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:: Villafrati » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Villafrati dista 35 Km. da Palermo e sorge in una zona collinare interna, posta a 475 metri sopra il livello del mare.
L'attuale centro abitato ebbe origine verso la metà del 1700 e prese la sua denominazione probabilmente dalla omonima “Masseria” precedentemente esistente quale risultato di una serie di evoluzioni partite dall'epoca di primi insediamenti preistorici, in particolare sul Monte Chiarastella. Infatti, il barone Don Vincenzo Spuches, acquistò il territorio corrispondente a quello attuale del Comune alla fine del 1500 ed ottenne nel 1602 la "licentia populandi" per fondare un centro abitato da denominare “Clarastella”, che avrebbe dovuto presumibilmente sorgere nei pressi del monte prima denominato “Chifala”; tuttavia i successori dello Spuches, cioè la famiglia aristocratica Filangeri, preferirono fondare il paese nel sito attuale, nei pressi della “Masseria di Villafrati” posta sulla antica trazzera regia che conduceva da Palermo ad Agrigento e dove già esistevano probabilmente i resti di un piccolo insediamento (Casale) di età arabo-normanna. Il nome Villafrati deriva probabilmente da Villa del fratello, poiché nel dialetto siciliano "fratello" si dice "frati".
L’insediamento abitativo iniziale avvenne nei pressi di tale casale, che fu ampliato con la costruzione del quartiere “Castello”, che prende la sua denominazione da un complesso edilizio, denominato “Baglio”, già utilizzato come residenza baronale, posto in posizione altimetricamente privilegiata. L'abitato crebbe molto lentamente, tranto che dopo mezzo secolo dalla fondazione, erano presenti solo cinquecento anime e la parrocchia che guidava la comunità. Villafrati si distinse, nel secolo immediatamente successivo, come paese produttore di gesso per costruzione (destinato sia per il mercato locale che per quello dei paesi del circondario) con il proliferare dell'attività su base familiare. In seguito il paese divenne comune autonomo ottenendo l'abolizione della feudalità. La produzione del gesso avveniva fino all’ultimo dopoguerra in numerose caratteristiche piccole costruzioni a gestione familiare denominate “Carcare”, nelle quali si procedeva alla cottura della pietra viva gessosa sistemata in apposita fornace costruita a forma di tronco di cono; successivamente la pietra cotta veniva ridotta in piccoli frammenti con appositi attrezzi a mano, raffinata con i vagli e insaccata per il successivo trasporto tramite asini.
Curioso è il soprannome che un tempo venne dato ai Villafratesi: essi erano detti Sciaccalora perchè possedevano un ingente numero di asini (in dialetto siciliano scecchi) che utilizzavano nel trasporto del gesso verso le fornaci.
La popolazione del centro abitato subì una sensibile riduzione in occasione dei due principali cicli migratori verificatisi all’inizio del ‘900 verso l’America e negli anni ‘60 verso la Svizzera e il nord Italia, dovuti alla insufficienza e alla cattiva distribuzione delle risorse provenienti dall’economia prevalentemente agricola, nonchè al notevole sviluppo demografico.
All'emigrazione ha però fatto seguito una forte espansione edilizia negli anni '70, conseguente all'arrivo delle rimesse proprio degli migranti che avevano scelto di trasferirsi in America, in Svizzera e nel Nord dell'Italia nei decenni precedenti.


ECONOMIA

L’attuale economia del paese si fonda principalmente su attività legate all'agricoltura ed al settore terziario; le colture agricole prevalenti sono quelle dei cereali (grano) e dell’ulivo. La quantità di grano prodotto dalle aziende della zona può arrivare a 40-50 quintali per ettaro. Diffuse anche le coltivazioni di vite, ulivo e mandorlo, prodotti che vengono esposti nella Fiera Agricola di giugno e di settembre. Tipici sono i prodotti caseari che derivano dall'allevamento di bovini ed ovini. Nel settore artigianale vengono lavorati apprezzabili oggetti in legno.


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