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(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Progetto del campanile

Progetto del campanile




La costruzione di tale Chiesa risale probabilmente all'età normanna sotto il Conte Ruggero; era costume normanno infatti erigere la Chiesa Madre accanto alla Torre di difesa.
Il luogo scelto per questa costruzione fu il piano dell Cuba (attuale Piazza Umberto) a memoria, forse, di una chiesetta a cupola già esistente nel sito dell'attuale Chiesa Madre.
Si presume che la prima costruzione fosse ad unica navata senza cappelle laterali e senza abside.
Il terremoto del 1600 provocò il crollo del tetto e parte del fabbricato. La successiva ricostruzione si attuò tramite un progetto di ampliamento e di ristrutturazione concordato dal Duca Francesco II Moncada, Primo Governatore della "Compagnia del Sacramento" con i più grossi imprenditori del tempo tra il 1672 e il 1692. Fu sopraelevata la navata centrale, tale struttura era dotata di finestre laterali, furono costruite pure l'abside e due cappelle laterali, le volte delle tre navate erano in legno intagliato detto "tetto a Rosario".
Nel 1750 venne invece fatto in muratura e si intonacarono sia le volte che le pareti. Nello stesso anno si innalzò l'edificio della cupola rivestito da brillanti mattoni di Valenza. Il prospetto esterno della facciata constava di un bel portale centrale più due porte secolari laterali. nel portale centrale tutto lavorato in pietra lavica si trovavano 4 colonne monolitiche le quali poggiavano sulla schiena di due leoni, colonne e leoni erano costruiti in pietra lavica; sopra il portale era collocata una statua marmorea rappresentante la Vergine Assunta, a cui è dedicata la Chiesa. La statua fu rimpiazzata intorno al 1700 da un'altra simile; la precedente è tuttora custodita, priva della testa, assieme ai due leoni nel museo archeologico all'interno del castello, le colonne, complete di capitello si possono osservare all'interno del cortile della chiesa stessa per quanto riguarda il primitivo campanile, antecedente al terremoto non ve ne è traccia si presume che esistesse ad una certa distanza dalla cattedrale e non più ricostruito.
La ricostruzione della Chiesa si eseguì mediante lavori a estaglio in base alle offerte dei fedeli. Tali lavori terminarono nel 1674 e furono eseguiti da imprenditori e maestri più in vista dell'epoca. L'ultimo campanile incompleto fu ideato tra il 1890 e il 1897 dal prevosto Petronio Russo che incaricò l'ingegnere Carlo Sada ad effettuare un progetto, per tal proposito tale progetto fu approvato agli inizi del secolo ed i lavori ebbero inizio nel 1903; dopo tale data si susseguirono diverse dispute che impedirono il completamento di tale opera; il progetto fu definitivamente abbandonato negli anni sessanta.
Solo negli ultimi anni è stato abbattuto l'obbrobrio di questo campanile (missile), ma sono rimaste delle ingombranti colonne che non permettono in nessun modo di ammirare la bellezza del prospetto di questa magnifica Chiesa.
L'attuale impianto planimetrico è a croce latina con tre navate e un transetto terminante con due cappelle dedicate una al Sacro Cuore di Gesù e l'altra al SS. Sacramento.
Il prospetto si presenta, nella parte bassa ripartito in tre corpi distinti da paraste in pietra lavica con tre portali in corrispondenza degli ingressi alle tre navate. Il portale centrale, più grande, è arricchito da quattro colonne, due per lato, sormontate da un timpano barocco, interrotto al centro dove è ricavata una nicchia contenente la statua di Maria Assunta. I portali laterali presentano stipiti in pietra lavica terminanti con un timpano triangolare tutto in stile baroccheggiante.
La parte alta della chiesa costruita in corrispondenza della navata centrale presenta nella facciata, una finestra di forma rettangolare con nella parte superiore varie decorazioni di stile barocco, la parte terminale della facciata ora coperta dalla nuova struttura si presenta a forma di timpano. Le parti laterali della costruzione alta sono irrobustite da costoloni che poggiano sulle pareti della struttura inferiore. In fondo alla navata in corrispondenza del transetto è costruita la cupola che poggia su un tamburo ottagonale il quale presenta per ogni lato una finestra ovale inserita in una cornice rettangolare. Sul cornicione esterno sono costruiti dei pilastrini rivestiti in ceramica ai quali è ancorata una ringhiera in ferro, dai lati del tamburo si dipartono gli spicchi che formano la cupola che è rivestita in mattonelle di ceramica. In cima a quest'ultima è costruito un cuspide baroccheggiante sul quale è posta la croce in ferro. La navata centrale è divisa dalle due laterali da 12 colonne, sei per lato, e quattro mezze colonne poggiate, due ai pilastri interni del portale di ingresso e le altre due nei pilastri che formano il tamburo sul quale è costruita la cupola.
