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Chiesa di San Rocco - Ragusa
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::Chiesa di San Rocco a Ragusa » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Rocco - Ragusa

Chiesa di San Rocco - Ragusa




La Chiesa si affaccia sul torrente San Leonardo, all'esterno delle mura dell'antica città nell'allora quartiere della Pirrera (chiamato nel secolo successivo "Perrera seu Santo Rocco"), sull'antica strada che portava ai mulini e alle fiumare della cava San Leonardo e che congiungeva Ragusa a Comiso. Di lì domina a mezza costa il quartiere e la valle. E' una delle Chiese minori di Ibla, risalente alla seconda metà del XVI secolo, dopo che una terribile epidemia di peste nel 1577 aveva decimato la popolazione. Il Santo titolare è infatti invocato come protettore della temibile malattia.Anche se la tradizione dice eretta subito dopo la morte del Santo avvenuta nel 1327, tra le date più certe se ne conoscono due: la prima è un consumato 1516 ritrovato su una capriata della volta crollata (accanto questa data c'era anche un 1776 ricollegabile a qualche restauro), mentre il 1586 era riportato su un affresco, andato distrutto, presente sulla parete destra che mostrava Sant'Ippolito a cavallo. Ma se nella visita del 1542 di Monsignor Platamone non se ne fa menzione la data 1516 pare poco credibile, a favore forse un più probabile 1576 (i numeri 1 e 7 si possono confondere se consumati dal tempo) data che ci sembra più plausibile. A partire dal 1590 la chiesa fu ricovero temporaneo dei Minori Riformati che erano impegnati nella costruzione del convento di Santa Maria del Gesù ; questi dicevano qui Messa e alloggiavano in una serie di casette limitrofe utilizzate come ricovero dei sacerdoti anziani. La chiesa non riportò danni importanti a causa del terremoto del 1693, ad eccezione della parete nord che necessitò delle strutture di puntellamento. La chiesa però subì seri danni nel 1958 quando il tetto crollò in seguito ad un forte temporale. L'edificio venne abbandonato e i pochi arredi rimanenti vennero trasferiti nella vicina chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio.
La facciata della chiesa è molto semplice, ed è principalmente caratterizzata da un timpano triangolare posto sopra il portone e da una piccola loggia nella parte alta. Sul timpano che sormonta il portone è riportato il monogramma IHS. La loggia, invece, è caratterizzata da quattro pilastri ed è anch'essa sormontata da un timpano triangolare che racchiude una piccola statua di San Rocco.
Nel piccolo campanile un'unica piccola campana. Quando la chiesa di Santa Maria la Stella fu dismessa qui fu trasferito il suo culto. Una statua di San Rocco (secondo altri San Lio), realizzata in pietra, un tempo esistente nella chiesa ed andata perduta, veniva tirata fuori in caso di siccità per propiziare la pioggia.
L'interno della chiesa è ad una sola navata, caratterizzata da due altari di pietra siti nelle pareti laterali e dall'altare maggiore, anch'esso in pietra, posto sul fondo della parete absidale con sfondo a cassettoni..
Non offre al visitatore particolari opere d'arte, ma fino alla prima metà del XX secolo, l'interno della chiesa è stato estremamente ricco, adornato da quadri, come un affresco sulla parete a destra dell'altare, rappresentante Sant'Ippolito a cavallo (uno dei pochi superstiti all'abbandono dell'edificio) , datato 1586, un quadro della Sacra Famiglia del 1793 sul primo altare a sinistra, mentre sull'altare maggiore era presente un quadro, di cui oggi non rimane traccia, raffigurante San Rocco con l'angelo che gli cura la gamba dalle piaghe e, infine, una Statua dell'Immacolata ed un Crocifisso. Al fianco del primo altare di destra vi era un quadretto con iscrizione sul lato inferiore in caratteri gotici; c'erano inoltre due icone, una del Santo e l'altra rappresentante Santa Maria di Trapani. All'interno è anche possibile ammirare la grande pala di San Rocco, con la nicchia contenente la recentemente restaurata statua seicentesca di san Rocco, posta ai lati gli arcangeli Michele e Raffaele.
Dalla piazza, attraverso la discesa San Leonardo, che porta appunto alla vallata, si possono intravedere i resti dell'unica testimonianza di archeologia industriale di Ibla : un vecchio filatoio che era stato insediato dal barone Arezzo e di cui resta quasi intatta la ciminiera. Di particolare lungo la discesa un lungo ponte ad arco.

E' possibile raggiungere la chiesetta di S. Rocco da Piazza della Repubblica a Ibla, risalendo Corso Mazzini per un centinaio di metri e prendendo a destra la Via Ugolino, una delle strade che portava ai mulini, si arriva, dopo un paio di minuti di cammino, alla chiesetta di S. Rocco.




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