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ITINERARIO DEI CASTELLI NELLE PROVINCIE SICILIANE


 

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)


Castello Reale

Castello Reale



L'ingresso al sito archeologico di Noto Antica o Parco dell'Alveria è contrassegnato dalla cosiddetta Porta della Montagna.
La città sorgeva su uno sperone di roccia circondato su tutti i lati da delle cave dalle pareti molto ripide. Il punto più accessibile era l'istmo in corrispondenza della porta della montagna. Le poderose fortificazioni che circondavano la città sono qui ancora visibili. Si entra nel parco passando sotto l'arco dell'antica porta. Nelle mura si possono ancora osservare i resti delle antiche feritoie e delle finestre che servivano ai difensori. A ridosso delle fortificazioni della porta si trovano ancora i resti di vani, probabilmente adibiti a magazzini e corpi di guardia. Una scala permette poi di salire sul bastione per affacciarsi da esso.
Una volta esplorati i resti delle fortificazioni è possibile seguire il sentiero sterrato che si inoltra nel parco dell'Alveria. L'ingresso è vietato alla automobili. Al momento, però, per la mancanza di controlli e di sbarramenti, frequentemente i visitatori accedono con gli automezzi. Vi invitiamo comunque a lasciare la vostra vettura all'esterno del parco. Il sentiero principale che lo attraversa è purtroppo costituito da un polveroso e sgradevole gesso biancastro causato proprio dal continuo passaggio dei veicoli.
Il prossimo monumento che si incontra è senza dubbio quello meglio conservato dell'intera cittadina medievale: il Castello Reale. I resti della torre maestra e di una porzione di muro troneggiano già da lontano. Le prime notizie del castello risalgono all'XI secolo, per l'esattezza al Normanno Giordano, figlio di Ruggero d'Altavilla. La fortezza venne poi ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli, specialmente in epoca aragonese. La struttura venne anche utilizzata come carcere. Recenti scavi archeologici, resi possibili grazie ai fondi del gioco del lotto, hanno permesso di indagare l'area a ridosso della torre che da pochi mesi è finalmente fruibile al pubblico. Sebbene non rimangano molte strutture in piedi vi invitiamo ad esplorarla per scoprire un vero e proprio "spaccato di vita quotidiana". Le mura della fortezza sono letteralmente ricoperte di graffiti e scritte lasciate dai carcerati.
Guardando con attenzione scoprirete nomi, date, croci o anche il disegno fantasioso di galeoni. Sul pavimento troverete diverse incisioni rettangolari per dei giochi con le pedine. La parte più interessante delle incisioni purtroppo rimane al momento inaccessibile all'interno della torre maestra. A ridosso del castello sono stati recentemente messi in luce anche i resti architettonici della chiesa annessa.




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