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:: Misterbianco » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





La cittadina sorge sul versante meridionale dell'Etna, a 7 km da Catania e a 213 m s.l.m..
Nel territorio si trovano le rovine di un acquedotto romano e di insediamenti risalenti a due millenni fa. Anticamente sorse sulle rocce vulcaniche accumulate dalle eruzioni etnee su di un colle pochi chilometri più in alto e distrutto interamente dall'eruzione vulcanica del 1669.
Il nome deriva probabilmente dal fatto che esisteva un "Monasterium Album" di frati domenicani dal quale poi il nome Misterbianco. Dell'immagine dell'antico paese non rimangono che pochi dipinti che la raffigurano attraversata da un piccolo fiume, l'Amenano, di fondamentale importanza per l'economia del paese basata soprattutto sull'agricoltura, l'allevamento di bestiame e del baco da seta. Tutt'oggi il fiume Amenano scorre sotterraneo fino al mare, passando per il centro di Catania dove riemerge per dar vita alla fontana denominata "L'acqua a linzolu"(acqua in abbondanza). Sommerso da due grandi bracci di lava che l'accerchiarono completamente, e che seppellì anche il monastero cio' che rimane ai posteri e' un querceto, una piccola casa con due cisterne, la chiesetta rurale della "Madonna degli Ammalati" e il campanile della chiesa Madre detto "U Campanarazzu". Nella ricostruzione, pochi chilometri più a valle, della nuova Misterbianco si cercò di ricreare fedelmente l'antico centro abitato costruendo similmente la nuova "Chiesa Matrice", buona parte dei monumenti e la piazza dei Quattro Canti dove ad ogni angolo vennero edificati i quattro palazzi appartenenti alle famiglie più in vista del vecchio nucleo urbano: Santonocito, Scuderi, Anfuso e Santagati. La città fu un importante casale e appartenne al comune di Catania fino al 1642, anno in cui Giannandrea Massa l'acquistò dal regio erario e ne nominò signore Vespasiano Trigona, nominato nel 1685 Duca di Misterbianco per privilegio di Carlo II.
Tracce di edifici greci, romani e medievali si ritrovano in alcuni dipinti del paesaggista francese Jean Houel giunto in Sicilia nel 1776. Acquistati dalla Zarina Caterina II di Russia i dipinti originali sono custoditi presso il museo Ermitage di S. Pietroburgo. Poco conosciute sono le zone archeologiche del territorio misterbianchese. A ridosso dell'odierna zona commerciale sono stati rinvenuti reperti risalenti al periodo neolitico (ceramiche di uso domestico) e altri insediamenti di età greco-romana. Inoltre il territorio e' attraversato dall'acquedotto licodiano di epoca greco-romana che portava l'acqua da Santa Maria di Licodia fino a Catania.
Fino alla metà degli anni cinquanta Misterbianco era solo un grosso centro agricolo alle porte di Catania .
A partire dagli anni settanta, in conseguenza dello sviluppo caotico ed irrefrenabile delle costruzioni nelle zone dove ora sorgono le frazioni di Lineri, Poggio Lupo, Serra, Belsito e Montepalma si &rgrave; verificato un vertiginoso aumento della popolazione confluitavi dall'hinterland Etneo più povero e dai quartieri più disagiati della città di Catania. Infatti il censimento del 1991 registrava già un numero di abitanti di 40.785 unità, dei quali la metà residenti nelle succitate frazioni.
Il fenomeno, pur in scala più ridotta prosegue a causa del sempre più alto costo delle unità immobiliari nel centro di Catania che spinge molti a cercare alloggio nei comuni circostanti, come Misterbianco.
Economia:
Oggi Misterbianco non solo &rgrave; una cittadina agricola con le coltivazioni di agrumi, cereali, uva, olive, mandorle, foraggi e gli allevamenti di ovini, bovini e caprini, ma possiede anche una zona industriale tra le più importanti della Sicilia con pastifici, mobilifici, fabbriche di imballaggi, aziende enologiche, industrie metalmeccaniche, distributori di prodotti di marchi nazionali, molini, industrie per la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, industrie alimentari, fabbriche di abbigliamento, profumifici, mangimifici, segherie, fabbriche di cavi elettrici, piccole industrie siderurgicheattorno all'economia della quale gravitano numerosi paesi limitrofi. In continuo sviluppo &rgrave; il commercio.



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