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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





La collezione numismatica
Fra le tante passioni del Mandralisca, vi è anche quella per la numismatica e nel museo si trova non solo dalla raccolta di monete, ma anche una raccolta di volumi sull'argomento. La collezione numismatica è collocata al primo piano, in un'apposita sala nella parte storica del museo. Comprende le coniazioni di alcune zecche greche e romane e di quasi tutte le zecche siceliote, tra le quali vanno in particolare segnalate le emissioni di Lipari e Cefalù.
Le monete sono raggruppate per zecche indipendentemente dalla cronologia. La serie più cospicua di monete appartiene alla zecca di Siracusa, che comprende un periodo storico compreso fra la metà del V e la fine del III secolo a.C. è particolarmente importante il decadramma firmato da Eveneto, col volto di Aretusa, e la moneta, col volto di Filistide, moglie di Ierone II, tiranno di Siracusa.
Oltre a queste due monete, appartenenti all'area magnogreca e siceliota, vanno indicati la serie di monete battute a Himera (vicino Termini Imerese), Akragas (Agrigento),Messene (Messina), Gela, e ancora la zecca di Leontinoi e quella di Selinunte.

Malacologia e ornitologia
La raccolta malacologica e quella zoologica sono frutto degli studi naturalistici del barone, che aveva pubblicato in età giovanile alcuni lavori di malacologia e formò quindi un'imponente raccolta di conchiglie marine, terrestri e di acqua dolce.
La maggior parte della collezione concerne i polmonati, le chiocciole o conchiglie terrestri, provenienti dalla fauna siciliana, e in particolare da quella madonita. Ricca è la parte riguardante le chiocciole terrestri europee ed esotiche; quelle lacustri e fluviali siciliane, europee, del sud-ovest degli Stati Uniti ed asiatiche, testimoni degli scambi che il barone ebbe con i ricercatori del tempo di tutto il mondo.
Alcuni manoscritti non pubblicati (Catalogo degli uccelli che si trovano stazionari o di passaggio dalle isole Eolie e Fecondazione delle palme) ci mostrano gli altri interessi naturalistici del barone. La collezione di uccelli comprendei un centinaio di esemplari, frutto di donativi da parte di amici cacciatori locali e probabilmente successivamente arricchita con altro materiale. Fra gli esemplari più interessanti si trovano un giovane grifone e un'aquila reale di cui rimane solo la testa.

Biblioteca
La composizione della biblioteca rivela gli interessi e la concezione della cultura e degli studi nell'ambito della Sicilia ottocentesca: pur essendo privata, era infatti stata concepita per assolvere ad una precisa funzione sociale, come mezzo soprattutto per la promozione umana e culturale della popolazione.
Si conserva tuttora l'ambiente originario, con pavimento in maiolica policroma del Settecento.
La biblioteca consta di circa settemila volumi, tra cui due incunaboli, sessanta cinquecentine, ottantasette testi del Seicento, 388 testi del XVIII secolo, 2344 pubblicazioni dell'Ottocento, di data anteriore alla morte del barone (anche opuscoli dello stesso fondatore e alcune annate di riviste e giornali dell'Ottocento). A questi si aggiunsero poi le acquisizioni successive, in parte ancora in fase di catalogazione.
Di particolare interesse sono la raccolta dei diplomi dell'"archivio capitolare" della cattedrale di Cefalù e due carte nautiche del Seicento.