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::Casa Museo Appiano a Ragusa » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Casa Museo Appiano - Ragusa

Casa Museo Appiano - Ragusa

Via Valverde, 69



Nascosta tra i vicoli stretti e caratteristici di Ragusa, perla del barocco siciliano, la Casa Museo Appiano è un'affascinante dimora storica, un luogo dallo straordinario incanto, un evanescente ricordo di tempi andati, di oggetti di altre epoche e testimonianza di un importante patrimonio storico artistico che occorrerebbe tutelare.
Custode, orgogliosissimo, e guida della casa museo è Salvatore Appiano, conosciuto e apprezzato maestro di piano e organista. Discendente dai Principi Appiano, come attesta un’antica pergamena effigiata con relativo albero genealogico, il maestro proviene da una famiglia originaria di Trento appassionata d’arte da numerose generazioni. Nel 1963 gli fu riservato l’onore di esibirsi al Teatro Massimo di Palermo accanto ai celeberrimi ed indimenticabili Maria Callas e Mario del Monaco.
La Casa è a più livelli ed è composta da sei stanze visitabili con oltre 180 pezzi risalenti ai sec. XVIII-XIX. Solcando la porta d’ingresso, tra arabeschi, arazzi fiamminghi del primo novecento, inizia il viaggio nella prima delle sei stanze: la Sala Studio .
Un colloquio gentile attorno ad un tavolo in stile Boulle del sec. XIX , intarsiato in rame, in tartaruga, in peltro con disegni che richiamano alla memoria arabeschi lontani. Quì un orologio con campana di vetro, lì un arazzo fiammingo del primo Novecento, due lumi gialli a petrolio, una specchiera e cinque stampe dell’Ottocento con cornice raffinata.
E tanti tanti libri raccolti alla fioca luce di un lampadario a lume, libri di arte, di pittura, di scultura, di musica perché lui è l’organista per eccellenza, l’eclettico maestro di pianoforte (presenti uno verticale ed uno a coda) e composizione che, conseguito il titolo presso il prestigioso conservatorio “V. Bellini” di Palermo, con i grandi maestri Mannino, Drago e Sollina, ha partecipato a numerosissime manifestazioni musicali, alternando l’attività concertistica a quella didattica.
Attività cresciuta di pari passo col collezionismo, l’amore per gli oggetti d’antiquariato che da più di quarant’anni fregiano questo museo, sito nella parte più antica di Ragusa Ibla.
L’idea - racconta l’organista - mi è stata tramandata dai nonni. La mia famiglia, - e qui il maestro fa sfoggio di un’antica pergamena effigiata con l’albero genealogico - originaria di Trento, discendente dai principi Appiano, è stata una famiglia di appassionati d’arte da parecchie generazioni, ma anche di artisti, musicisti, pittori, perfino pontefici, come Papa Urbano VI (1386). Sono nato con la passione per tutto ciò che riguarda l’arte che ho salvaguardato, ma il mio interesse crescente, grazie anche ai contatti con l’antiquario Guarino, ha restituito maggiore importanza agli oggetti ed ha permesso di aprire la casa al pubblico. Oggi vengono a visitarla più di trecento persone al mese oltre numerose spose, che vogliono averne un ricordo, da bene cinque province”.
Lasciato il salotto color verde e attraversata una rampa di scale, ornate con tele su cornici dorate, si accede alla Sala della Musica arredata da un prezioso pianoforte a coda posto vicino ad un grande divano blu stile Luigi XIV. Dal soffitto, un lampadario dorato con 18 luci in bronzo dorato Luigi XIV con applique illumina la sala. Due angeli musicanti aprono la vista sul divano blu con due poltrone annesse, due sedie ed un tavolinetto. Sei specchiere dorate in stile barocco riflettono due grandi orologi e un tavolo Boulle intarsiato con quattro sedie, consolle e mobiletti ad angolo ed una splendida credenza in stile Impero con argenti.
Superato il salotto con suoi ventisette quadri (tra tele e stampe) con cornici in stile Luigi XIV risalenti al Settecento ed Ottocento, si accede in due stanze: la prima una piccola camera da letto in cui risalta alla vista un mobile intarsiato olandese dalla strana forma, una specchiera ed un letto in ferro battuto dorato, nella seconda primeggia un tanger e un grande quadro ritraente una natura morta dai colori caravaggeschi.
La terza stanza è un piccolo salotto di colore bianco con una grande credenza, un tanger ed un orologio in Boulle, due mensole con specchi ed un divano con sopra un quadro e ai lati due candelabri in porcellana di Copenaghen.
Scesa una rampa di scale, si giunge alla stanza più suggestiva : l'accogliente Sala da Pranzo, apparecchiata con bicchieri di cristallo di Murano e posate in argento adagiate sopra un grande tavolo in noce con attorno sei sedie viennesi di velluto verde. Alle pareti due credenze, un armadio in noce, quattro sedie stile Impero, due specchiere ovali. A contorno della stanza una serie di elementi decorativi tra quadri, vasi in porcellana e lumi che scaldano l’amore per l’arte.
Infine ecco la Sala da Thè con camino, caratterizzata da un tavolo centrale in noce con i piedi a zampa di leone e un mobile nero con intarsi in madreperla, un orologio dorato con candelabri stile Luigi XIV, una teca con S. Luigi in cera, colonne con busti di gesso ed un mobile dipinto con specchiera.
Aperta a visite guidate o ad eventi esclusivi, come percorsi gastronomici dai sapori antichi basati su ricette della tradizione iblea o a degustazioni di vini siciliani, la Casa Museo Appiano è un appuntamento da non disattendere per chi sa apprezzare il fascino dell’arte, un luogo unico e dallo straordinario incanto.
Il maestro Appiano accompagna il visitatore passo dopo passo all’interno della casa facendolo immergere quasi in un ambiente da favola, immergendolo un’atmosfera dalle magiche note musicali evocate dal suono del pianoforte accarezzato dalle sue dita.
La Casa Museo Appiano Si trova in Via Valverde, al n. 67 nelle immediate adiacenze del Giardino Ibleo.




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