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Pantano Morghella - Saline di Marzamemi
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::Pantano Morghella - Saline di Marzamemi a Pachino » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Pantano Morghella - Saline di Marzamemi

Pantano Morghella - Saline di Marzamemi




Il Pantano Morghella si trova lungo la strada che collega Portopalo di Capo Passero a Marzamemi, raggiungibile anche dalla S.P. 97 Pachino - Morghella. E' uno dei più grandi pantani del territorio di Pachino che, assieme a quelli posti nella zona meridionale del Promontorio di Pachino, forma il terzo pantano per estensione dopo i Pantani Cuba e Longarini.Questo pantano era in origine un bacino idrico alimentato da acque meteoriche fino a quando non vennero create al suo interno le Saline di Marzamemi. Queste saline sono state scavate in epoca araba e, dopo esser state di proprietà della famiglia Starrabba, sono state utilizzate fino ai primi anni 60 del novecento quando tancora onnellate di sale venivano ammassate a formare vere e proprie piramidi coperte con pesanti tegole per proteggerle dalla pioggia. L'attività delle saline terminò poichè la loro produzione di sale divenne insufficente a discapito delle grandi saline di Trapani e di Margherita di Savoia (ubicate nella Provincia di Barletta - Andria - Trani in Puglia), facendo così arrivare la fine della produzione delle Saline di Augusta, Priolo Gargallo e di Siracusa (anch'esse abbandonate) nonchè delle piccole saline del Pantano Longarini posto tra il territorio pachinese ed ispicese. Oggi è tutto abbandonato. Di queste saline resta il grande specchio d'acqua (alimentato da piccoli canali sotterranei) dentro cui vivono numerosi pesci (cefali e anguille in maggiorparte) e soprattutto in cui si cibano vari uccelli acquatici (tra cui fenicotteri, anatre, germani, cormorani, pellicani ed aironi per elencarne alcuni). Nella vasca a ridosso della strada esistono alcuni macchinari in disuso per la lavorazione del sale ed un casotto con delle grandi pompe che servivano a far scorrere l’ acqua nei canali artificiali costruiti con blocchi di pietra arenaria estratti da una cava lì vicino. Sulle sponde del pantano si scorgono sono ancora le antiche case dei "Salinari" ossia gli operai che lavoravano all'interno delle saline. Il livello dell’acqua di natura salmastra può arrivare nelle annate piovose fino ad 1,80 metri in alcuni punti. Ma nei mesi caldi è sempre asciutto. Fino a quando la salina era attiva il pantano era frequentato da poche specie di anatidi , come volpoche e mestoloni , e da varie specie di limicoli. Da quando la salina non è più in uso il pantano è frequentato da molte specie di anatidi, le stesse che frequentano tutti gli altri pantani. A pochissima distanza dal pantano si trova il cimitero di Pachino, sovrastato da una collinetta (cozzo S. Lucia) di origine vulcanica e pertanto ricca di pietra lavica.



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