Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Sorge in una zona collinare interna, posta a 110 metri sopra il livello del mare.
Il nome originario del paese era Mazzarà, che deriva dal greco Mazaròs, come era chiamato il vicino torrente. Il nome fu poi mutato nell'attuale nel 1862 per disposizione del re Vittorio Emanuele II. Non si possiedono molte notizie storiche riguardanti la cittadina, tuttavia si sa che appartenne ad alcune famiglie feudali: i Giardina e gli Spadafora, che lo fondarono come borgo nel 1653, ottenendo in seguito il titolo di principi di Mazzarà.
Le notizie relative all'origine del Centro fanno riferimento al mussulmano Mazarak, i cui possedimenti si estendevano tra il torrente di Novara ad Ovest e il proprio affluente S. Giacomo ad Est. Alla confluenza dei due torrenti doveva sorgere un castello se la contrada mantiene ancora il toponimo di Castellaccio.
Altra ipotesi sull'origine del nome, che non si discosta molto dalla precedente, si riferisce al fatto che in arabo i villaggi per la conduzione agricola dei fondi erano detti Menzil, pertanto sorgendo in questo luogo la fattoria di un tale Arran (o Arrak) la contrada è indicata come Menzil Arrak che in volgare è mutato in Mazzarrak e quindi in Mazzarrà.
L'aggiunta a Mazzarrà di Sant'Andrea, dal nome della contrada in cui sorge, serve a differenziarlo da Mazzara del Vallo.
L'abitato attuale risale al 1653, fondato dai principi di Spadafora, che in seguito hanno venduto il possedimento a Ignazio Migliaccio. Il Centro diviene Comune autonomo con l'eversione del feudo nel 1812, pur mantenendo come stemma quello degli antichi fondatori, i principi di Spadafora, che rappresenta un braccio che brandisce una spada.
Tra i monumenti più importanti ricordiamo la chiesa Madre dedicata alla Madonna delle Grazie e costruita nel sec. XVIII, che conserva all'interno un bel portale.
Esiste un detto sugli abitanti di Mazzarrà Sant'Andrea, riferito alla loro abilità nel costruire canestri artigianalmente: "Mazzarioti cannistri cannistri, granni e picciotti sù tutti maistri!", ossia "Mazzarresi costruttori di canestri, grandi e piccoli son tutti maestri!".
è un centro prevalentemente agricolo-artigianale. I prodotti maggiormente coltivati sono gli agrumi, le olive, gli ortaggi, l'uva da mosto, i cereali e la frutta. Molto belli sono i canestri prodotti artigianalmente.