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Rocca di Cerere - Enna
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Rocca di Cerere - Enna

Rocca di Cerere - Enna




Enna è il più alto capoluogo di provincia italiano ed è caratterizzata da due emergenze rocciose che dominano la città. Su questi rilievi troviamo il Castello di Lombardia e la Rocca di Cerere separati da una grande insenatura chiamata Contrada Santa Ninfa. Su questa Rocca anticamente si ergeva un tempio dedicato alla dea Cerere, dea della fertilità, di cui purtroppo oggi non restano che poche vestigia. La Rocca deve la sua splendida posizione al fatto che anticamente i templi venivano costruiti nei punti più alti delle città, onde amplificarne la sacralità.
Sul versante occidentale della rocca si segnalano alcuni ambienti rupestri, nei pressi dei quali si conservano i resti di due torri, parte del sistema di fortificazione di età medievale collegato al castello. Sul versante meridionale della Rocca si trovano poi vari ipogei scavati nella roccia con i resti di una cisterna a campana di età greca (V- IV sec. a.C.) e, in un altro, di deposizioni funerarie di età tardoantica (111-V sec. d.C.).
La mitologia latina vuole che Cerere, dea delle messi, abbia abitato le pendici di Enna e che donasse ai mortali il pane, ricavato dalle spighe di grano. Gli ennesi, volendo ringraziare la Dea per il nuovo alimento creato per sfamarli, eressero in suo onore un tempio famoso in tutta la Magna Grecia.
Sempre secondo la mitologia latina, Cerere si mostrò agli uomini sempre provvida di ogni bene sino a quando Plutone, dio degli Inferi, rapì Proserpina, unica figlia della Dea. Fu allora che Cerere volle vendicarsi di tutti gli uomini, incendiando e rovinando sistematicamente tutti i raccolti. Fu così che, per placare l’ira della Dea, iniziarono i sacrifici che venivano compiuti sulla roccia, la Rocca di Cerere appunto, dai preti che sacrificavano animali pregando che il raccolto non fosse rovinato.Nel I secolo a.C. Cicerone descrisse in modo particolareggiato il grandioso Santuario di Demetra che sorgeva appunto sulla Rocca, terminale di un lungo percorso sacro scandito da statue di divinità colossali e santuari satelliti. Nei primi del Novecento l'area attirò l'attenzione di Paolo Orsi, che eseguì alcuni saggi di scavo nella valle e nei pressi della Rocca, riportando alla luce una tomba di età ellenistica



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