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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





La cosiddetta "Grotta della Sibilla", che la tradizione collega quale sepolcro o quale dimora alla Sibilla Cumana o alla Sibilla Sicula, si trova proprio sotto la chiesa di San Giovanni Battista. Nel corso dei secoli la "Grotta" divenne parte integrante dell'edificio di culto sub divo con essa comunicante. L'accesso alla Grotta, che si trova a quasi 5m al di sotto del livello della chiesa,è consentito attraverso due accessi. E' costituita sostanzialmente da un vano centrale, di forma circolare, connesso con due ambienti, uno orientato a Nord, l'altro ad Ovest. Il vano centrale, scavato nella roccia fino ad una certa altezza, è coperto da una cupola bassa, costruita in muratura, con lucernario collegato con il pavimento della chiesa. Il centro dell'ambiente è occupato da una vasca quadrata, non molto profonda, servita d'acqua. L'ambiente settentrionale, interamente scavato nella roccia, presenta una forma semicircolare ed è absidato. A livello del pavimento, sgorga una sorgente che alimenta la vasca dell'ambiente centrale e che è stata molto importante nell’antichità per l’approvvigionamento idrico.
Nel II-III sec d.C. l’antro fu utilizzato molto probabilmente come ninfeo o sala da bagno, collegata ad un edificio superiore, mentre i primi cristiani lilibetani ne fecero un battistero. Gli ambienti ipogeici sembrano essere stati utilizzati come luogo di culto di riti legati all’uso dell’acqua.
Davanti alla sorgente si erge una grande altare di pietra con una pregevole statua in marmo alabastrino di san Giovanni Battista di altissimo rilievo, databile nel secolo XV e attribuita allo scultore Domenico Gagini. L'ambiente occidentale, pure scavato nella roccia, di forma irregolare, venne probabilmente ricavato in parte da un pozzo di cui si osserva il taglio sulla destra della parete absidata (su tale incavo si favoleggiò in passato ritenendolo addirittura il lettuccio della Sibilla Cumana). Il soffitto, piano, presenta due lunghi mensoloni di sostegno, risparmiati nella roccia. Data la presenza della fonte, la leggenda narra che qui Ulisse sia venuto a dissetarsi, data anche la prossimità del sito al mare; e la presenza di una Sibilla Cumana, che qui vi abitava. All'interno della grotta si trova un giaciglio, che sembra quasi scavato con le mani nella roccia, dove la Sibilla riposava. Altre remote leggende del dopo guerra narrano che la Sibilla fosse in realtà una sposa che era caduta all'interno del pozzo, della fonte, ed era rimasta imprigionata sotto la chiesa, e quindi si era scavata un giaciglio per dormire.





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