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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Sicuramente commissionata dai pescatori del paese, la tela rappresentante S. Francesco di Paola in estasi che implora la salvezza per dei naufraghi, è stata restaurata dal compianto Mons. Salvatore Sinatra verso la metà degli anni 70.
Il Maestro Cristaudo, cui venne affidata, si limitò al restauro conservativo, senza cioè integrare le numerose lacune che la tela presentava, attenendosi così ai criteri del restauro divulgati da Cesare Brandi.
La tela, rimasta cosi lacunosa, è senz'altro la più bella tra le consorelle settecentesche che ospita la chiesa. Essa, come l'affresco della volta dell'abside, è attribuibile alla cerchia di Olivo Sozzi, pittore catanese attivo a Palermo e in tutta la Sicilia orientale durante la ricostruzione post-terremoto del 1693. Tramite quest'artista, formatosi alla scuola del Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, erano pervenuti in Sicilia i clichès iconografici della scuola meridionale, dei quali le nature morte con pesci di ascendenza napoletana, e in particolare dei fratelli Recco, ne sono un esplicito riferimento. Questa tela, permeata ormai da raffinatezze di gusto rocaille, dovette non poco suggestionare il catanese Giuseppe Guarnaccia che la replicò, con leggere modifiche, per la cattedrale di Catania intorno al 1760.
La tela era stata concepita come pala d'altare e situata nel '700" nel posto occupato ora dalla statua della Madonna Ausiliatrice.
San Francesco di Paola, come dimostra l'edicola votiva di via Fornace, era il veneratissimo patrono dei pescatori di Acicastello, il cui culto era stato favorito anche dalla decisione di Re Carlo III di Borbone di elevarlo a patrono del Regno di Sicilia e di Napoli nel 1738.

Fonte: (Santo Castorina - Arte e fede nelle Chiese di Acicastello)





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