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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Catania nel corso dei secoli è stata distrutta da vari terremoti (i più catastrofici sono stati quelli del 1169 e del 1693) e lambita da colate laviche ben sette volte (la più grande, in epoca storica, è quella del 1669).
Secondo quanto scrive Tucidide, nel 729 a.C. da coloni greci provenienti da Calcide nell'Eubea guidati da Tuple: dopo aver dato vita a Naxos nel 734 a.C. costoro, spingendosi verso sud, nel quinto anno dopo la fondazione di Siracusa, con la forza delle armi scacciarono dalle loro sedi i Siculi e crearono le città di Leontini e di Katane appunto. I nuovi abitanti di quest'ultima elessero come loro ecista Evarco.
In piena consonanza con la notizia dello storico ateniese sono principalmente i risultati di un recentissimo scavo all'interno del Castello Ursino: qui, in un'area che nell'antichità era più vicina al mare di quanto non lo sia attualmente, sono stati rinvenuti strutture e materiali greci che risalgono al periodo tra la fine dell'VIII e gli inizi del VII secolo, attribuibili cioè alla fase originaria della colonia di Catania.
L'abitato arcaico doveva occupare una collina ben difendibile, immediatamente a ovest del centro della città moderna, in coincidenza dell?antico rione Montevergine, di piazza Dante e dell'ex-convento dei Benedettini.
In una serie di campagne di scavo iniziatesi nel 1978, sono stati scoperti strutture e materiali greci di VII secolo, che messi in relazione con quelli di Castello Ursino, suggeriscono l'idea che l'insediamento di Catania, al pari di quello di altre colonie siciliane, avesse occupato fin dagli inizi un ampio spazio senza procedere però alla sua capillare urbanizzazione.
E' da ricordare ancora che sempre nel corso delle stesse indagini sulla collina dell'acropoli sono state rinvenute significative tracce di frequentazione del sito nel periodo preistorico, relative in specie al neolitico ed all'età del rame.
Si sa pochissimo sul primo periodo della sua storia (secoli VII e VI a.C.). Fonti letterarie ci fanno comunque sapere che, nei decenni iniziali del VI secolo, vi fu attivo Caronda che avrebbe dato alla città un corpo di leggi scritte. Il celebre legislatore venne poi esiliato e si trasferì a Reggio.
A Katane vi avrebbero soggiornato numerosi e celebri uomini di cultura, come il filosofo Senofane da Colofone (tra i fondatori della scuola eleatica) e i poeti Ibico e Stesicoro, che vi morì (la sua tomba era indicata presso la principale porta a nord della città, che da lui prese il nome di porta Stesicorea).
L'indagine archeologica invece permette di seguire durante questo periodo la progressiva - e non pacifica - espansione della colonia calcidese nel suo retroterra; una stipe votiva di eccezionale interesse (rinvenuta in città nel 1959 nell'area di piazza S. Francesco, ancora inedita), attraverso i suoi materiali ceramici di VI secolo provenienti non solo dalle officine di Atene e Corinto, ma anche di Sparta, Chio e altri centri greci, lascia poi intravedere una Katane che risulta a pieno titolo inserita nel mondo ellenico.