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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





E' molto probabile che il territorio di Mazzarino, intorno al 1000-1200 a.C., fu abitato prima dai Sicani e poi dai Siculi.
Una teoria attendibile sembrerebbe quella dello storico Tommaso Fazzello, secondo la quale l' origine di Mazzarino, risalirebbe ai tempi dei Siculi che l'avrebbero fondata nel 734 a.C. nel territorio del monte Gibli con il nome di HIBLA Minore o Erea.
E' sicuro anche che il territorio di Mazzarino sia stato terra di conquista dei greci e si presume che distrutta HIBLA Minore i superstiti ricostruirono la nuova città sul monte Bubbonia, denominandola MACTORIUM, vale a dire luogo sacro per sacrifici poiché lì vi era un tempio pagano dedicato ad un'importante divinità.
Mactorium fu distrutta nel 405 a.C. Per opera dei Cartaginesi e i mactorini si dispersero nelle campagne circostanti. Trascorsero alcuni decenni prima che i dispersi potessero essere riuniti da alcuni colonizzatori greci che li aiutarono a ricostruire la loro città. La nuova città costruita verso il 380 a.C. sul monte Gibli, prese il nome di "Mazaris" (terra del frumento). In questo periodo la città ebbe un periodo di pace e prosperità, in cui i colonizzatori greci si amalgamarono con gli abitanti locali.
Quando i Romani giunsero in Sicilia, questa fu terra di conquista. Mazaris fu distrutta e poi ricostruita con il nome di "Makarina". Secondo una legge Romana, ai suoi abitanti fu proibito espressamente di ricostruire la loro città sul luogo originario (Monte Gibli) e fu imposto di costruirla in un'altra località. Gli abitanti di Mazaris abbandonarono a malincuore la loro contrada e ricostruirono la loro città nella contrada "Chiano". La città divenne colonia Romana ed ebbe nel suo stemma il fascio dei Littori (le lance e le picche accanto allo scudo). I romani arrivati in Sicilia, per impedire che altri eserciti tentassero di sbarcare e per difendere le città conquistate dagli attacchi nemici fortificarono le mura della città. Costruirono inoltre potenti castelli per il ricovero delle truppe e la conservazione delle provviste, in cui potessero rifugiarsi e difendersi da eventuali attacchi esterni. La romana Makarina costruita in una località relativamente bassa, non poteva ritenersi sicura, così i Romani dovettero costruire sulle alture dominanti, due grandiosi castelli il primo detto "Castello Vecchio", il secondo detto di "Saliatum" da "arx Saliatum", che significa "Castello dei Saliati" (sacerdoti di Marte) in seguito denominato "Grassuliato", da Simone di Garsilat, signore in epoca normanna del feudo circostante. Di epoca Romana ricordiamo inoltre Philosofiana, un'importante zona archeologica che fu un tempo probabilmente una grossa stazione commerciale e termale.
In seguito all'invasione degli Arabi-Saraceni ('827 d.C.) tutte le città del territorio siculo, passarono sotto il dominio arabo. Makarina venne occupata e distrutta. Poco tempo dopo, un gruppo di Saraceni si stanziò sul posto e, riuniti i fuggiaschi, edificò una nuova città, chiamata "Mazzaranu". I Saraceni vissero pacificamente con i nativi, ai quali trasmisero le loro conoscenze nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti e dell'agricoltura. Infatti, furono proprio gli Arabi a piantare e innestare il carrubo e a introdurre la bachicoltura e l'industria della seta.
Agli Arabi, seguirono i Normanni. Anche "Mazzaranu" pare che abbia subito la distruzione e che i suoi abitanti superstiti costruirono una nuova città, a cui diedero il nome di "Mazzarenu" che sorse nei pressi del Piano delle Vigne, vicino all?attuale chiesa del SS. Salvatore. Conquistata tutta la Sicilia, Ruggero I d'Altavilla iniziò l'investitura dei feudi a favore di coloro che si erano adoperati in suo favore, escludendo da qualunque concessione le popolazioni che erano state sottomesse. Tra queste la popolazione di Mazzarino, costituita principalmente da contadini restò in uno stato di servitù. Il primo signore di Mazzarino, attorno al 1090, fu Enrico, Marchese di Lombardia cognato di Ruggero I, a cui seguì una lunga serie di principi e signori. Nel 1324, in seguito al matrimonio fra Graziana Villanova, figlia del signore di Mazzarino e Raffaello Branciforti, il paese entrò nei possedimenti della famiglia piacentina. Iniziò, così, il lungo periodo della signoria dei Branciforti. La figura di maggiore spicco di questa nobile famiglia fu senz'altro Carlo Maria Carafa Branciforti. Nato a Napoli nel 1636, fu uomo di cultura e principe illuminato. Sotto la sua guida, la cittadina si sviluppò e crebbe. La sua corte richiamò a Mazzarino artisti e letterati. Mazzarino prosperava e cambiava il suo volto: vennero edificate chiese e monasteri, si costruirono strade selciate, ingentilite da fontane, ma soprattutto la cittadina si adornava di magnifiche dimore. I Branciforti governarono la città di Mazzarino fino al 1812.