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::Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Palazzo Duchi di Santo Stefano

Palazzo Duchi di Santo Stefano

Piantina



Costruito tra la fine del 1300 e i primi anni del 1400, era parte integrante della seconda cinta muraria della città. E' uno dei monumenti più belli di Taormina e dell'arte gotica siciliana, che rimane ancorata all'esperienza arabo-normanna. Le reminescenze arabo-normanne sono ricordate dalla decorazione in cima al Palazzo (un largo fregio a onde in pietra lavica, alternato con tasselli a forma di rombo in pietra bianca di Siracusa, che corre, formando un magnifico merletto d'intarsi, lungo le due facciate ad est e a nord) .
L'arte normanna è invece ricordata dalla forma di torrione a pianta quadra e da quello che resta dei merli a coda di rondine . E' formato da tre piani con una superficie di 100 mq. ciascuno ed è ornato nei piani superiori da quattro bellissime finestre bifore con struttura molto elaborata (rose traforate e archetti trilobi con triplice cordonatura degli stipiti degli archi acuti). Al pianoterra si accede attraverso un arco a sesto acuto il cui arco è stato realizzato con pietre squadrate di nero basalto (pietra lavica) e di bianco granito (pietra di Taormina).
Ai piani superiori si accedeva mediante ponti levatoi.
Al primo piano si accedeva per mezzo di ponti levatoi e scale mobili, attraverso la porticina che, ancora oggi, si vede tra le due finestre bifore del primo piano.
La scala interna che dal piano terra porta al primo piano, interamente in legno, fu realizzata nel 1700 e solo di recente restaurata. Al secondo piano quattro bellissime finestre di indiscusso stile gotico, due nel prospetto est e due in quello nord che sono poi i prospetti nobili del palazzo.
Al centro del pianterreno si innalza una colonna di granito rosa che si dice proveniente dal Tetro Greco.
Nel giardino esiste ancora il pozzo per la raccolta dell'acqua piovana(puteale), che serviva per tutti i bisogni idrici del palazzo.
L'originario aspetto di costruzione fortificata fu alleggerito nei secoli XIV e XV con l'inserimento di elementi decorativi, allorché fu abitato dalla famiglia spagnola De Spauches, Duchi di Santo Stefano di Brifa e Principi di Galati, due cittadine della costa jonica del Messinese.
L'intera struttura è stata acquisita dal Comune di Taormina nel 1964 quando, per la somma di 64 milioni di lire, lo acquistò da Vincenzo De Spuches, giovane discendente della casata degli De Spuches che viveva a Palermo. C'è comunque chi sostiene che il Palazzo prima del 1400 fosse stato la residenza cittadina del Signore di Castel Mola. Oggi Palazzo S. Stefano è sede della Fondazione Mazzullo ed ospita, oltre a molte opere del geniale scultore, reperti archeologici, risalenti al III e II secolo a.C.
Lo scultore Giuseppe Mazzullo, nato a Graniti -piccolo centro della valle dell'Alcantara a pochi chilometri da Taormina- nel 1913 è morto a Taormina nel 1988. Quasi tutte le sculture del maestro siciliano sono state realizzate in pietra lavica. Mazzullo è stato, senz'altro, uno degli artisti più significativi dell'Italia del Novecento. Di lui e delle sue opere hanno scritto alcuni dei maggiori critici, da Palma Bucarelli a Marcello Venturioli, da Fortunato Bellonzi a Ferruccio Ulivi, Nello Ponente, Marco Valsecchi, Mario De Micheli. Ne hanno, inoltre, illustrato l'attività intellettuali ed artisti come Cesare Zavattini e Renato Guttuso che frequentavano lo studio dell'artista di via Sabazio a Roma (1946-1970). Negli anni '70 il maestro Mazzullo si trasferì a Taormina e nel 1980, dopo una lunga trattativa, l'artista decise di donare alla città che lo ospitava una trentina delle sue opere, tra sculture e disegni, che furono collocate, in esposizione permanente, nel Palazzo Duchi di Santo Stefano. Nel 1981 l'amministrazione comunale d'accordo con la famiglia dello scultore, decise di costituire la "Fondazione Mazzullo" con sede proprio nel Palazzo che si trova nei pressi di porta Catania, a sud della città. L'attività della Fondazione è tesa alla promozione d'incontri culturali ed artistici.



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