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(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di S.Nicolo

Chiesa di S.Nicolo

Piantina



La Cattedrale fortezza, come venne definito il Duomo di Taormina, fa parte delle costruzioni medievali taorminesi e nell'aspetto esterno, mantiene i caratteri dell'architettura romanico-gotica siciliana. Venne edificata intorno al 1400 sull'area e le vestigia di una precedente basilica medievale dedicata a San Nicola di Bari; riedificata nel corso dei secoli XV e XVI, venne rimaneggiata ancora nel Settecento.
Epoca araba
La prima cattedrale documentata della diocesi di Taormina è stata la primitiva chiesa di San Francesco di Paola, ove il vescovo Procopio fu ucciso dall'arabo Ibrahim. La recrudescenza dei ripetuti assalti saraceni, le restrizioni culminate nelle limitazioni delle forme di culto cristiano, imposero alla stessa stregua della corte vescovile palermitana rifugiatasi a Monreale, del trasferimento della sede vescovile messinese insediatasi presso l'interna diocesi di Troina, alla soppressione della diocesi Tauromenitana.

Epoca normanna
In seguito alla riconquista normanna condotta dagli Altavilla, la città che sino all'epoca bizantina aveva avuto un ruolo preminente per cultura e religione, diviene sede vescovile ma nel 1078, la diocesi di Taormina viene assorbita dalla diocesi di Troina, città preferita e amata dal Gran Conte Ruggero per confluire nel volgere di pochi anni nella ripristinata diocesi di Messina con sede nella restaurata cattedrale di San Nicolò all'Arcivescovado di Messina.

Epoca sveva
Gli usi medievali cittadini sono assimilati con i modelli tipici del feudalesimo e le attività civili e religiose più importanti ruotano attorno al nucleo rappresentato da piazza Duomo. La costruzione dell'imponente tempio dall'impianto e caratteristiche proprie della ecclesia munita o chiesa - fortezza, uno dei più antichi e significativi tra i monumenti medioevali di Taormina, può essere datato tra il XIII e il XIV secol c,on caratteri propri dell'architettura romanico - gotica siciliana, di certo sorto su una precedente basilica medievale dedicata a San Nicola di Bari, verosimilmente già edificata su preesistente luogo di culto pagano (le colonne delle navate provengono, infatti, dal teatro greco - romano taorminese). In questo frangente temporale la primitiva cattedrale di Taormina sotto il titolo della «Vergine Assunta» è la costruzione identificabile nell'ex chiesa di San Francesco di Paola e convento dell'Ordine dei minimi ubicata nella parte meridionale del borgo in prossimità dell'attuale "Porta Catania".

Epoca bizantina
Il titolo di cattedrale le viene attribuito per via dell'importanza della città di Taormina ricoperto in ambito ecclesiastico come sede vescovile e la consacrazione a San Nicola di Bari è tipica di un uso in vigore per via del culto del Santo, introdotto dall'Ordine basiliano in epoca bizantina.
San Nicola fu vescovo a Mira, in Licia, l'odierna Turchia, presente in altre regioni meridionali come la Puglia e diffuso insieme a quello di Pancrazio, a partire dal VI secolo.

Epoca aragonese
Parziale riedificazione nel corso del XV secolo e l'inizio del XVI secolo con la realizzazione dei portali in stile rinascimentale, le merlature e la torre bastione, dove nel 1750 sono state collocate le campane.

Epoca spagnola
Rimaneggiato nel XVII secolo con la sovrapposizione del portale barocco nel prospetto principale, le serie di mense marmoree addossate alle pareti, la realizzazione delle cappelle nelle absidi laterali.

Epoca contemporanea
Tra il 1945 e il 1948 l'architetto napoletano Armando Dillon diresse il restauro della chiesa rimettendo in luce le primitive strutture delle arcate dell'abside della chiesa occultate da stucchi barocchi, ripristinando le coperture a terrazzo sulle navate laterali.
La chiesa è stata elevata alla dignità di basilica minore il 6 febbraio 1980 da Papa Giovanni Paolo II.
La Cattedrale ha una struttura a croce latina con tre navate e tre absidi.

