Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il 4 febbraio
Di buon mattino migliaia di catanesi affollano la Basilica Cattedrale per il primo incontro con la Santa. In un'atmosfera fortemente emotiva. Sant'Agata viene portata dai devoti nel loro tradizionale "sacco". Prima sull'altare centrale poi sulla "vara", il fercolo, in un ondeggiare del suo busto, ricoperto di gioielli, donati anche da re e imperatori, tra cui la croce offerta da Vincenzo Bellini,e la corona di Riccardo Cuor di Leone, procede tra battimani e sventolii di fazzoletti bianchi, e ben si incastona tra i fregi e le decorazioni del barocco urbano. Il fercolo con il busto reliquario di Sant'Agata e lo scrigno argenteo, di fine oreficeria, con le rimanenti reliquie, inizia il giro esterno (dei "viddani") attraversando Porta Uzeda, via Dusmet con i caratteristici archi della Marina che sorreggono la ferrovia e sotto cui, una volta, si increspava il mare, vicino alla via Biscari dove pare sia nata la nobile Agata. Un passaggio atteso e' quello che va da piazza Carlo Alberto, dalla fiera, sino a piazza Stesicoro. E qui entriamo nei luoghi più cari ai catanesi, luoghi del culto, perchè tra queste mura antiche Sant'Agata subì il carcere e il martirio, e dove, dopo atroci sofferenze, morì. Le migliaia di devoti tirano di corsa il pesante fercolo per tutta la salita dei Cappuccini, fermandosi a metà per fare omaggio al Sacro Carcere. Quindi la seconda rampa e sosta a Sant'Agata la Vetere, la prima Cattedrale di Catania e primo luogo di sepoltura della Patrona (ma c'e' chi sostiene che fu sepolta in piazza Carlo Alberto all'interno del santuario S.S. Annunziata, meglio conosciuto come chiesa del Carmine). La sera il percorso nella Catania popolare: via Plebiscito, Fortino, S. Cristoforo. In questi quartieri la festa viene vissuta in modo diverso. Case aperte, illuminate, festanti; bar strapieni per tutta la notte. Musiche, bancarelle con torrone, calia, griglie mobili per arrostire carne di cavallo arrosto. Balconi illuminati, edicole illuminate e infiorate con l'effigie della santa, vetrine di negozi e bar con artistici modelli delle candelore. Grandi fuochi d'artificio prima del rientro,quasi sempre alle prime luci dell'alba, attraverso la Porta Uzeda nella Basilica Cattedrale.