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:: Alia » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Alia sorge su un'appendice del versante occidentale delle Madonie, dove si intersecano, idealmente, le linee delle tre valli di Sicilia: Valle del Torto, Imera, Platani Tumarrano, dominando un ampio paesaggio che va dall'Etna alle Isole Eolie.
Un territorio che era stato interessato da un sovrapporsi di popolazioni e civiltà: Sicani, Greci, Fenici fino ai Berberi e da un popolo la cui origine rimane ancora avvolta nel mistero.Quest'ultimo edificò nella roccia arenaria rossa una maestosa costruzione di architettura rupestre detta "GROTTE DELLA GURFA".
Il primo insediamento nel luogo dove nascerà Alia si ha durante la dominazione araba.Successivamente in quello che fu il feudo di Lalia, nacquero i casali di Yhale', Gurfa, Ottumarrano e Kharse. Infatti, nel 1296 viene annotato il casale di Yhale' nel censo dei feudatari mentre nel 1366 Rainaldo Crispo da Messina acquisisce il casale, l'abitato si svuota e rimane solo il feudo.
Nel 1408 il feudo di Lalia ricomincia ad essere abitato mentre nel 1537 Vincenzo Imbarbara s'investe del feudo di Lalia per poi passare nel 1568 a Giovanni Crispo e Villarant, barone di Prizzi.
Per molti storici, però, la fondazione ufficiale di Alia, risale al 1615, da Pietro Celestri, Marchese di Santa Croce, che nel 1600 s'investì del feudo di Lalia. Alia ebbe una rapida crescita demografica per effetto dell'assegnazione in enfiteusi delle terre ai contadini, ed un sorprendente sviluppo economico per effetto della realizzazione di fondamentali infrastrutture economiche che venivano ad unirsi alle opere di miglioramento fondiario realizzate dagli arabi.
Nel 1617 Donna Francesca Cifuentes, ormai vedova del Celestri, diventa baronessa di Lalia, ottenendo dal re spagnolo Filippo III la concessione di colonizzare il feudo, edificare case, carceri, chiese, nominare il castellano, il capitano, il giudice e altri ufficiali. Nasce il comune di Alia.
Nel 1820 scoppia un'insurrezione carbonara contro i borboni con assalto alla casa del giudice distrettuale e rogo dei documenti notarili.
Nel 1848 scoppia un'altra insurrezione popolare contro i borbonici. Vengono bruciati i documenti di legge.
Nel 1857 ai Celestri succede il principe di Sant'Elia.
Nel 1860 prendendo parte ai moti per la riunificazione dell'Italia, anche ad Alia sventola il tricolore italiano. Nella cappella di Santa Rosalia (detta "la nica") viene rappresentata la santa con in mano una bandiera tricolore.
Nel 1862, esattamente il 2 agosto, giungeva ad Alia, e vi pernottava, Giuseppe Garibaldi.
Nel 1901 l'avvocato Matteo Teresi denuncia i tristi avvenimenti che coinvolgono alcuni preti e donne aliesi. Da questi fatti Andrea Camilleri ha tratto il suo romanzo La setta degli angeli.
Nel 1946, esattamente il 22 settembre, mentre era in corso una riunione di contadini, nella casa del segretario della Camera del Lavoro, per discutere delle possibilità di assegnare i feudi "Raciura" e "Vacco" alle cooperative di contadini, in seguito ai decreti Gullo, ignoti lanciarono bombe a mano all'interno della casa e poi spararono colpi di lupara. I contadini Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione morirono sul colpo, mentre altri 13 rimasero feriti.
Teatro di lotte e movimenti popolari per la terra, i diritti e le libertà democratiche, in epoca recente Alia ha contribuito significativamente alla costruzione della nuova Sicilia, libera dalle regole feudali e dalla mafia. Per arrivare ad Alia, con il treno si scende alla stazione ferroviaria di Roccapalumba - Alia, intorno a cui serpeggia il fiume Torto, dalle acque poco agitate e basse; da quì bisogna percorrere Km. 7 di strada a ruote, insinuandosi fra le colline, finchè per sentieri riversi si arriva in paese.
In macchina, si percorre la strada statale S.S. 121 Palermo - Agrigento fino allo svincolo di Manganaro che dista da Alia solo 14 km. oppure si lascia l'autostrada allo svincolo di Termini Imerese e si prosegue in direzione di Caccamo - Roccapalumba.



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