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:: Siculiana » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Siculiana, situata in collina è dominata dalla mole di un antico castello e dalla chiesa della matrice. Il suo originario tracciato urbanistico con cortili e vicoli ciechi è ancora caratterizzato da una trama di matrice islamica. Il centro possiede un suo fulcro nella piazza Umberto I, dove si trova la barocca chiesa della Matrice dalla cupola a strisce bianche, dedicata a S. Leonardo Abate, che si eleva su di un'ampia scalinata. Nella Matrice si conserva un antico Crocifisso ligneo, molto scuro chiamato il Crocifisso nero, che venne collocato alla matrice nel 1611 e che tuttora meta di numerosi pellegrinaggi. La precedente collocazione era nella chiesa presso il castello, la chiesa di S. Lorenzo, una Chiesa molto antica posta sull'ala Sud del Castello. Le origini di Siculiana potrebbero essere arabe, anche se alcuni storici non sono concordi sulla possibile derivazione di Siculiana da Suq-al-Jani (cioè mercato di Giovanni) e ricollegano il suo nome dal latino Siculi Janua (porta della Sicilia). Storici come Cluverio, o Santi Correnti ricollegano il sito addirittura alla sicana Camico dove, leggenda vuole che Dedalo abbia costruito una reggia per il re Cocalo, la stessa reggia della morte di Minosse. Per risalire ad una origine certa si dispone di un antico documento che parla di Siculiana: un diploma di Guglielmo I dal quale si evince che, nel 1161, venne concesso a Matteo Bonello il "Casale Suguliane in territorio Agrigenti, positum inter Murtilata, Latoronium, Garchibit et mari". Altre notizie attendibili circa la fondazione si ottengono dal 1310, data in cui Federico Chiaramonte, signore della baronia di Siculiana, ricostruì il castello dove forse precedentemente insisteva quel fortilizio arabo -che rafforza l'ipotesi di una origine araba-, che sembra sia stato distrutto dai normanni (Tommaso Fazello). Il castello si erge massiccio sull'estremità di un promontorio roccioso. Una antica leggenda vuole che gli sposalizi effettuati sulla "Rocca di Siculiana" fossero benedetti dalla provvidenza. Si narra che nel 1311, tra le sue mura venne celebrato il matrimonio tra Costanza, unica figlia di Federico, ed il genovese Brancaleone Doria, ricordato da Dante nel canto XXXIII dell'Inferno. La riedificazione del Castello da parte di Chiaramonte portò molti coloni ad approssimarsi al casale. Tuttavia per una vera “fondazione” bisognerà attendere il 1422, quando Gilberto Isfar et Corilles Vicario della Corona e signore di Siculiana, ottenne la licenza populandi da Re Alfonso il Magnanimo. A Isfar verrà in tale occasione anche concesso uno speciale permesso, quello di esportare cereali al vicino caricatore, come veniva chiamato il magazzino per lo stoccaggio dei cereali situato a Siculiana Marina. Questo antichissimo Caricatore pare fosse conosciuto anche dagli Arabi, e chiamato "Tirsat Abbad". L'ultimo erede degli Isfar, Vincenzo Corilies, cedette la baronia a Guglielmo Valguarnera. Nel 1695 principe di Cattolica e barone di Siculiana divenne Vincenzo Bosco. Poi il paese divenne proprietà dei Filangeri ed infine dei Bonanno. Purtroppo una consistente parte del castello, fu demolita ad opera del barone Agnello, per realizzarvi una dimora. Sembra che nel Castello vi abbia poi soggiornato come ospite il celebre scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Oggi Siculiana conta circa 6.000 abitanti, che si occupano prevalentemente di agricoltura e di pesca. Il centro è ricco di tradizioni. A Maggio si svolge la festa di "lu tri di maiu", che ha inizio la sera del 29 aprile con “li pitreri”, cioè una serie di botti che annunciano l'evento. Il 3 maggio, si svolge la processione del simulacro del Cristo, Patrono di Siculiana.


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