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::Chiesa di S. Antonio Abate a Ferla » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di S. Antonio Abate

Chiesa di S. Antonio Abate




Originariamente (nel sec. XVI) era ubicata nella parte bassa dell'abitato, nel quartiere di fronte alla Chiesa del Carmine. Il terremoto la distrusse interamente; la ricostruzione avvenne nell'attuale sito, al centro del nuovo abitato, nel settore sud-ovest dei quattro canti.
L'impianto a croce greca fu disegnato subito dopo il terremoto del 1693, la costruzione fu però portata avanti per oltre un cinquantennio. Le dimensioni stabilite furono di 33 m. per ogni asse della croce. L'esterno, particolarmente interessante, è composto da una sinuosa facciata barocca costruita da tre corpi concavi di cui i due laterali sono coronati da celle campanarie. La Chiesa si stacca dal prototipo gagliardano della facciata-torre, modello tanto spesso usato nei piccoli centri iblei lungo tutto l'arco del Settecento, ma della scuola del Gagliardi porta notevoli segni: nelle sagome del portale e delle nicchie, nei particolari decorativi e innanzitutto in quel frenetico movimento di tutto l'insieme.
L'interno è uno spazio dinamico, tipologicamente nuovo e raramente usato. La volta della cupoletta ottogonale è un ricamo eccezionale di fregi, di affreschi, di stucchi. L'affresco centrale raffigurante il trionfo di S.Antonio è del Crestadoro cosi come gli altri riquadri e la lunetta di San Matteo. Le 14 sculture a stucco riproducenti le virtù teologali e cardinali sono opere di gusto serpottiano.
La cupoletta della torre campanaria sinistra cadde in seguito al terremoto del 1908. La chiesa fu fatta sacramentale nel 1831 con decreto del vescovo di Siracusa.
All'interno, in apposite nicchie, si conservano pregevoli sculture lignee del Settecento raffiguranti santi cari alla devozione religiosa dei ferlesi (Sant'Antonio, San Michele, la Madonna degli Agonizzanti).
Tratto da "Ferla Tra Storia e Arte"



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