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::Masseria Lombardo a Bronte » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Masseria Lombardo

Masseria Lombardo




La Masseria Lombardo si trova in contrada Cuntarati, a pochi chilometri da Bronte, lungo la valle del Simeto, immersa in un verde paesaggio contraddistinto da oliveti, pistacchieti e sciara. E' facilmente raggiungibile da Bronte scendendo verso il bivio Saragoddio dalla Contrada Sciarotta; dopo pochi chilometri un grande cancello in ferro battuto che immette in un viale in "basolato lavico", ne caratterizza l’ingresso. Entrando, dopo circa 300 metri, si giunge in una piazzola dove, isolata nel verde circostante, trovasi la struttura della Masseria: due edifici uniti da loro da un cortile e la torre di vedetta, situata in posizione preminente su tutta la zona. La Masseria, nota anche come Museo della Antica Civiltà Locale, è una testimonianza dei primi insediamenti umani della zona, fin dal 500 d.C.. La tradizione vuole che l’edificio, costruito dagli arabi, sia stato per alcuni secoli abitato da monaci che lo adibirono a cartiera, lavorazione della lana e conceria di pelli (ancora è possibile vedere le vasche di raccolta, i canali di terracotta e resti di strutture in legno).
La scoperta della cartiera avvenne casualmente agli inizi degli anni settanta. Era stata, infatti, parzialmente travolta dalla colata lavica del 1651. Restavano alcuni ruderi, le mura perimetrali ed una torre di guardia che facevano intuire che la struttura fosse stata fortificata per proteggerla da attacchi esterni. Forse rappresenta la prima cartiera esistente sul bacino del Mediterraneo. Il legname proveniente dai boschi della zona costituiva la materia prima mentre l'acqua proveniva da una sorgente sotterranea del vicino Monte Barca. Gli Arabi, maestri nelle tecniche idrauliche, avevano realizzato un ingegnoso sistema di canalette sotterranee di cui oggi permangono evidenti tracce. Negli anni successivi alla scoperta il proprietario, Nunzio Lombardo, si prodigò con mezzi propri a restaurare la cartiera mantenendone l'assetto originario, sia per proteggerla dagli agenti atmosferici e sia per valorizzarne gli aspetti propri, oltre che archeologici e culturali. Negli stessi locali ed in altri annessi, raccolse poi, con un paziente lavoro di ricerca, attrezzi e strumenti, utilizzati nella vita di tutti i giorni all'inizio del secolo scorso e che costituiscono il museo etno-antropologico (o dell’antica civiltà locale), dove sono esposti oggetti, suppellettili, arnesi da lavoro utilizzati dalla popolazione contadina tra il 1700 ed il 1900.
Il Museo dell’antica civiltà locale espone antiche masserizie, attrezzi di lavoro, abiti ed arredi vari utilizzati dai secoli scorsi ad oggi. Ricostruisce (con precisione ed ampiezza di particolari) gli ambienti domestici del mondo agricolo o la piccola bottega degli artigiani (il fabbro, il maniscalco, il calzolaio, il falegname). Una raccolta fatta di piccole cose, aratri ed arnesi dell'artigianato locale, abiti e mobili, ferri da stiro, macchine da scrivere, antiche cucine ed altri innumerevoli reperti. Semplici prove (consunte dall'uso) che suscitano curiosità, rispetto e commozione; innumerevoli reperti che sono testimonianze storiche, simboli affascinanti di un vivere quotidiano. Tutto ciò è stato catalogato con infinita cura e passione secondo i temi del lavoro domestico, artigianale, agricolo e degli inizi dell'era industriale.
Il progetto di restauro delle vecchie costruzioni, la ricerca ed il recupero degli utensili e degli arnesi dell'agricoltura e dell'artigianato locali, il ripristino delle antiche strutture in pietra lavica ed arenaria, nonchè il parallelo progetto di salvaguardia e di recupero del patrimonio zoologico, botanico ed agricolo, hanno avuto inizio intorno al 1975 grazie alla brillante iniziativa di un privato (Nunzio Lombardo) che, si può dire, ha dedicato, anche fra mille difficoltà ed ostracismi di ogni genere, la sua vita alla realizzazione dell'opera. A prezzo anche di sacrifici personali, Lombardo ha salvaguardato dalla dispersione, memorie preziose, manufatti ed oggetti di rilevante valore documentario, organizzandoli nella sua "Masseria" con un'ottica espositiva che ha privilegiato le attività produttive ed artigianali, nonchè le forme del lavoro proprio dei campi e della pastorizia. Tra le antiche costruzioni sono state ristrutturate la Cartiera, la Fornace, la Masseria settecentesca e la suggestiva Torre di Guardia. Inoltre sono stati riportati alla luce, restaurati e conservati antichi reperti degli insediamenti nella zona di Bronte, mettendoli a disposizione di turisti e studiosi dando così al patrimonio culturale siciliano rare testimonianze della nostra civiltà locale. Va sottolineato come il Museo della "Masseria Lombardo" è stato anche pensato come messaggio alle generazioni presenti e future, di richiamo al rispetto ed alla valorizzazione delle tradizioni siciliane e dell'ambiente.




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