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::Chiesa SS.Maria del Bosco a Niscemi » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa SS.Maria del Bosco

Chiesa SS.Maria del Bosco




Il Santuario di Maria Ss. del Bosco (Chiesa della Madonna) la cui costruzione è legata alla leggenda del ritrovamento del quadro della Madonna del Bosco nei pressi di una sorgente, avvenuta nel 1599 ad opera del pastore Armao che vide la sua pecora inginocchiata davanti all'immagine della Madonna. Dapprima sul luogo sorse una primitiva chiesetta, edificata per custodire il quadro, meta di numerosi pellegrini attratti dai numerosi miracoli (evento che fu all'origine della fondazione della città di Niscemi).
La chiesa venne riedificata tra il 1749 ed il 1758 da un capomastro locale, autore della Chiesa dell'Addolorata, Silvestro Gugliara.
L'attuale edificio, che riprende le coeve realizzazioni del noto architetto siciliano Rosario Gagliardi, ha una unica navata a pianta ellittica con asse longitudinale, con un altare laterale su ciascuno dei lati lunghi e profondo presbiterio con abside semicircolare che ospita al centro il settecentesco altare marmoreo. E' dotata di tre altari in marmo policromo con decorazioni barocche: quello centrale è dedicato alla Madonna del Bosco, quello laterale destro è consacrato a San Giovanni Neupomaceno, mentre quello a sinistra è dedicato a San Benedetto.
Presenta una facciata barocca semplice a ordine unico, coronata al centro da una loggia campanaria, e si erge su un ampio sagrato al termine di un largo viale alberato; sul fianco sinistro una larga scalinata conduce al'antico abbeveratoio, posto dietro 'abside, e consente 'accesso alla cappella inferiore, appellata "del'Acqua Santa", detta impropriamente "cripta",ad unica navata, coperta da una volta a quattro tele, dove si conserva un pozzo e dove si narra scorra il ruscello in cui venne ritrovato il quadro. Il quadro venne ospitato nella Chiesa di S. Francesco, dove nel 1769 l'immagine andò accidentalmente distrutta e venne sostituita con un altro dipinto. Nella cripta recentemente è stato collocato il fonte battesimale.Le coperture sono realizzate con coppi siciliani.
La facciata, in conci di pietra squadrata a faccia vista, chiude la larga e scenografica via alberata che conduce al santuario. Il prospetto rettangolare è delimitato da lesene di ordine gigante ed è chiusa in alto da un fregio, su cui s'innalza un basso ed essenziale attico. Su di esso si erge la loggia campanaria, affiancata da pissidi acroteriali. L'unica porta d'accesso è affiancata da due paraste raccordate da un fregio sormontato, a sua volta, da una cartella mistilinea, affiancata da volute acroteriali fitomorfi. Più in alto si apre una finestra rettangolare, la cui cornice riprende lo schema compositivo del portale sottostante, arricchito però da una più abbondante decorazione. Il paramento murario dei prospetti laterali sottolinea 'andamento ellittico del perimetro del complesso architettonico. È realizzato con pietrame a faccia vista, ritmato da alte paraste in conci squadrati: le superfici non presentano alcun rivestimento, né sono intonacate. Per superare il considerevole dislivello del retro, lungo il fianco sinistro del'edificio scende una comoda scala che consente di raggiungere la cappella in,feriore e, oltre, la fonte. L'abside s'innalza, così, in una considerevole altezza. Le pareti del'interno sono ritmate da paraste, che sottolineano 'andamento ellittico del'aula. I capitelli delle paraste sono arricchiti da cartelle dalle cornici mistilinee; oltre corre un fregio continuo che raccorda 'articolazione degli spazi del'aula. Sopra il fregio s'innalza un attico, su cui s'imposta la volta. L'aula è illuminata dalla finestra rettangolare sulla facciata e da quattro occhioni che si aprono nel'attico in corrispondenza dei raccordi tra le cappelle. Le superfici sono intonacate e arricchite da essenziali modanature in stucco. Nella controfacciata, sopra 'ingresso, si trova un'ampia cantoria.
La cappella inferiore è costituita da un vano rettangolare con doppia abside alle terminazioni: in una di queste trova posto la macchina d'altare in stucco, mentre 'altare alla parete è realizzato in marmo. Al centro del'ambiente si trova una piccola edicola in marmo. L'ambiente è pavimentato con piastrelle di cotto ceramico; le pareti sono intonacate e nei catini absidali e nei riquadri della volta vi sono dipinti murali.

Notizie Storiche

1626 - 1746 (fondazione intero bene)
A seguito del miracoloso ritrovamento della tela con l'immagine della Vergine con Bambino, presso una sorgente, detta "fonte dell'acqua della Madonna dell'Acqua Santa", viene fondato nel 1626, dal principe Giuseppe Branciforti Barrese Santapau, il borgo di Niscemi, con la "chiesucola" di campagna, dedicata a Maria Santissima del Bosco, così come viene citata e destritta in una relazione inviata nel 1746 dal Vicario Foraneo, don Antonino Maceri al vescovo di Siracusa, mons. Matteo Trigona.

1749 - 1758 (costruzione intero bene)
A seguito dei danni subiti durante il terremoto del 1693 e del'accresciuta devozione verso Maria Santissima del Bosco, viene iniziata la costruzione del'attuale chiesa a opera del capomastro Silvestro Gugliara, seguendo 'esempio delle architetture progettate da Rosario Gagliardi, sullo stesso luogo del ritrovamento del'immagine sacra. I lavori di costruzione furono completati nel 1758 con la costruzione della cappella inferiore, detta "cripta" o "cappella del'Acqua Santa", e del'abbeveratoio a valle, oltre il retro del'abside.

1914 (realizzazione scalinata accesso alla cappella inferiore)
Viene costruita la larga e comoda scalinata, che consente 'accesso dal sagrato alla inferiore cappella del'Acqua Santa e al'abbeveratoio a valle, oltre 'abside.

1968 (pavimentazione cappella inferiore)
Il pavimento della cripta, o cappella inferiore, detta "del'Acqua Santa", viene coperto da marmette in scaglie e cemento.

1978 (restauro scalinata e muri di contenimento spazio esterno)
Su progetto del'arch. Salvatore Parlagreco, viene demolito il muro di pietra della strada gradinata e ricostruito in cemento armato, successivamente rivestito pietrame e scaglie di laterizio.

1987 - 1991 (restauro intero bene)
Su progetto del'arch. Carmelo Pepi e del'ing. Franco Angarella vengono realizzati lavori di restauro, in occasione dei quali viene rifatta la pavimentazione della inferiore cappella del'Acqua Santa con ceramica di Caltagirone.

2006 (restauro locali annessi)
Su progetto del'arch. Carmelo Pepi e del'ing. Franco Angarella vengono realizzati lavori di restauro e di recupero della canonica e dei locali annessi.

2012 - 2013 (restauro intero bene)
Su progetto del'arch. Maria Grazia Spinello e del'ing. Maurizio G. M. Vicari vengono realizzati lavori di restauro e di recupero della canonica e dei locali annessi. In particolare sono stati eseguiti lavori di risanamento dal'umidità, soprattutto nella inferiore cappella del'Acqua Santa con la realizzazione di adeguati vespai. Nella medesima cappella del'Acqua Santa è stato collocato il fonte battesimale. Sono state inoltre consolidate le volte mediante sarcitura delle lesioni e delle fessurazioni, nonché sono state sottoposte a trattamento antitarlo gli elementi lignei delle coperture. È stato realizzato, inoltre, 'adeguamento liturgico.




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