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::duomo-di-enna»Le tele di Filippo Paladini » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Filippo Paladini , nato a Casi in provincia di Firenze da ragazzo si stabilì a bottega a Firenze, dove sentì l'influsso della cultura manierista centro settentrionale del contorno, Bronzino e Parmigianino, ma acquisendo anche il gusto raffinato ed elegante dell'Empoli che forse fu suo maestro. La sua data di nascita risulta incerta (Casi val di Sieve/Fi 1554) per certo si conosce la data della sua morte, Mazzarino 15 dicembre 1614. Il Paladini nel periodo più tardo della sua vita icontrò la pittura del Caravaggio e rappresentò da un punto di vista creativo il momento più affascinante del suo estro artistico. Nel 1601 si trasferisce in Sicilia, dove lavora per le diocesi di Caltanissetta e catania. I canonici della matrice di Enna gli commissionano, tra il 1612 ed il 1613 cinque grandi pale per l'altare maggiore che "esaltano in un organico ciclo celebrativo" per essere collocate, "nel raccolto ambiente dell'abside", tra le sue ricche lesene in stucco, "illuminati dalla luce proveniente dalle vetrate che schermano le antiche gotiche monofore". Le pale presentano un'articolazione di intenti figurativi e dimostrano in più tratti l'adesione ai moduli del tardo caraggismo, mantenendo sempre i canoni manieristici. Le opere realizzate a destra dell'Altare Maggiore sono:
- la "Presentazione di Maria al Tempio"dove il pittore mette in risalto la nuova tecnica pittorica che va acquisendo più padronanza nei colori, infatti la scena è colpita da fasci di luce, lo scenario elegante per l'austerità dei personaggi ma nello stesso tempo popolari perchè ci rappresentano una scena reale (mendicante a dorso nudo)
- la "Visita di Maria a S. Elisabetta", dove l'influenza caravaggesca si fa più viva anche se il sostegno manierista è sempre evidente, i personaggi sono sempre trattati con colori più luminosi ed espressioni più naturali rafforzate dai chiaro oscuri che danno alle tele un taglio moderno nella sua espressione artistica.
Nella parte centrale dell'Altare Maggiore troviamo :
- la Madonna dell'Assunta dove i personaggi assumono un movimento realistico nell'espressione della gestualità delle mani e dalle varie posizioni che i personaggi assumono con i movimenti del capo, la novità, in questa tela a differenza delle altre, è l'acquisizione dell'inventiva.
A sinistra:
- l'"Immacolata Concezione" dove il Paladini impone il tema iconografico perchè con l'avvento della Controriforma si cominciò ad imporre dei canoni anche nella rappresentazione religiosa. Il pittore con abile maestria ha saputo collocare mirabilmente la figura della Vergine al centro di un coro di cherubini che mettono in risalto la sua purezza ineguagliabile. Il Paladini con questo nuovo ciclo di pitture si può collocare benissimo con i pittori del '600.
- la "Presentazione del Bambino al tempio" dove l'artista prende spunto da una stampa del Durer. La tela rappresenta l'impostazione dei canoni manieristici, ma mostrano l'adeguarsi all'insegnamento del Caravaggio. In questa pala i colori delle figure sono intensi e la proiezione della luce rendono la superficie liscia, facendo emergere la densità del colore stesso in diversi punti con la stessa intensità.

La suddetta scheda di approfondimento è stata elaborata con il contributo della redazione "ilcampanileenna.it " e tratta dalla "Guida del Duomo di Enna" per gentile concessione degli autori.





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