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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa del Purgatorio

Chiesa del Purgatorio




La Chiesa del Purgatorio sorge nella via San Vito. Edificata al tempo della fondazione del comune da Luigi Arias Giardina col nome di Sant'Orsola, fu da costui donata, nel 1629 alla Confraternita della Concezione, con l'obbligo di celebrare una messa giornaliera in suffragio delle anime sante del Purgatorio: donde quasi certamente derivò il nuovo nome. Nel 1766, in rispondenza a nuove esigenze di culto, il tempio fu restaurato su progetto di un ingegnere paesano di nome Truglio, mentre il prospetto, disegnato da un monaco francescano, fu realizzato (come si deduce dall'iscrizione lì apposta) dalla ditta Petrusa di Sciacca.
Fin qui le fonti: tuttavia, a questo punto, è necessario chiarire l'equivoco in cui si è caduti. E' evidente, infatti, che si sono unificate in una due diverse ristrutturazioni. La data 1766 deve essere senz'altro riferita ad una chiesa precedente, di chiaro stile rococò, la cui facciata, un tempo prospiciente all'ex via della Corsa, è diventata in seguito un fianco della nuova chiesa (cui può plausibilmente riportarsi il secondo gruppo di notizie) ricostruita in età imprecisata, ma quasi certamente nel XIX secolo. Tale ipotesi è peraltro ampiamente suffragata dall'analisi stilistica del monumento, infatti la statica facciata di gusto neorinascimentale e il campanile dalla cupoletta orientaleggiante non possono datarsi al 1766, ma all'Ottocento, come si può ricavare dalla presenza ditali elementi in altre chiese di paesi della valle. L'interno, a tre navate, conservava alcuni dipinti di scuola siciliana sei - settecentesca, fra cui la negazione di San Pietro e i SS. Cosma e Damiano (sec. XVII) e, particolarmente pregevoli, una Madonna benedicente "sec. XVII - XVIII) con ascendenze fiamminghe ed una Natività (sec. XVIII) vicina alla maniera di Mariano Rossi oggi custodita nella chiesa di Cristo Risorto.
Nella chiesa oggi si conservano un gruppo scultoreo settecentesco raffigurante la Madonna con San Domenico che, pur presentando caratteristiche barocche, si avvicina ad antichi esemplari della tradizione greco -ellenistica ed un gruppo barocco di legno dorato, raffigurante San Giuseppe e Gesù Bambino (sec. XVIII). Le due sculture prima del terremoto erano custodite nella chiesa Madre.



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