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Sophiana o Philosophiana
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Sophiana o Philosophiana

Sophiana o Philosophiana




A circa 6 km a sud della villa romana del Casale si trovano gli scavi di "Sofiana" o " Philosophiana" che costituiva un importante anello di congiunzione con la Villa Romana del Casale.
Posta a Sud della strada provinciale per Mazzarino,la contrada è ubicata su una spianata di circa 8 ettari a forma di triangolo che digrada dolcemente verso sud. La contrada è prossima al fiume Nociara - Gela, che scorre nella vallata in basso, ed è circondata da una corona di colline che comprende Monte Navone, Monte Alzacuda e Monte Salteria, Monte Formaggio e Finocchio.
La zona, da sempre coltivata a cereali, oliveto e vigneto, da qualche anno registra l'impianto di ficodindieti. Era molto ricca di fonti di acqua ed una nel passato era particolarmente importante perché, scendendo dal Monte Alzacuda, portava l'acqua nella zona delle terme.
Si tratta dei resti di antichi insediamenti umani abitati per un periodo che inizia dall' VIII - VII sec. a.C., attraversa l'epoca greco-romana e bizantina arriva fino al tempo dei Normanni.
Philosophiana era un centro fortificato che si trovava lungo il percorso della strada interna siciliana che portava da Catania ad Agrigento e rappresentava un luogo di soste e ristoro per i viaggiatori o pellegrini.
Una significativa conferma in tal senso offre la menzione di una statio Philosophiana, nella redazione costantiniana dell’Itinerarium Antonini istituiti da Papa Antonino Pio. Si trattava di un luogo sicuramente alla portata solo dei pellegrini più ricchi visto il lusso che a suo tempo doveva rappresentare la presenza di terme.
La storia degli scavi archeologici comincia intorno agli anni '50 con la segnalazione di contadini del luogo che, avendo rinvenuto una grande quantità di ruderi (frammenti di mattoni, di tegole, di vasi etc), chiamarono la zona "Pitrusa". Tale nome identifica soltanto la zona archeologica, mentre quello di Sofiana riguarda tutta la contrada. Le campagne di scavi sono state condotte da due archeologi: Dinu Adamesteanu, che diresse quelle del 1954 e del 1961 e da Francesco La Torre nel 1986, 88 e 90.
Esse hanno consentito di portare alla luce resti di un insediamento antico che, partendo dall'epoca romana imperiale, arriva fino a quella federiciana per la durata di circa 1.300 anni.
Gli scavi finora portati a termine hanno interessato la parte centrale dell'abitato che sul finire del III secolo d.C , subì una violenta distruzione. In questa fase l'abitato si presentava difeso da una cinta muraria con una struttura urbanistica regolare con isolati modulari, divisi da strade basolate lungo le quali si attestavano, oltre a vari edifici di destinazione abitativa e commerciale, un complesso termale e una domus gentilizia del tipo “ a peristilio”. In età Costantiniana ( IV secolo d.C.), il sito venne ricompreso all’interno di un enorme latifondo, esteso per oltre 1500 ettari a Est della foce del fiume Gela, e identificabile, in base al rinvenimento di numerosi bolli laterizi con iscrizioni PHIL SOPH, proprio con i praedia Philosophiana ricordati dalle fonti antiche.
Proprietario dell’immensa estensione doveva certamente essere un illustre esponente dell’aristocrazia senatoria romana che proprio per ragioni politiche e fondiarie si era trasferito in Sicilia, ponendo con ogni probabilità la propria residenza nella fastosa e ben nota vicina Villa del Casale.
Mentre dunque la Villa del Casale rivestiva, all’interno dello stesso latifondo, la funzione di pars dominica (cioè di dimora ufficiale del proprietario), all’insediamento di Sophiana spetta il ruolo di probabile centro di svolgimento di attività produttive e commerciali, nonché la funzione di stazione di sosta e ristoro lungo la via Catania-Agrigento per viaggiatori alla ricerca di un riparo per la notte e di un cambio per i cavalli.
Lo stabilimento termale riportato alla luce è datato tra il I e il IV sec. d.C.. Nel CALIDARIUM fu stabilita in seguito la sede di una piccola basilica cristiana con due absidi e un battistero, databile intorno alla fine del V sec. d.C.
Sono stati trovati, inoltre, negli strati più profondi frammenti di vasi di epoca castellucciana, risalenti cioè a quella facies culturale che caratterizzò maggiormente l'età del bronzo in Sicilia. Innumerevoli oggetti di vita quotidiana come piatti, bicchieri, vasi etc. sono stati ritrovati nella necropoli romano-bizantina. Tra questi una ... dipinta con degli uccelli che è esposta nel museo di Gela. Anche a "Philosophiana" non è mancata l'opera dei tombaroli.
Le numerose iscrizioni rinvenute tra le necropoli e l’abitato mostrano che in età tardo antica gli abitanti del complesso adoperavano ancora la lingua greca e professavano il cristianesimo anche se era presente nel sito una piccola comunità ebraica.
A partire dalla fine del IV secolo, l’aggiunta di nuove strutture di varia destinazione, specie al di sopra e a ridosso delle terme, denota una ripresa dell’insediamento che rimase vitale fino a circa metà dell’VIII secolo d.C.
Il declino sopraggiunse con la conquista musulmana, anche se residue strutture murarie unite a pochi reperti mobili ne attestano una modesta sopravvivenza in età federiciana.
Il sito, allo stato attuale delle ricerche, si articola principalmente in tre parti che, tra l'altro, appartengono a tre epoche diverse:

