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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Teatro Politeama - Palermo

Teatro Politeama - Palermo




Il Teatro Politeama Garibaldi si trova sulla piazza centrale della città, Piazza Ruggero Settimo, una delle più grandi e belle d'italia a sua volta usualmente denominata Piazza Politeama.
Venne costruito da Giuseppe Almeyda tra il 1867 e il 1874 in forme neoclassiche. Prima del restauro del più famoso teatro Massimo, era il teatro più importante della città.
Nel 1865 il Comune di Palermo delibera la costruzione del Politeama. Essendo la spesa superiore alla cifra prevista, venne contattato il banchiere Carlo Galland che si impegnò a costruire oltre "tre mercati secondo i disegni dell’architetto Damiani e a costruire, nel locale del Municipio, un Politeama secondo il piano d’arte e disegni preparati dall’Ufficio Tecnico" .
Il concorso interno venne vinto da Giuseppe Damiani Almeyda e i primi disegni di progetto furono presentati a metà del 1866 mentre a gennaio del 1867 iniziarono i lavori di scavo.
Nel 1869 e 1870 sorgono dei problemi tra il Municipio e l’impresa Galland, ma si decide di proseguire l'opera, eliminando tutti i lavori di abbellimento. Il cantiere inoltre era stato chiuso per qualche tempo per fare delle verifiche sulle condizioni statiche dell’edificio. Essendo stato trovato tutto a perfetta regola d’arte fu riaperto e si proseguì con i lavori. Il teatro era stato progettato come teatro diurno all’aperto, ma fu in un secondo tempo deciso di realizzare una copertura. Nel giugno 1874 fu inaugurato anche se incompleto e ancora privo di copertura, la prima rappresentazione fu I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. Quest'ultima, considerata per l'epoca opera di grande ingegneria, venne realizzata in metallo dalla Fonderia Oretea nel novembre del 1877. Gli ultimi lavori, di abbellimento, furono realizzati nel 1891 in occasione della grande Esposizione Nazionale che si teneva quell’anno a Palermo.
L'ingresso inquadrato da un arco trionfale, è sormontato dalla quadriga bronzea di Apollo, opera di Mario Rutelli, cui s’affianca una coppia di cavalli bronzei di Benedetto Civiletti.
L’opera propone simmetrie con sinteticità espositive in sinergia ad equilibri neoclassici caratteristici degli Archi di Trionfo napoleonici, con gruppi bronzei di cavalli rampanti posti all'ingresso dell'edificio.
Giuseppe Damiani Almeyda s’ispirò ai modelli del classicismo accademico in voga alla fine dell’Ottocento. Secondo Antonella Mazzamuto (Luoghi di Sicilia, Teatri tra ‘800 e ‘900. Edizioni Ariete, 2000), "il tipo adottato nel Politeama Garibaldi è quello del teatro-circo, in cui però la forma semicilindrica del prospetto nasconde una sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi ed un profondo loggione. è una soluzione che ricorda il primo Hoftheater di Gottfried Semper, realizzato a Dresda, dove l’andamento semicircolare del fronte contiene ancora una sala di tipo tradizionale.
L’architettura del Politeama - sottolinea ancora la Mazzamuto - rimanda, poi, "al progetto teorico di teatro del Durand che aveva canonizzato la riproposizione del monumento storico: l’anfiteatro romano. Damiani Almeyda non adotta i tre ordini di arcate del Colosseo, come fa Durand, bensì un doppio ordine con trabeazione, secondo modalità desunte dall’architettura pompeiana".
Il teatro costituisce uno sviluppo della tipologia teatrale tipico dell'ottocento, destinato ad ospitare spettacoli di vario genere e ad estendere a tutte le classi l'uso del teatro
Il valore di questa costruzione sta, infatti, nell’esaltazione della funzione sociale del teatro come "teatro del popolo" con l’enorme sala a ferro di cavallo (che nel 1874 poteva contenere cinquemila spettatori) con due file di palchi, dominata da una grande galleria articolata in due ordini.
Dal 1910 al dicembre del 2006 il Ridotto del teatro ha ospitato la Galleria d'arte moderna di Palermo che venne successivamente spostata al Palazzo Bonet.
Nel 2000, in occasione del G8 ospitato in città, vengono realizzati i restauri delle decorazioni pompeiane policrome dei loggiati. Dal 2001 il teatro è sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. A partire dall'estate del 2011 sono iniziati ilavori di restauro della facciata posteriore del teatro.
 



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