Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palazzo Branciforti
Piazza Branciforti, 2
Costruito nei primi decenni del 160, il Palazzo fu la dimora del Principe fondatore Nicolò Placido Branciforti e della sua famiglia sino al 1850, quando l'ottavo ed ultimo Principe, Giuseppe Branciforti, lasciava per sempre la città per trasferirsi definitivamente a Parigi.Lavorarono alla sua realizzazione maestranze romane e palermitane sotto la direzione di tre capomastri ennesi: Inglese, Calì e Gianguzzo, lo stesso che curò la Piazza antistante.
Si presenta con una mole inconsueta e stupefacente per un centro agricolo di nuova fondazione. E' una grande costruzione quadrangolare a due piani di stile seicentesco, con vastissimo cortile interno, anch'esso quadrato, finestre a piano terra e balconi con mensole scolpite al primo piano. Presenta alti bastioni Elegante il manieristico portale a bugne, con motivi figuranti sui pennacchi e sulle mensole del sovrastante balcone centrale, sul quale sono scolpite armi e trofei da guerra attribuite allo scultore romano Fabio Salviati. Sul fronte meridionale che si affaccia sul vecchio borgo, presenta due bastioni di fortificazione circoscriventi una villetta, realizzata nel 1878 dal Comune, che si affaccia sulla via Garibaldi e che ha come magnifico scenario la suggestiva zona storica della città.
Internamente l'ampio cortile presenta al centro una profonda cisterna anch'essa di forma quadrata come l'intero complesso architettonico. Particolare rilievo hanno, inoltre, le due sale di rappresentanza al primo piano, decorate con pregevoli stucchi e di recente restaurate.Acquistato nell’Ottocento dai Conti Li Destri ha subìto manomissioni sia all’interno che nei prospetti, Nel 1950 venne distrutta la galleria che collegava il Palazzo con la chiesa di S. Antonino, che fungeva da cappella palatina della famiglia Branciforti; con essa venne anche distrutto il giardino con alberi secolari per lasciare il posto ad un edificio scolastico. Nel 1958 un crollo, ha irrimediabilmente cancellato l'ala sud-ovest, oggi parzialmente ricostruita, e non ultimo, il frazionamento in mano a privati, ha apportato all’interno dello stesso Palazzo modifiche non certo rispettose delle decorazioni originarie.Il manieristico portale bugnato è simile a quello del palazzo che il Principe possedeva a Palermo, oggi sede della Fondazione Lauro Chiazzese.