- La zona della domus che, nella datazione e negli studi condotti in particolare dal La Torre, risale all'epoca protomperiale e che risulta costituita dai resti di una abitazione signorile, da alcune botteghe ed un thermopolium (osteria), e dal tracciato di due strade, di cui una in ottimo stato di conservazione per un breve tratto;
- Il complesso termale a nord-est dell’abitato che risale alla stessa epoca in cui venne costruita la Villa Romana del Casale e dove in epoche successive vennero realizzate strutture con diversa funzione . E’ costituita da una ventina di ambienti, alcuni dei quali pavimentati a mosaico, si sovrappose, nel IV secolo d.C., a un più modesto complesso di analoga destinazione sorto in età protoimperiale (I - II sec. d.C.).
Numerose furono le aggiunte e le trasformazioni che il complesso subì nel corso del tempo, giungendo ad ospitare un piccolo edificio di culto cristiano nel calidarium sul finire del IV secolo, e tre piccole fornaci bizantine per la produzione di coppi e ceramiche nel VI.
- La Basilica con l’annessa Necropoli, su una collina distante poche centinaia di metri dal confine sud dell'impianto della città e ad essa esterna, che sorge tra l'altro in una zona adibita a cimitero.
L’aspetto attuale della basilica è quello di una chiesa cristiana a tre navate, preceduta da un nartece (o vestibolo) e conclusa da un abside semicircolare. Posta su una collinetta a SO dell’abitato, essa è il prodotto di quattro diverse fasi costruttive, ben scandite dalle diverse tecniche murarie adoperate per la loro realizzazione.
Il nucleo più antico era una cella sepolcrale rettangolare dotata di abside, databile al IV secolo e probabilmente ispirata al tipo architettonico delle memoriae marthyrum, certo la sepoltura di un personaggio ragguardevole per meriti religiosi. Proprio la santità del defunto dovette rappresentare l’incentivo per la successiva monumentalizzazione della tomba e per la conseguente aggregazione del lembo di necropoli con tombe a fossa trapezoidali che venne successivamente a estendersi a ridosso e alle spalle della cella originaria.
Nel VI secolo, infatti la cella venne ampliata con l’aggiunta di un’aula rettangolare (corrispondente all’attuale navata centrale) al di sotto del cui angolo SO venne ricavata una cripta divisa in due ambienti.
Al VII secolo risale l’aggiunta delle due navate laterali che inglobarono sia la cripta che due tombe preesistenti, mentre ad età medievale risale la costruzione del nartece. 
Necropoli sono state individuate ed indagate, oltre che a sud, anche a nord e ad est ed hanno restituito corredo funerario di notevole importanza e pregio.

La necropoli Nord
E’ posta a Nord dell’abitato e rappresenta la più antica area cimiteriale di Sophiana, databile tra il II e il III sec. d.C e dunque ricollegabile alla fase medio-imperiale dell’insediamento, antecedente la distruzione di fine secolo. Il rituale prevalente prevedeva deposizioni singole entro fosse con accompagnamento di vasi per bere, piatti, monete, lucerne in ceramica sigillata, molte delle quali con iscrizioni relative alle rispettive officine di produzione localizzabili in Sicilia, in Africa , in Campania.

Le Necropoli Ovest ed Est
Altre due aree funerarie sono state esplorate rispettivamente ad Ovest e a Est di Sophiana negli anni tra il 1954 e il 1961. Una ripresa delle indagini ha recentemente interessato la necropoli Est negli anni 1993- 1995. Si tratta per lo più di tombe a fossa rettangolare con rivestimenti vari di lastrine in pietra o con pareti in muratura talora intonacate.
Molte le sepolture di bambini e neonati per i quali veniva ancora utilizzato il seppellimento entro anfore o piccoli vasi già noto dall’età arcaica.
Le tombe cristiane erano ben individuabili dal ricorrente orientamento ad Ovest dei crani e dalla posizione delle braccia incrociate sul petto dei defunti. Notevole per la tipologia architettonica una tomba in muratura a doppia fossa rettangolare, con deposizioni plurime, rinvenuta nella necropoli Est e contenente al proprio interno ricchissimi corredi con ceramiche pregiate e con una coppia di orecchini in oro a pendente semilunato decorati a traforo e a punzone. Per la pregevolezza della tecnica e dei motivi decorativi (coppie di pavoni contrapposti) gli orecchini sono stati ritenuti il prodotto di officine costantinopolitane attive tra VI e VII secolo d.C. , importati in Sicilia da membri della corte bizantina.

Area Archeologica di Sophiana
Indirizzo : S.P. 25 Ponte Porcaria
Provincia : Caltanissetta Comune: Mazzarino Località: Contrada Sofiana 
Tel. : 3391483594
Orari ingresso : Visita a cura dell'Associazione Gruppi Archeologici d'Italia, Sezione di Piazza Armerina (EN)
Biglietto singolo intero : Visitabile su prenotazione
Come raggiungerla: bisogna prendere l'Uscita Sud di Piazza Armerina, percorrere la SS 117 bis fino al bivio di Mazzarino, a mt 900 imbocco della S.P. Colla, ad 8 Km circa si trova il sito segnalato da una tabella gialla che porta la scritta "Statio Philosophiana Itinerarium Antonini".
Il sito archeologico è recintato e chiuso; per visitarlo occorre l'autorizzazione della Soprintendenza di Caltanissetta.




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