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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Madre di S. Giovanni Evangelista

Chiesa Madre di S. Giovanni Evangelista

Via Principe di Piemonte, 52



Su un piazzale lastricato magistralmente con ciottoli di fiume bianchi e neri e delimitato da pilastri quadrangolari sormontati da grosse anfore, si erge la chiesa Madre dedicata a San Giovanni Evangelista (1734 - 1759).
Si afferma che una delle prime chiese costruite dopo l'immane terremoto del 1693 fu dedicata a S. Pietro, ben presto si provvide alla costruzione di un piccolo edificio in legno, chiamato "santa baracca o capanna" intorno al 1694, quale Chiesa Madre.
Nel 1697, venne eretta una seconda lignea baracca, dove anche oggi si trova l'attuale Chiesa Matrice e nel 1734 iniziarono i lavori di costruzione di una Chiesa Madre più grande e più maestosa.
La facciata, in stile barocco, consta di due piani simmetricamente scompartiti da due architravi e ricchi cornicioni aggettanti; nel primo piano si aprono tre grandi portali, il primo è affiancato da due coppie di colonne tortili, cariche di elementi ornativi che producono tralci di vite e grappoli d'uva. Su un plinto si erge la statua di S. Giovanni Evangelista; nel secondo piano, si trovano una grande finestra e due nicchie contenenti le statue di Mosé e del Profeta Elia.
La chiesa è di forma rettangolare, a croce latina, lunga 38,50 metri e alta 22,50 metri, larga 16 metri, ha tre navate suddivise da dieci alti e robusti pilastri di pietra che confluiscono in un luminoso transetto. Al centro della navata sinistra si apre la grande e ricca porta secondaria di ingresso al Tempio. Il transetto è coronato da un'alta e luminosa cupola circolare e la navata centrale è tutta affrescata.
Nell'abside sono posti un coro ligneo e, dietro l'altare maggiore, sta sospesa una grande tela del pittore Giuseppe Crestadoro, che raffigura la Santissima Trinità e S. Giovanni Evangelista che tiene in mano il Quarto Vangelo.
La volta della nave centrale, propone grandi dipinti, anche essi opera del Crestadoro (1770): il Trionfo della verità sull'errore, l'Arcangelo S. Michele che scaccia Lucifero, Adamo ed Eva tentati dal Demonio, il Trionfo di Gesù Eucaristia, i Quattro Evangelisti S. Giovanni, S. Marco, S. Matteo e S. Luca, la cacciata di Eliodoro.
Di particolare interesse artistico: alcuni quadri del celebre pittore Vito D'Anna, il pulpito in legno scolpito e decorato, l'organo, opera di Donato del Piano di Napoli, il fonte battesimale e l'acquasantiera del 1556.



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