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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Monastero e Chiesa di Santa Margherita

Monastero e Chiesa di Santa Margherita

Via Carlo V, 46



L'antico monastero per donne di Santa Margherita è stato fondato tra il 1325 e il 1330, in contrada San Peri (l'attuale San Pietro) per volere della regina Elisabetta di Corinzia sposa di Pietro II (1337 - 1342).
Da un documento del 1357 si rileva che Federico, figlio della regina Elisabetta, venuto a Polizzi, ha confermato al monastero i privilegi dati dalla madre. Nel 1444 le monache benedettine, appartenenti a nobili famiglie polizzane, lasciarono San Peri e si trasferirono in paese, dove, dopo aver comprato alcune terre, costruirono la chiesa e il nuovo monastero.
Il monastero oggi non esiste più perché dopo il 1866, con la legge Siccardi, l'ordine religioso venne soppresso e le ultime monache costrette a rientrare a casa. Agli inizi del 1950 esso purtroppo venne raso al suolo, e al suo posto fu costruito un edificio scolastico.

La chiesa di Santa Margherita, meglio conosciuta come Badia Vecchia o di San Giovanni di Dio, affiancava il monastero femminile di clausura appartenente all'Ordine Benedettino.
Della precedente struttura medievale rimane soltanto il ricordo poiché l'edificio, venne rifatto nel 1660, modificato alla fine del Settecento ed ai primi dell'Ottocento, come testimoniano gli stucchi dorati, le decorazioni di gusto neoclassico e gli affreschi nella volta a botte.
La facciata principale è ritmata dal portole con arco a tutto sesto, sormontato da uno stemma, e da tre finestre, entrambi realizzati in pietra squadrata.
L'interno è ad aula unica centrale con cappellone sullo sfondo e altari laterali.
All'ingresso due colonne di stile dorico formano tre archi a tutto sesto, che sorreggono il coro, delimitato da una ricchissima ed elegante grata di ferro battuto a motivi floreali, con preziosi stalli lignei settecenteschi.
Il soffitto è decorato da pitture a tempera, dentro nove riquadri, realizzate da Francesco La Farina (Palermo 1778-1837) agli inizi del XIX secolo e raffiguranti scene di vita di San Benedetto.
Nelle due pareti laterali vi sono due cappelle con quadri di artisti del '600-'700.
All'interno dello splendido edificio si ammirano, a partire da destra, la Madonna del Rosario del 1807 firmata dal pittore Salvatore Bulgarello e la tela raffigurante San Benedetto in trono fra i Santi Mauro e Placido eseguito da Giuseppe Salerno, nel 1611 (Gangi 1573-1633).
Sul lato sinistro ammiriamo invece la statua in marmo di Santa Margherita, con i suoi tipici attributi iconografici, quali il libro e la coda attorcigliata del drago, attribuita a Domenico Gagini e alla sua bottega, scolpita alla fine del XV secolo.
Sull'altare maggiore è collocato un dipinto del '700 raffigurante la Trasfigurazione con Pietro, Giacomo, Giovanni, Mosé ed Elia. Da notare infine le preziose mattonelle maiolicate, che costituivano la pavimentazione realizzata dal maiolicaro burgitano Giuseppe Savia nel 1658, ancora visibili nel lato destro in fondo all'altare ed a sinistra poco prima della sacrestia.


Scheda illustrativa [Fonte: Associazione Culturale Natfolia]
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