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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Alì, paese collinare adagiato sui monti Peloritani, dista da messina circa 30 km. e sorge alle pendici del colle S. Elena a 450 metri s.l.m. 
Sulle origini di Alì Superiore, alcuni studiosi lo ritengono fondato dai Greci alidesi, altri dai Saraceni. 
Infatti, Il nome Alì, per taluni, ha origine greca, da Elim, in riferimento alla colonia greca Elide, da dove sarebbero venuti i fondatori del paese. Per altri, ha origini musulmane e sarebbe un omaggio al Califfo Alì, genero di Maometto.
Per i primi il paese, venne fondato nel 638 a.c. sul pianoro Mollerino, dai coloni dell'Elide, ricadeva nel territorio di Zancle Messana, ma i primi abitanti, tormentati dalle incursioni dei pirati, si trasferirono molto più in alto, sul Monte Scuderi, da dove, a causa del rigore del clima, poi si allontanarono stabilendosi nel sito attuale.
In epoca normanna, Alì Superiore, con tutto il territorio, fu assegnato dal Conte Ruggero al Monastero dei Benedettini di Agrò.
Il Conte Ruggero, sbarcato nel 1061 con la sua gente, iniziò e concluse vittoriosamente dopo circa 30 anni di lotte cruenti, la guerra contro i Musulmani, ottenendo nel 1072, dopo la conquista di Palermo, il titolo di Gran Conte di Sicilia.
Ai suoi commilitoni, e cioè a coloro che lo avevano aiutato nella conquista dell'Isola, assegnò a titolo di ricompensa per i servizi prestati, i cosiddetti "feudi", e cioè delle terre concesse in godimento, e con giurisdizione più o meno piena sui dipendenti, le quali diedero origine a quel lungo periodo di assolutismo e di abusivismo, che passò alla storia sotto il nome di Feudalesimo. Più tardi, dopo il passaggio in Commedia del Monastero di Agrò, che come abbiamo detto, il conte Ruggero aveva assegnato ai Benedettini, Alì Superiore fu dichiarato terra - regia. Alì conobbe nei secoli XVI e XVII un periodo di notevole floridezza economica ed artistica che portò ad una grande fioritura di monumenti, tutti inquadrabili nella corrente chiamata Manierismo e che vede in Alì un centro significativo, perchè qui, mista alla cultura decorativa locale, si espresse con un lessico particolare.
Nel 1676, Alì Superiore figurava fra i casali e le terre dipendenti da Savoca. Ciò si rileva dall'atto di capitolazione ai Francesi, stipulato proprio in quell'anno, tra il Vicerè di Sicilia e i Nobili Savocesi, dove si legge, fra l'altro: "La terra di Savoca, dovendo formare milizia per il regno, sia Capo di Bandiera e tenga sotto di sè i Casali e le terre di Alì, Fiume Nisi, Itala, Mandanici, Limina, Forza d'Agrò, la Mola, Roccella, oltre le terre e i Casali di Casale Vetus, Pagliara, Locadi ecc.. Ciò prova che nella seconda metà del secolo, Alì Superiore, avendo raggiunto il titolo di Capoluogo di Mandamento, era un centro di non trascurabile importanza.
La sua impostazione urbanistica presenta due nuclei, l'insediamento di probabile ascendenza islamica, sulle pendici meridionali del Monte S. Elena, e l'espansione tardo-cinquecentesca, sull'altura collinare orientale, dove, nell'anno 1574, era stato costruito un convento dei frati Cappuccini.  Affacciato al sole, è stato definito "una veranda pensile sullo Jonio", per la sua felice posizione panoramica, che fa godere la magnifica vista del Mare Jonio e di tutta la riviera orientale della Sicilia; specie di sera, fa ammirare lo spettacolo incantevole delle coste calabresi e dello Stretto di Messina.
E' apprezzato per il patrimonio architettonico, per il suo clima mite, per l'aria purissima e per l'acqua limpida e fresca delle sorgenti naturali.

La sua economia, un tempo sostenuta da una fiorente agricoltura, oggi prevalentemente si regge sul terziario.
Per qualche anno è stato Centro Regionale Helen Keller, dell'Unione Italiana Ciechi, prima scuola in Sicilia per l'addestramento di cani-guida per non vedenti.
Vi ha sede, pure, un importante stabilimento di acque oligominerali, la cui sorgente ricade nel territorio comunale.

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