Le sopradette colonne, in pietra basaltica, si ritengono di costruzione precedente alla Chiesa stessa. Si narra, infatti, che le colonne furono trasportate dal vicino tempio del Dio Adano.
L'architettura interna è semplice per la corretta disposizione planimetrica e risulta grandiosa per le decorazioni degli stucchi in stile altrettanto semplici. L'ordine delle colonne è di stile dorico, mentre di stile romano risultano gli archi, la volta e la cupola. Per quanto riguarda gli stucchi rileviamo uno stile corinzio misto e ben armonizzato al barocco.
L'archeggiato interno è formato da sette archi per lato. Nella parte superiore dell'arco vi è una scultura in gesso. La volta della navata centrale è a botte lunettata, con in corrispondenza delle lunette una finestra rettangolare. Le volte delle navate laterali sono formate da sette volte a crociere.
La zona centrale del transetto è formata da quattro pilastri in pietra lavica, su quest'ultimi poggia il tamburo della cupola. Ai lati dell'abside vi sono due cappellette, quella di S. Nicolò a destra e quella dell'Assunzione di Maria a sinistra.
Nell'abside della Chiesa si trova l'altare centrale costruito in marmo policromo e posto su quattro gradini ed è costituito da due elementi: la mensa, e un ripiano soprastante nel quale è collocato il tabernacolo. Il frontalino della mensa è arricchito da un bassorilievo marmoreo raffigurante la Resurrezione di Gesù. Il tabernacolo è posto al centro delle due colonne che sorreggono il timpano posto in alto, nella zona centrale. Tutto l'altare è impreziosito da cornici color oro. Lungo il perimetro del'abside è costruita, tutta in legno, la cantoria. Sopra l'altar si trova una impalcatura che sostiene il complesso delle delle canne dell'organo.
Tutta la cappella è rialzata rispetto al pavimento della navata da quattro gradini di media dimensione, ed è separata dalla Chiesa in marmo policromo con cancelletto centrale in ferro battuto.
Per quello che riguarda le tre navate segnaliamo: in quella destra la presenza del Battistero posto in una nicchia e separato dalla Chiesa da una ringhiera in ferro con cancello centrale, la fonte p in marmo con piedistallo a base quadrata, tutta la fonte risulta essere sta dipinta con vernice bianca con decorazione color oro. Sul bordo è scolpita la scritta: "D'antonius Ciancese. Ut.", il coperchio a forma di cupola, è in legno decorato da intarsi e disegno floreali, opera di Vincenzo La Rocca. All'interno del coperchio vi è una pittura che raffigura il battesimo di Gesù.
Nella parte alta della nicchia vi è la scritta "Fons Salutis". Il battistero risulta essere stato rinnotato nel 1884. di seguito, sempre nella navata destra vi sono costruiti tre altari secondari, di forma e dimensioni identiche; essi presentano tre ripiani in marmo policromo e, scolpita nel frontalino della mensa un'urna. Tra la 5^ e la 6^ colonna, nella parte della navata si trova il sepolcro gentilizio costruito in marmo policromo con il sarcofago che poggia su due leoni che fungono da base. Sul coperchio si trova il busto, anch0'esso marmoreo del B.ne Vincenzo Spitaleri. in prossimità della 7^ colonna della medesima navata sopra il terzo altare si trova la nicchia con la statua di S. Francesco Saverio, l'arco della nicchia è incorniciato da sculture in gesso e da una cornice in ferro color oro.
Sempre nella navata sinistra oltre ad altri tre altari uguali a quelli dell'altra navata troviamo, esattamente di fronte al precedente e cioè tra la 5^ e la 6^ colonna, un altro sepolcro gentilizio di forma più modesta e di dimensione più piccola, è quello del D. Giuseppe Ciancio.
Sul 11° pilastro a destra della base della cupola e costruito ad un'altezza di circa m. 2,50 dal suolo il pulpito eseguito in legno di pregevole fattura.
L'attuale pavimentazione è del secolo XVIII e si compone di lastre di marmo policromo di forma quadrata sia per la navata centrale che per quelle laterali in queste ultime le lastre però sono disposte in maniera diversa.
Da seganalare il disegno del sole osservabile al centro della navata centrale ottenuto dalla composizione di marmo bianco, policromo e scuro. Nel transetto e nelle rispettive cappelle è utilizzato il marmo bianco e scuro con mattoni disposti a scacchiera.
nella zona centrale di quest'ultimo sotto la cupola, vi è una botola in marmo e attorno a questa cerchi concentrici di marmo policromo bianco e azzurro.

