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Castello Battalari o Patellaro - Bisacquino
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::Castello Battalari o Patellaro a Bisacquino » Storia

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(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello Battalari o Patellaro - Bisacquino

Castello Battalari o Patellaro - Bisacquino




Il complesso fortificato di Patellaro sorge a 561 metri s.l.m. su un'altura isolata, occupata oggi da una splendida ma fatiscente masseria fortificata.
Ubicato in contrada Battalaro, case Battalaro è raggiungibile dalla SP 44 bis (ex Regia Trazzera del Patellaro) che collega Bisacquino a Contessa Entellina: da Palermo, strada statale 121 per Agrigento; uscita Bolognetta, strada statale 118 per Corleone; a Bisacquino, strada per Contessa Entellina che passa da ponte Alvano; a sinistra, strada per contrada Battelaro.
Le vestigia visibili sulla sommità della collina appartengono ad un complesso pluristratificato in pessimo stato di conservazione. Solamente uno studio metodico, con rilievo dell'edificio e analisi stratigrafica delle murature, potrà dare la possibilità di rintracciare le parti dell'originario impianto medievale.Tali ricerche sono in atto a cura della Scuola Gruppi Archeologici d'Italia.
Nel medioevo (fino alla prima metà del XIII secolo), il castello dominava e controllava i casali esistenti nel territorio, abitati da villani arabi documentati nel 1182 (castellum e casali con abitanti musulmani). Probabilmente il castello sorse nell' VIII secolo d.C., nel basso Medio Evo, nel periodo di Carlo Magno, ed ebbe pieno sviluppo intorno al XII secolo sino al secolo XV nell' Alto Medio Evo alle porte del Rinascimento.
"Assieme al feudatario-rileva Di Giorgio nel volume "Il Castello di Patellaro"(Tea Nova Editrice)-stava tutto il suo seguito,costituito dalla corte e dalla guarnigione,quest'ultima adibita alle esigenze della difesa da attacchi nemici;inoltre il Castello era fornito di magazzini per la conservazione delle derrate alimentari,di una cisterna per l'acqua potabile e di una cappella per le sacre funzioni".
La prima attestazione del castello è contenuta in Idrisi (1154): «Battalari, castello [hisn] primitivo, [unisce] all'antichità della costruzione, bellezza e validità alla difesa».
Il nuovo castello fu sicuramente costruito per il controllo delle attività agricole, la sicurezza degli uomini e dei raccolti, nonché per la sorveglianza della strada Palermo-Sciacca.
Nel XII secolo fu feudo di Goffridus de Battalario. Alla sua morte le terre tornarono alla Corona, che nel 1178 le concesse all'abbazia di S. Maria la Nuova di Monreale.
Nel XIII sec. il sito attraversò probabilmente una fase di decadenza.La Cronaca di Michele da Piazza, ci informa della costruzione di una nuova arx a Battellaro nel 1353 (arcem dictam lu Patilaru, quam de novo hedificaverat).
Nel 1353 - Pietrobono Calandrino è titolare del castello.
Un abitato di 48 fuochi è attestato nei dintorni del castello tra il 1374 ed il 1413 - loco de lo Patellaro ... in quo reperte fuerunt domus XLVIII.
Il piccolo abitato (1425 - loch) scomparve alla fine del Trecento o ai primi del Quattrocento ma il castello continuò ad assolvere la sua funzione di centro agricolo fortificato tanto da essere riadattato, in epoca moderna, in un'imponente masseria fortificata. Nel 1392 re Martino ordina al conte Guglielmo Peralta di restituire il castello all'abbazia di Monreale, che ne rimarrà proprietaria fino al 1812, anno della promulgazione della Costituzione siciliana. Dopo questa data, Battellaro ed il suo territorio passano al Demanio dello Stato per essere poi acquistati dal barone Orazio Fatta della Fratta.
Nel 1955 la proprietà viene suddivisa fra diversi proprietari. La proprietà attuale è privata, nel recente passato l'uso è stato di masseria oggi abbandonata e in pessimo stato di conservazione.
Il sito si articola su due livelli ottenuti mediante tagli del rilievo calcarenitico ed è circondato da una cortina muraria che segue la morfologia del rilievo. La cinta è munita di tre torri, collocate sul lato ovest e conservate in elevato per circa 7 m. Esse si differenziano tra loro per morfologia e caratteri costruttivi. Due hanno pianta quadrata e pareti dello spessore di 1,25 m, l'altra ha pianta pentagonale e pareti spesse 1,4 m. Un'ulteriore torre, definita "d'avamposto", è collocata a nord est, al di fuori del perimetro della cinta. La parte residenziale del complesso, situata a nord, si sviluppa su due piani ed è il risultato di diverse addizioni di corpi di fabbrica. A sud si trovano magazzini e case. Allo stato attuale, risulta impossibile individuare, se non per grandi linee, l'impianto originario e le successive trasformazioni strutturali e funzionali, che, nel corso dei secoli, hanno determinato la pluristratificazione del complesso.




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