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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Entrando nell'immenso stanzone dell'antisacrestia si può ammirare un prezioso lavabo di marmo bianco scolpito da Don Giovanni Gallina nel 1648 che datò e firmò. Il maestro Arcangelo Candrilli lo stesso anno intagliò con sobri ornati la porta in noce dell'attigua cappella o stanza del tesoro.
Raffaele Russo intagliò nel 1641 l'altare della sacrestia dove fu collocata la bella ed espressiva pala di S.Andrea del 1646 di Giuseppe Bruno pittore ennese.
A sinistra della pala vi è una piccola tela di Madonna con Bambino raffigurante la Madonna della Visitazione.
Gli stucchi della sacrestia, consistenti in due ornati tabelloni lavorati dai maestri Giovan Calogero Calamaro di Nicosia e da Francesco Naccari di Catania, furono eseguiti nel 1661, in seguito vi furono inserite le tele che rafigurano il Martirio di S. Caterina e quello di S. Agata di Pietro Novelli. Ma l'opera che spicca maggiormente è il "casciarizzo" in noce di raro pregio; intagliato con scene di vita di Gesù, l'opera fu diretta da Clemente Bruno ma vista la poderosa rappresentazione, il lavoro si protrasse per diversi anni, dal 1690 al 1704, e fu realizzata da maestri intagliatori quali Damiano Pettorosso, Cosimo e Giovanni Marchiafava e Francesco Sitaiolo. Il lavoro fu ultimato dalle artefici mani dei fratelli ebanisti Francesco, Giuseppe, Alfonso e Nicola Ranfaldi che seppero esprimere con grande abilità i virtuosismi del secolo. Per le dovizie delle sculture che ne rivestono con squisita armonia tutte le parti o come ornati o come pannelli riccamente figurati, l'opera può considerarsi, se non unica, rara nel suo genere.
I pannelli narrano fatti dell'Antico e del Nuovo Testamentoin un linguaggio semplice ed affascinante. L'ultimo importante restauro riguarda le sale della sacrestia.
I lavori sono stati commissionati agli architetti Massimiliano Fontanazza e Danilo Ausiello i quali si sono avvalsi di maestranza ennese. Si è proceduto alla pulitura dei soffitti, alla deumidificazione delle parti in muratura e sono stati rifatti gli intonaci, ad opera del valente capomastro A. Savoca, dando nuova luce alle due sale.
Il restauro del prezioso lavabo marmoreo seicentesco, dello scultore enne G. Gallina è stato affidato al giovane artigiano G. Gervasi. L'opera più importante dal punto di vista artistico è stata la sostituzione della vecchia pavimentazione in maiolica nella quale sono stati inseriti due nuovi dipinti, rispettivamente, nella sala della sacrestia " Mosè che disseta gli ebrei", e nella Cappella della Sacrestia " La raccolta della manna". La pavimentazione in maiolica e i due inserti sono stati realizzati, artigianalmente e su disegni originali, dal meastro artigiano Gaetano Mirisciotti.

La suddetta scheda di approfondimento è stata elaborata con il contributo della redazione "ilcampanileenna.it " e tratta dalla "Guida del Duomo di Enna" per gentile concessione degli autori.





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