Si estendeva su una collina al di là di una depressione chiamata Gorgo Cottone, dal nome del fiume che un tempo vi correva e che ospitava, alla foce, il porto della città, poi interrato. Cinta da mura fin dal Vl-V sec. a.C. seguiva lo schema classico della città ippodamea, con due arterie principali (larghe 9 metri) che si incrociavano ad angolo retto, intersecate a loro volta a 90° da strade più piccole. Qui sorgevano, oltre agli edifici pubblici e religiosi, alcune abitazioni delle classi sociali più elevate. Recentemente, si è desunto che le abitazioni civili posteriori al 409 a. C., erano piccoli edifici con porta sulla strada e prospetto lungo da 4 a 9 metri. Intorno all'Acropoli, si snodano le fortificazioni a blocchi squadrati (VI e V sec.), a più riprese restaurate: lo sviluppo delle mura era interrotto da torri (5 già individuate), da porte in corrispondenza delle estremità delle arterie principali (nord, est ed ovest) e da postierle. Rinforzata appare la Porta Nord.
Dopo la disfatta del 409 a. C. e della conseguente dominazione cartaginese, lo sviluppo architettonico dell'Acropoli consiste nella sovrapposizione di uno strato punico, risalente ai secoli IV-III a.C., agli strati greci preesistenti del VII-V sec.a.C.. Sulla collina dell'Acropoli, sono stati rinvenuti i resti di cinque templi di ordine dorico: Tempio O, Tempio A, Tempio B, Tempio C, Tempio D.