Descrizione
La navata centrale è sostenuta da sei colonne, tre per lato, su cui poggiano quattro arcate per lato; di queste sei colonne di marmo rosa di Taormina e sormontate da capitelli decorati a foglia e a squama di pesce, quattro sono monolitiche, cioè ricavate da un solo blocco di marmo e sembrano provenire tutte dal teatro Greco di questa stessa città. La navata centrale e il transetto, il braccio corto della croce latina, sono coperti con soffitti di legno magistralmente lavorato, le cui travi hanno mensole intagliate che riproducono motivi tradizionali arabi, interpretati con gusto gotico.
Nelle due navate laterali trovano posto i sei altari minori. Degne di menzione sono le due cappelle poste ai lati dell'altare maggiore: quella di sinistra, del Sacramento, della fine del '600, è in stile barocco; quella di destra, della Madonna delle Grazie, fu invece ricostruita nel 1747 con il reimpiego delle strutture gotiche provenienti dalla demolizione di una cappella della chiesa di san Pietro, sempre di Taormina.
Agli altari alcuni dipinti di artisti messinesi del 440 e '500, tra cui; A. Giuffrè e Antonello De Saliba.
Sulla facciata, tra due monofore quattrocentesche ad arcatura ogivale archivoltata, troviamo il bellissimo portale maggiore, che fu ricostruito nel 1636, per decisione dei Giurati di quel tempo (gli amministratori locali), come risulta dalla lapide posta sopra il portale su cui si legge la seguente iscrizione: "D.O.M. Divo Nicolao templi Patrono Portam e phario lapide Franciscus Corvaja, Joseph Martianus Antoninus Romanus, Thomas Corvaja Urbis patres postere AN. DO. MDCXXXVI". (Francesco Corvaja, Giuseppe Marziano, Antonino Romano, Tommaso Corvaja, Padri della città, eressero la porta del tempio con marmo pario al a Dio Ottimo, Massimo, e al divino Patrono Nicola, nell'anno del Signore 1636).
Il portale principale ha due colonne scanalate in stile corinzio poggianti su alte basi e sopra l'architrave c'è un frontone spezzato, che è ripetuto in piccolo anche sopra la lapide dedicatoria; sopra i capitelli delle colonne fanno capolino le facce di due angeli.
Gli stipiti, che recano scolpite undici figure per lato, sono quelli originali del portale più antico. Questi ventidue personaggi rappresentano san Paolo (le chiavi), san Pietro (la spada della Fede) il re Davide (la cetra), i quattro evangelisti nei loro caratteristici simboli: il Leone (san Marco), l'Aquila (san Giovanni), il Toro (Luca) e l'Angelo (Matteo).
L'identificazione degli altri Santi e Apostoli non è sempre così semplice ed evidente. Le due figure in alto, vale a dire, i due vescovi nell'atto di benedire con mitra e pastorale (le sole ad essere intere ed in posizione assisa, mentre tutte le altre sono a mezzo busto, dentro medaglioni) sono San Nicola, il santo titolare della chiesa e san Pancrazio, il santo patrono della città.
I portali delle facciate laterali, ad est e ad ovest, appartengono ad epoche diverse. Quello rivolto ad oriente è di stile gotico della prima metà del XVI secolo, quello ad occidente, dirimpetto al Municipio, interamente bordato di nera lava, della seconda metà del 1400. Su ciascuno stipite si vedono bassorilievi raffiguranti la mistica Vite. ( Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Gv 15:1-2).
Sull'architrave, in pietra calcarea taorminese, fra San Pietro e San Paolo, c'è la figura di Gesù Cristo benedicente, il "Pantocratore"; il timpano ad arco ogivale è decorato con archetti trilobi. La Basilica è ornata di ben tre rosoni in pietra di Siracusa traforata, quello sul prospetto principale e altri due posti rispettivamente sulle due facciate laterali di est ed ovest, stilisticamente affini nel loro rinascimentale disegno architettonico.
Nella controfacciata troviamo:
-Mausoleo di Antonio San Martino De Spuches, principe del Pardo e duca di Santo Stefano, † 1868.
-Mausoleo di Leonardo Sgroi Camiola Paternò Castello Faraone 1850 - † 1875.
-Un'acquasantiera, manufatto marmoreo con fusto, capitello e conca.Il carattere medievale della chiesa-fortezza, dell'età feudale, oltre che dalla severità architettonica esterna -di cui è elemento tangibile la merlatura che corona tutta la costruzione- è rivelato anche dall'imponente torre-bastione, sul quale nel 1750 furono collocate le campane.
Dal 1945 al 1948, il Duomo fu integralmente restaurato dall'architetto napoletano Armando Dillon, che volle rimettere in luce le primitive strutture delle arcate dell'abside, occultate da stucchi barocchi. Il monumentale restauro, che ha anche ripristinato le coperture a terrazzo sulle navate laterali, oltre a consolidare tutta la struttura della fabbrica dell'edificio sacro, ha saputo sapientemente rimettere in luce la bellezza architettonica originaria.




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Le navate laterali
Le navate laterali
Taormina
Nelle due navate laterali trovano posto i sei altari minori. Degne di menzione sono le due cappelle poste ai lati dell'altare maggiore: quella di sini...

Transetto
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Taormina
Nel transetto si trovano la Cappella della MadNel transetto si trovano la Cappella della Madonna delle Grazie e gli altari di San Nicolò e San ...

I portali
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Taormina
La facciata del Duomo è caratterizzata da merlatura a corona mentre sul retro si erge la torre a bastione sulla quale sono state collocate le c...

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