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Chiesa di S. Maria della Cava
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::Chiesa di S. Maria della Cava a Geraci Siculo » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di S. Maria della Cava

Chiesa di S. Maria della Cava




Nell'omonima contrada "Sotto Vicaretto" nel territorio di Geraci Siculo, la chiesa è ubicata in un pianoro sovrastato dalla folta vegetazione del bosco e da alture montane. Quasi totalmente diroccata e abbandonata è stata ristrutturata ad opera della Comunità Europea e riportata alla sua naturale bellezza.
La costruzione risale al XIV secolo, al tempo di Francesco I Ventimiglia, e a lui viene attribuita. Vi si possono scorgere ancora reperti di gran pregio architettonico, scultoreo e pittorico quali il portone ogivale, il rosone, entrambi decorati in rilievo, l'arco interno a sesto acuto montato con pietre a blocchi lineari, le finestre in stile romanico, i resti di affreschi bizantineggianti, uno dei quali raffigura il busto di un Santo.
Secondo una leggenda un contadino lavorando il terreno sentì una voce che gli diceva "cava! cava!". Pur sorpreso cominciò a zappare e tra i piedi gli spuntò un rotolo di tela con l'immagine dell'annunciazione, oggi ammirata nella Madrice di Geraci Siculo.
La pittura però è rinascimentale, mentre il Priorato si incontra negli archivi a partire dal XIV secolo.
Sempre secondo la tradizione a causa del colera che mieteva tante vittime, i Geracesi, allarmati, pensarono di recarsi in processione penitenziale alla cava per prelevare il quadro e portarlo in Paese. A piedi scalzi tra lacrime e preghiere trasportarono il quadro dell'Annunciazione a Geraci. Raggiunte le prime case il flagello cessò. Da quel giorno ogni anno (II^ domenica di Luglio) i Geracesi portano il quadro in processione.
Un anno, arrivati in Paese, i portatori non riuscirono ad andare avanti per la pesantezza del quadro che fu lasciato nella Chiesa di San Bartolomeo. I Castelbuonesi che a parere loro, vantavano la proprietà del quadro, tentarono di trafugarlo. Le campane della Chiesa misteriosamente si misero a suonare, svegliando i Geracesi che in processione portarono il quadro nella Chiesa di S. Maria Maggiore di Geraci Siculo.



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