Cappelle laterali
1) Cappella del Sacro Cuore di Gesù
Inaugurata nel 1927 era stata però ideata negli ultimi anni dell'800, tutti gli stucchi, opera del professore Anile, sono in stile 500. Di fronte all'ingresso è posto l'altare, in marmo policromo, costituito da un unico ripiano più una mensola divisa in due parti dal tabernacolo, quest'ultimo è costruito in legno ed è impreziosito da intarsi e lavorazioni varie.
Sopra l'altare, in corrispondenza del tabernacolo, è costruita una cupola in marmo sorretta da otto colonnine in cima a questa è posto un Crocifisso ligneo verniciato colore oro, ai lati di quest'ultimo si trovano due angioletti marmorei. Alle spalle dell'altare si trova, inserita in una nicchia, la statua del Sacro Cuore di Gesù, struttura in legno di Calogero Carlo da Siena.
Nella Cappella vi sono due dipinti opere del famoso concittadino Giuseppe Guzzardi, rappresentanti uno "Il Pentimento di Maddalena", l'altro "L'apparizione di Gesù alla Beata alacoque". All'interno della Cappella vi è la statua della Madonna posta su di un piedistallo mobile.
La Cappella è arricchita da vari affreschi: nella parte di sinistra sono riprodotti la Romana Basilica ed un agnello; in quella di destra l?arca di Noè ed il candelabro ebraico con sette fiammelle. La volta della cappella è a volta lunetgata decorata anch'essa di affreschi.
In corrispondenza delle lunette vi sono quattro finestre. L'ingresso della cappella è protetto da un cancello a tre ante, in ferro decorato da inserti in ottone, opera di Placido Fallica.

2) Cappella del SS. Sacramento
Di forma poligonale, fu probabilmente costruita precedentemente alla Chiesa ed in un secondo tempo unita a quest'ultima dal transetto.
La parete è composta da otto spicchi, uno di questi costituisce l'ingresso. Negli spicchi successivi è collocata la cantoria di fattura molto antica, come risulta dall'incisione: "HOC-OPUS-FECIT-MAGISTER-IOSEPIN-VANARIA-1664".
Di fronte all'ingresso è posto l'altare centrale in marmo policromo, con quattro ripiani e tabernacolo centrale. Nel frontalino della mensa è scolpita un'urna al centro della quale è rappresentato il calice dell'Eucarestia.
In alto all'altare si osserva il dipinto di Luis Morales raffgurante "l?ultima cena".
A sinistra di chi entra si trova l'altare dell' Ecce Homo di forma simile al precedente. Alla base dell'altare è incisa la scritta: "EX DEUTIONE SPTS BARONIS D. BLASCI CAETANI CIANCI & ROSSO 1777".
Sopra l'altare si trova l'anonima statua.
nell'altare posto a destra segnaliamo, come caratteristica delle mensole lignee che, riproducendo in pittura la colorazione del marmo, prolungano la mensola di quest'ultimo fino al muro.
Sopra l'altare è posta la statua di San Vincenzo martire.
Nella cappella, oltre le opere cià citate, vi sono altre quattro tele attribuibili alla scuola di Zoppo da gangi.
Le pareti della cappella erano abbellite da vari affreschi ora coperti dall'attuale intonato che però risulta poco spesso e quindi di facile asportazione.
Da evidenziare il marmo posto nel pavimento ai piedi dell'altare centrale, di forma rettangolare e di notevole dimensione nella parte inferiore presenta un bassorilievo raffigurante uno stemma mentre nella parte alta vi è una botola dalla quale si accede ad un locare sotterraneo di cui non conosciamo le dimensioni ma comunque adibito a sepolcro. sul marmo è incisa la scritta: "CORPORA FRATUM HUIUS AVENT ANIME RORE PERENNE FRUI. MORTIS CORD PIO MEMORES PROPREATE SODALES, HIS DATE PRO CUCTIS ANNUA THURA DEA 1824".
All'interno della cappella, infine si trova, poggiato alla parte della base cantoria, una lastra di marmo di piccole dimensioni sulla quale vi è la scitta"."RENOVATA, RESURCO IOSEPHI AGATI PIETATE ANNO DOMINI 1779"
tratta da: "Adrano" - Prog. ex. art. 23 Coop. I.S.COP



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