Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di San Giovanni - Marsala
A poche decine di metri dal Baglio Anselmi sorge la piccola chiesa di San Giovanni, compatrono della Città. La chiesa venne costruita a metà del XVI sec. dai Gesuiti sul Capo Boeo, in prossimità della costa e presenta uno stile architettonico abbastanza semplice con al suo interno un solo altare, di gusto classicista, sul quale è collocata una pregevole statua di San Giovanni Battista attribuita ad Antonello Gagini, sormontata dal monogramma di Gesù HJS, simbolo dei Gesuiti.
Tale chiesa, però, non fu la prima eretta sul luogo, bensì, come illustri viaggiatori e studiosi riferiscono, faceva parte, insieme alla chiesa di Santa Maria della Grotta, dell'antica abbazia dei Padri Basiliani costruita in epoca imprecisata, probabilmente tra il XII e il XIII secolo d.C., su un edificio riconducibile all’età bizantina.Nel 1554 fu demolita, come tutti gli edifici fuori dalle mura, su ordine del capitano d’armi Giovanni Pignoso, intento a costruire le fortificazioni della città, ma le proteste della popolazione portarono alla sua riedificazione nel 1576.
Dopo un crollo agli inizi del secolo scorso, nel 1929 la copertura fu restaurata e l’edificio munito del portale manieristico di marmo della Chiesa di Sant’Andrea, andata distrutta.
Recenti restauri hanno consentito il recupero della pavimentazione seicentesca in ceramica smaltata di vari colori, composta di mattonella trapezoidali accostate tra loro nel rispetto di determinati accostamenti cromatici (giallo/nero e verde/bianco).
La chiesa è costruita sopra una grotta scavata nella roccia proprio nei pressi di una sorgente, considerata essenziale nella scelta del sito per la fondazione della città dei moziesi in fuga dopo la distruzione dell’isola,nel 397 a.C., da parte di Dioniso di Siracusa. Come narra la leggenda, la Sibilla Lilybetana in questa grotta pronunciava i suoi vaticini.
A partire dal ‘700 la chiesa divenne meta privilegiata di tutti i viaggiatori che visitassero la città, come testimoniano gli innumerevoli racconti di viaggio a Marsala in cui è evidente l’interesse per la Grotta della Sibilla.