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Piazza Archimede - Siracusa
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::Piazza Archimede a Siracusa » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Piazza Archimede - Siracusa

Piazza Archimede - Siracusa




Dirigendosi dal tempio di Apollo verso piazza Duomo, si incontra piazza Archimede. Al centro della piazza si trova la bella fontana di Artemide (Diana) con la dea cacciatrice al centro,opera dello scultore piceno Giulio Moschetti del 1906.
La fontana narra la leggenda di Aretusa. La ninfa è raffigurata nell'atto di fuggire da Alfeo che, con le braccia protese, cerca di afferrarla. Diana, ieraticamente al centro del gruppo, fa scudo alla giovinetta. I palazzi che vi si affacciano riassumono tutta la storia dell'isola, dal Medioevo ai nostri giorni. In senso orario incontriamo il Palazzo del Banco di Sicilia, sorto nel 1928 su progetto di Salvatore Caronia, caratterizzato da un portale incorniciato da semi colonne bugnate e da un secondo ordine scandito da paraste ioniche. A Est vi è il Palazzo Pupillo (1773-1800), con il prospetto leggermente convesso, irregolare rispetto all'asse stradale via Roma - via Dione. Il Palazzo della Cassa Centrale di Risparmio V. E. è eretto sull'area dei palazzi Corvaia - già Grimaldi - e Zumbo. Il primo, opera di Giovanni Vermexio del 1628, venne danneggiato, seppure non in modo irreversibile, dall'incursione aerea alleata la notte del 15 Febbraio 1942. Il secondo, che inglobava strutture architettoniche quattrocentesche, fu abbattuto nell'autunno 1957 per far luogo al nuovo edificio progettato da Gaetano Rapisarda. La soluzione porticata del cantonale riprende il modello del distrutto edificio vermexiano. I sei pannelli decorativi in altorilievo sono opera dello scultore Salvo Monica e raffigurano i Mestieri, mentre le sculture in bronzo sono di Biagio Poidomani.
L'incrocio con le vie della Maestranza e Roma è caratterizzato dall'originale cantonale di Palazzo Interlandi Pizzuti, sorto sull'area del palazzo Landolina. Segue il palazzo Gargallo di fondazione seicentesca. Deve il suo attuale aspetto, con la ricca decorazione in stucco, ai rimaneggiamenti degli anni 1895-1899. A quel periodo risalgono i pregevoli affreschi delle volte, opera di Ernesto Bellandi. Della primitiva forma restano all'interno le strutture delle scuderie. In questo palazzo il 25 settembre 1760 nacque Tommaso Gargallo. Contiguo è il Palazzo Lanza-Bucceri in origine Platamone di cui conserva ancora gli stemmi sui capitelli delle colonnine (d'oro, col monte di cinque cime di nero, movente dalla punta, sormontato da tre conchiglie di rosso, allineate in fascia, ed un giglio del medesimo posto al capo, dichiara impostazione catalana, con una bifora che il vento e la pioggia hanno ricamato. Evidenti sono le manomissioni del prospetto, squarciato dalle grandi aperture nella composta cortina muraria. Nel prospetto l'aquila acefala dal volo spiegato che sporge dal paramento murario, la finestrella strombata e gli archi gotici murati fanno supporre la fondazione sveva del palazzo. All'interno una scala a cielo scoperto con la cornice che segue l'alzata dei gradini, conduce al loggiatino inglobato nelle successive fabbriche, ma ancora sufficientemente leggibile.
Il Palazzo della Banca d'Italia(o dell'orologio) - costruzione quattrocentesca, rifatta negli anni '50 - chiude il quarto lato della piazza. Dall'ampio cancello in ferro battuto possiamo scorgere la scala catalana a cielo scoperto con leone in posizione araldica e la bifora scandita da un'esile colonnina. L'orologio fu collocato nel prospetto il 12 aprile 1882



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