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Maria SS. del Carmelo
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::Maria SS. del Carmelo a Termini Imerese » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Maria SS. del Carmelo

Maria SS. del Carmelo

Via Del Carmelo, 36



L'impianto basilicale della chiesa è semplice e rigorosamente geometrico: all'interno di una pianta rettangolare sono ricavate le tre navate, maggiore e le cappelle laterali. Le navate sono divise da colonne monolitiche i cui plinti sono decorati con foglie adagiate sugli sporti angolari.
Storia della Costruzione: Fu originariamente sede dell'Ordine dei Frati Carmelitani che, arrivati a Termini, si insediarono nella zona bassa della città, ingrandendo una chiesetta che preesisteva dedicata a S. Rocco. Sin dal 1612 fu sede di una Confraternita di gente di mare presente nell'edificio sino al declino della navigazione a vela, mentre nel 1633, se ne aggiunse un'altra dedicata a San Giuseppe.

Opere e Autori Costruzione:
Quadro raffigurante L'albero genealogico di Maria Vergine di Vincenzo La Barbera, dei primi anni del Seicento. La composizione è simmetrica, l'asse centrale è segnato dal poderoso tronco d'albero su cui svetta l'Immacolata Concezione; ai lati si dipartono sei rami che sostengono i dodici regnanti, discendenti del capostipite Jesse che, invece, è disteso alla base dell'albero. L'ambiente terreste è definito da una folta vegetazione ed è punteggiato dalle tipiche architetture che caratterizzano i dipinti di La Barbera.
Quadro raffigurante l'Annunciazione attribuito a Nicasio Azzarello e Francesco la Quaraisima.
Quadro raffigurante la deposizione di Cristo di vincenzo La Barbera, commissionata per la chiesa di S. Francesco di Paola (1605)

Curiosità:
Notevole fu il contributo dei marinari e pescatori della città per abbellire la chiesa nei primi anni del 600. Con La soppressione degli ordini religiosi il convento divenne caserma dei Carabinieri.
Da un articolo di Enzo Giunta pubblicato sul giornalino parrocchiale "Il Carmelo".
Il 22 ottobre 1580 giunsero nella nostra Città i Padri Carmelitani, cui venne assegnata l'antica chiesa dedicata a San Rocco. I Carmelitani, con l'aiuto economico e materiale di numerosi cittadini, ampliarono la chiesa, che dedicarono a "Maria SS, del Carmelo", creando le due navate laterali, e costruirono l'attiguo convento, nei pressi della "Strada dei Mercanti".
Con la soppressione delle corporazioni religiose, avvenuta con Regio Decreto del 7 luglio 1866, il convento passò nella disponibilità dell'Amministrazione Provinciale e soltanto dei piccoli vani furono lasciati per l'abitazione del Rettore. Il convento, invece, fu adibito a Caserma dei Regi Carabinieri e, più recentemente, a sede del Commissariato di Polizia ed ad Uffici Comunali. Durante la prima guerra mondiale, e precisamente nel gennaio 1916, la chiesa venne requisita dal Governo ed affidata al "Consorzio Granaio" per essere adibita a deposito di grano.
Il Recupero alla sua destinazione originaria lo si deve ad un giovane Sacerdote del Tempo (Tommaso Giunta), il quale, in data 5 febbraio 1916, ottenne la nomina a Rettore dal Consiglio Comunale (allora competente per Attribuzione di tali incarichi) e, dopo anni di battaglie, riuscì a riaprirla al culto nel luglio del 1924.
Dopo così lungo tempo di uso anomalo e di sostanziale abbandono, la chiesa era ridotta in una stato miserando. Patri Masinu (cosi lo chiamavano affettuosamente), però non si perse d'animo, con buona volontà e l'aiuto di numerosi uomini, donne e ragazzi del quartiere, riuscì aridarle un aspetto decoroso. Solo nel dicembre del 1928 si ottiene un risarcimento per i danni subiti, di 9.700 lire.
Nel 1956 fu elevata a Parrocchia e primo Parroco fu nominato il nostro carissimo Monsignor Patti Rosario. Recentemente la Provincia ha concesso alla Parrocchia di poter utilizzare i locali dell'ex-convento per le attività parrocchiali.
(Enzo Giunta, dal giornalino parrocchiale "Il Carmelo")



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