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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Via Francesco Mormina Penna

Via Francesco Mormina Penna




È l'antico Corso San Michele, cuore del centro storico.
Riconosciuta e dichiarata nel giugno 2002, con lo splendido palazzo Beneventano, dall'UNESCO bene dell'umanità, questa via è la perfetta realizzazione della concezione urbanistica barocca dove spazio, luce e armonia costituiscono un unico insieme di coinvolgente fascino e stupore.
Su quasi trecento metri di basolato, in questa cornice scenografica oltre alle chiese tardo-barocche, trovano perfetta collocazione palazzi neoclassici, rococò e liberty dell' 800' e del 900', accomunati dall'uso della locale pietra calcarea che rende il contesto visivamente omogeneo.
I monumenti che insistono sull'area pedonale sono (da Ovest verso Est) la chiesa di S. Teresa e l'annesso convento (XVII - XVIII sec.), un garage di inizio Novecento in stile liberty, Palazzo Spadaro (XVIII sec.), la chiesa di San Michele con l'annesso convento (oggi palazzo Carpentieri, XVIII sec.), palazzo Bonelli (XVIII - XIX sec.), palazzo Conti (XIX sec.), Palazzo Veneziano-Sgarlata (XVIII sec.), Palazzo Papaleo (XIX sec.). A questo punto lo spazio si dilata e la via sfocia su piazza Municipio: quì prospettano il Palazzo di Città (sede del commissariato di polizia nella serie televisiva Il Commissario Montalbano), costruito nei primi anni del Novecento, in luogo del monastero delle Benedettine in uno stile eclettico che ben si sposa con il tono della strada. All'interno si visita il Circolo di Conversazione, un ambiente dal fascino decisamente rerò, con affreschi e vecchia carta da parati. La demolizione del convento risparmiò la chiesa adiacente, intitolata a San Giovanni Evangelista, un gioiellino barocco dalla slanciata facciata al cui interno si intrecciano una grande quantità di decori dipinti e in stucco, con una emozionante mescolanza di colori fra i quali spicca un magnifico blu cobalto e il dipinto seicentesco del "Cristo di Burgos". A seguire i resti della piccola chiesa di Sant'Andrea e diversi edifici ottocenteschi. Questo slargo è nato dalla demolizione della settecentesca chiesa di Santa Maria La Piazza in seguito allo sventramento ottocentesco della Maestranza Nuova (oggi Via Nazionale).
Altre due tappe sono ancora il Palazzo Bonelli-Patanè costruito fra l'ottocento e il novecento, e la vicina Chiesa di San Michele, una delle più antiche della Sicilia, con la bella facciata ornata di colonne, il cui interno è ricco di decori ottocenteschi dipinti e in stucco, con motivi florealie di strumenti musicali, un notevole Crocifisso in cartapesta e un bell'organo.
A seguire il "Museo del Costume e della Cucina" e la Chiesa sconsacrata di Santa Teresa. Poco oltre la vecchia Farmacia Cartia che occupa due bassi del nobile Palazzo Spadaro, edificio settecentesco dalla lunga facciata ornata di balconi a petto d'oca.
L'intera area di Via Francesco Mormino Penna è stata inserita dall'UNESCO nella World Heritage List (città tardobarocche del Val di Noto, 2002).



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