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::storia-di-s-agata»L'ottava di S.Agata » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





A otto giorni dalla festa , giorno 12 febbraio, S. Agata ritorna tra i suoi devoti. Tutti accorrono in Cattedrale per dare l'ultimo saluto alla Santa Patrona e poi rivederla il 17 di agosto, a rievocare il ritorno delle reliquie della santa a Catania.
Intorno alle ore 8.30, come per il 4 febbraio, il mezzo busto reliquiario, raffigurante la Santa, viene nuovamente traslato sull'altare maggiore, mentre lo scrigno argenteo rimane esposto nella cappella. Questo viene poi aperto e i vari reliquiari posti all'interno vengono esposti sull'altare maggiore e fatti baciare al popolo.
Questa è una tradizione che viene effettuata soltanto due volte l'anno: per l'ottava della festa ed il 17 agosto, in occasione della festa estiva; è un gesto molto significativo, perchè si bacia il vero corpo di S. Agata.
I reliquiari argentei che vengono venerati comprendono diverse parti del corpo della Santa, tra cui le braccia, i femori, i piedi, la mammella, ed il sacro velo.
Dopo un'intera giornata di esposizione, le reliquie, prima dell'ultima S. Messa serale presieduta da un alto prelato, vengono ricollocate all'interno dello scrigno, e dopo la messa, assieme al simulacro della Santa, vengono portate a spalla dai fedeli in processione,esattamente prima le associazioni agatine, poi l'Arcivescovo con i sacerdoti, ed infine il simulacro della Santa e lo scrigno. E' un ultimo saluto dei cittadini alla santa prima della chiusura della nella Sua cameretta
La Santa percorre una breve processione della piazza Duomo, uscendo dalla porta laterale della Cattedrale che va sulla via Vittorio Emanuele.
Ai piedi della "varetta" a spalla di S. Agata vengono agganciate delle luci a forma di candele per illuminare il simulacro, ed inoltre, sia il simulacro che lo scrigno a seguire, vengono scortati da otto artistiche lanterne, quattro per S. Agata e quattro per lo scrigno.
In via Vittorio Emanuele, al passaggio della processione, si aggregano pure le undici candelore, che percorrono anch'esse la piazza. S. Agata infine rientra in Cattedrale, dopo i fuochi d'artificio.
All'entrata di S. Agata le candelore ritornano ognuna nei propri luoghi di appartenenza per essere conservate per la festa dell'anno successivo, chi in dei garage appositi, gestiti dalle varie categorie lavorative rappresentate dalla candelora stesse, o, nel maggiore dei casi, all'interno di alcune chiese.
Dopo la solenne benedizione finale impartita dall'Arcivescovo, S. Agata viene rivolta dall'altare maggiore con lo sguardo verso la piazza per dare un ultimo saluto alla sua città, e lentamente rientra nella cappella dove viene custodita con lo scrigno all'interno della sua cameretta, tra le grida commosse dei devoti sconvolti per il doloroso distacco dalla propria "santuzza".
L'appuntamento con S. Agata è rimandato al prossimo 17 agosto per la festa estiva che ricorda il grande ritorno delle sacre reliquie da Costantinopoli. Il percosso e le modalità sono le medesime dell?ottava, solo che in questa occasione non vi sono le candelore.