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ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

::lo-sbarco-in-sicilia-1943»La battaglia di Troina » Storia

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"...ci dirigemmo verso la chiesa. La luce splendeva attraverso un foro sul tetto. Sotto di esso una bomba inesplosa di più di due quintali giaceva sul pavimento..." Jack Belden corrispondente di guerra americano





Dopo tre giorni di battaglia determinata, la 1a Divisione prese Nicosia il 28 e spinse in avanti il 31, aspettando di prendere le successive città su di una collina Cerami e Troina, senza troppi problemi. Comunque per i tedeschi, Troina era una città chiave nella nuova linea dell'Etna, e non sorvegliata 'dall'intelligence' americana, il Generale Hube aveva ordinato a Rodt di fare lo sforzo supremo di mantenerla. Il 1 agosto, il primo attacco americano da parte della 39a Fanteria ( attaccata dalla 9a Divisione ), ebbe un inizio promettente, ma fu del tutto respinta da improvvisi contrattacchi serali. Il giorno seguente, essi riprovarono, questa volta sostenuti a sinistra dalla 26a Fanteria e dalla 4a ' Tabor of Goums ' Morrocan dei francesi. Tutti gli attacchi fallirono sotto il devastante tiro dell'artiglieria tedesca. Il giorno dopo arrivò un attacco notturno per tutta l'intero fronte della 1a Divisione. Guadagnò solo due miglia. Il 4 agosto vide lo sforzo più determinato per prendere Troina. Prima dell'attacco 9 Battaglioni di artiglieria e 72 bombardieri colpirono ripetutamente la città ed i suoi difensori ma ancora i tedeschi tenevano a distanza le truppe di sfondamento americane. Alla fine, il 5 agosto, Allen inviò la nuova aggiunta della 60a Fanteria ( anche della 9a Divisione ) in un movimento di fianco intorno da nord per spaventare le posizioni dell'artiglieria nemica e tagliare la strada a Cesarò dietro i tedeschi. Rodt era consapevole del tutto di questa minaccia alla sua via di fuga e, durante la notte, i suoi uomini esausti, avendo trattenuto il nemico per cinque giorni, fuggirono da Troina. Il giorno dopo la 1a Divisione trovò le rovine abbandonate. In quello stesso giorno, per una sfortunata coincidenza, arrivò un ordine che spostava Allen dal suo incarico. Ciò non aveva nulla a che vedere con la sua guida della divisione o la sua prestazione in Sicilia ( Eisenhower aveva deciso semplicemente che Allen aveva bisogno di un respiro dal suo combattimento ), ma arrivando proprio alle calcagna della battaglia di Troina, ciò fu un fatto negativo per gli uomini della 'Big Red One '.
Quando il 23 luglio il Generale Hube coinvolse la 29. 'Panzergrenadier -Division' nella super strada statale costiera settentrionale, egli inserì l'ultimo vuoto rimanente, nella linea che egli aveva formato, attraverso l'angolo nord orientale della Sicilia fin dal 14 luglio. Detta 'linea dell?Etna' o 'Linea Hube', partiva da Catania, sulla costa orientale, e girava a sud intorno all'Etna verso la costa settentrionale. A difenderla da sud a nord c'erano la 'H. Goering - Division' di Conrath ( insieme ai 'Fallschirmjager'), la 15° 'Panzergrenadier - Division' di Rodt e la 29° 'Panzergrenadier - Division' di Fries. Sparsi qui e lì c'erano spezzoni delle divisioni italiane 'Aosta' e 'Livorno'. La linea dell'Etna ancorò una serie di città chiave, la caduta di una delle quali avrebbe potuto scardinare l'intera posizione. Da nord a sud queste città erano San Fratello, Troina, Adrano e Catania. Le prime tre erano sorvegliate da una o più postazioni. A San Fratello c'era stata quella di Santo Stefano, e a Troina quella di Nicosia. Adrano non aveva meno di 4 di queste postazioni. Verso ovest, bloccando la strada statale 121, c'erano Agira e, più vicino, lungo la stessa strada statale, Regalbuto; verso sud ovest c'era Centuripe e verso sud est, Paternò. Tutte queste città dell'interno era fortezze naturali costruite in cima alle montagne, e Hube aveva ordinato che ciascuna venisse mantenuta il più a lungo possibile.

Troina è stata descritta come la battaglia più amaramente contestata della Settima Armata nella campagna di Sicilia. Dal 1 al 6 agosto, questa cittadina in cima ad una collina, considerata un punto di forza dalla 15° 'Panzergrenadier- Division', fu posta sotto un attacco senza tregua dalla fanteria della 1a Divisione e da 2 Reggimenti della 9a, sostenuti alle spalle da 9 battaglioni di artiglieria e dal sostegno aereo dei bombardieri. Dopo aver resistito fieramente per 5 giorni ed aver lanciato non meno di 25 contrattacchi, i tedeschi evacuarono la città nella notte tra il 5 e 6 agosto. Il mattino seguente gli americani trovarono Troina vuota.

Nel pianificare la sua difesa della Linea dell'Etna, Hube tenne in minor considerazione rispetto a prima gli italiani. I rapporti nell'Asse avevano visto un significativo cambiamento per via degli avvenimenti politici di Roma. Gli italiani, da lungo tempo ormai, erano diventati stufi della guerra, e adesso i militari e perfino il suo partito fascista, avevano perso fiducia nel loro duce. Il 25 luglio, innescato dal disastro in Sicilia e dai primi bombardamenti alleati su Roma, Mussolini fu rimosso dal re Vittorio Emanuele III e sostituito da un vecchio comandante del Comando Supremo, il Maresciallo Pietro Badoglio. Anche se Badoglio dichiarò che avrebbe continuato la guerra a fianco della Germania, la disintegrazione del fascismo, se solo c'è ne era di bisogno, rafforzò la sfiducia dei loro alleati verso i tedeschi ed aumentò le defezioni tra le truppe italiane. Di conseguenza, per il resto della campagna, i tedeschi agirono da soli.