Home Page Chi siamo Cosa offriamo Finalità Partecipa Donazioni Contatti Segnalazioni Mappa del sito Meteo Cartoline


Provincia di RAGUSA


Visita il capoluogo

I Comuni
Chiesa di S. Maria la Nova
LE NOVE PROVINCE SICILIANE


::Chiesa di S. Maria la Nova a Scicli » Storia

Eventi Cartoline Galleria Commenti Link

Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di S. Maria la Nova

Chiesa di S. Maria la Nova

Via Selinunte



Collocata nel cuore della cava omonima e sorta con il nome di Santa Maria La Nova della Pietà in uno dei più antichi e integri quartieri della città si trova la Chiesa di S. Maria la Nova, il cui imponente prospetto, in stile neoclassico, è una ricostruzione del 1816 sulle più antiche strutture del XV - XVII sec..
La chiesa presenta una facciata a tre ordini divisa in tre comparti da lesene. Nel primo ordine si apre l'imponente portale incorniciato da lesene terminanti in capitelli ionici, il secondo ordine mostra un finestrone inquadrato da lesene di eguale stile, il terzo ordine, infine, termina nella torre campanaria ornata da ghirlande e da una balaustra in pietra locale.
La struttura è a tre navate caratterizzata da cupole emisferiche sovrastanti le sei cappelle laterali collegate tra loro e poste in asse nell'aula centrale (tre per ogni lato).
Le complesse vicende progettuali e costruttive, sviluppatesi nell'arco di tre secoli hanno visto nel 1798 il rifacimento della parte absidale e la trasformazione delle strutture dell'aula centrale e della facciata. Con il progetto originario dell'ingegnere G. Venanzio Marvuglia i lavori di ricostruzione furono diretti dal Cardona e completati nel 1801 con gli stucchi di Emanuele e Domenico Ruiz.
L'abside si sviluppa intorno alla grande tela "Natività della Vergine Maria", opera caratterizzata dall'impianto monumentale dei personaggi, la cui attribuzione è controversa.
Considerata, fino a pochi anni fa, opera di Sebastiano Conca, in base ai recenti studi della Prof.ssa Siracusano, la tela dovrebbe essere attribuita a Tommaso Pollace e cronologicamente collocata tra la fine del '700 e gli inizi dell'800.
La seconda fase edilizia riguardante le navate e la facciata risulta più tormentata. I lavori iniziarono nel 1817 ma proseguirono nel corso degli anni con svariati progetti e numerosi direttori di lavori fino al 1851, anno del completamento della volta decorata con gli stucchi del Gianforma uniformati a quelli del Ruiz dell'abside. L'apertura al culto avvenne nel 1857.
Don Pietro Di Lorenzo Busacca , facendo testamento nel 1567, nominò erede universale del suo immenso patrimonio la Confraternita della Chiesa denominata allora Santa Maria della Pietà.
Nel vestibolo della chiesa è possibile ammirare il frontone ed altre parti di ciò che resta del prospetto della prima chiesa di Santa Maria della Pietà costruita tra il VI e il VII secolo.
Sul lato sinistro si aprono altre tre cappelle.
- Nella prima si trova un altare in stile dorico in cui si conserva una statua secentesca di San Giuseppe che tiene in braccio il bambino Gesù.
- Nella seconda cappella in un altare in stile Corinzio è conservato il prezioso e venerato simulacro della Madonna della Pietà. Composto da una scultura in legno di cipresso seduta, col capo reclinato, una veste a fiori ed un mantello damascato, affiancata da due pie donne in piedi e da un Cristo deposto ed una croce di legno ricoperta da lamine d'argento; il simulacro ha origini alquanto oscure. Due sono le tesi per l'attribuzione: la prima vuole che l'opera sia di età bizantina e che sia stata trovata tra le macerie della chiesa di Santa Maria della Pietà in periodo normanno, la seconda è sostenuta da S. Santiapichi che considera la statua dell'Addolorata come facente parte di una sacra rappresentazione con 14 statue lignee eseguite da A. Monachello di Noto nel 1564.
- Nella terza cappella, su un altare in stile dorico, si trova una statua marmorea, di scuola gaginesca, raffigurante la Madonna col Bambino detta delle "Nevi", che reca nella base la data 1496. Quale titolo questa scultura abbia avuto originariamente non ci è dato saperlo con certezza. La Madonna indossa una veste riccamente ornata, i bassorilievi collocati nella base, illustrano la vita di Sant'Anna: l'Incontro di Gioacchino con i pastori, la Nascita di Maria, l'Annuncio a Gioacchino.
Nella volta si trovano cinque tele datate 1858 opera del pittore chiaramontano sac. G. Di Stefano, raffiguranti storie della vita di Cristo: l'Adorazione dei pastori, la Presentazione di Gesù al tempio, Gesù tra i dottori, Cristo e la Pie donne, Cristo deposto.
Di un certo interesse è l'urna reliquiaria in argento che presenta altorilievi e bassorilievi di diversi temi. Su uno dei due lati lunghi si trovano due putti che sorreggono un medaglione circolare con l'Addolorata sdraiata ai piedi del Santo Sepolcro sull'altro lato lungo si trova il medaglione con la natività di Maria, sui lati corti sono raffigurati San Guglielmo e San Giuseppe.
Sui lati lunghi del coperchio è raffigurata Santa Rosalia ed in un altro il Martirio di S.Adriano, tema presente in una tela della navata destra.
La chiesa Parrocchiale di Santa Maria La Nova nel Marzo 1994 è stata eretta Santuario Mariano Cittadino "Maria Santissima della Pietà".
- Sul lato destro della navata, nella prima cappella si incontra l'altare di San Francesco di Paola, sotto un prospetto marmoreo di stile dorico contenente la statua di San Francesco che dovrebbe provenire dalla chiesa omonima demolita nel secolo '800.
- Nella seconda cappella, su un altare dal prospetto in stile corinzio, si trova una statua della Vergine Maria Immacolata. La statua lignea, ricoperta da lamine d'argento, secondo un anonimo fu scolpita a Napoli nel 1843 dal celebre statuista G. Petronzio e rivestita in argento nel 1844 da Don Silvestro Catera e figli. Le notizie sulle lamine d'argento sono confermate da un'incisione sul mantello di Maria.
- Nell'ultima cappella del lato destro si trova la nicchia in stile corinzio in cui è racchiusa la statua lignea policroma del Cristo Risorto, detto popolarmente "Uomo Vivo", attribuita a Benedetto Civiletti. Il Cristo, di notevole vivacità espressiva, è posto su una base di nuvole ed indossa un perizoma dorato ed un ampio mantello color amaranto, immagine sacra molto cara agli sciclitani, legata alla domenica di Pasqua, momento nel quale si svolge in città una tra le più interessanti feste religiose dell'intera isola.
La chiesa di Santa Maria La Nova, architettonicamente, segna il passaggio dallo stile tardo-barocco allo stile neoclassico.




Scheda Compilata da Virtualsicily Staff © Scheda Compilata da Virtualsicily Staff ©

Come ci si arriva



Visualizzazione ingrandita della mappa






Lascia un commento