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::Convento dei Cappuccini a Geraci Siculo » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Convento dei Cappuccini

Convento dei Cappuccini




Le prime notizie sul convento del Padri Cappuccini di Geraci sono state riportate da Padre Andrea da Paternò cappuccino di Messina già dal 1780.
Nel 1680 il Marchese di Geraci chiede al Papa Innocenzo X il permesso di costruire il Convento, ma invano. Il Marchese insiste e si reca a Roma. Il Pontefice commosso da tanta insistenza e devozione da il desiderato consenso nel 1689. La Santa Sede scelse oltre ai 27 religiosi inviati anche il luogo ove ubicarlo, in una posizione isolata, nella vallata a ovest dell'abitato. Il 3 marzo del 1689 si pose la prima pietra. I religiosi vissero soprattutto di lavoro della terra e di carità.
L'edificio si svolge a ferro di cavallo attorno a uno spazioso chiostro quadrato e si sviluppava su due livelli: al piano terra, c'è a sinistra la chiesa settecentesca, dove è possibile intravedere ancora piccole parti di fini stucchi, a destra i locali di servizio e il refettorio con alle pareti due affreschi settecenteschi raffiguranti l'Ultima Cena e la Crocifissione.
Al piano superiore si trovavano le celle dei frati. La chiesa, ad aula unica e coperta da una volta a botte, era dedicata all'Assunzione della Vergine; chiuso il convento in seguito alla soppressione degli ordini religiosi nel 1866, continuò ad essere utilizzata per qualche decennio, ma in seguito fu abbandonata e molte delle opere d'arte che custodiva furono trasferite in chiesa Madre; tra questa la sontuosa cornice lignea con timpano triangolare oggi rimontata attorno alla tela dell'Annunciazione, mentre si è persa traccia della custodia eucaristica con struttura lignea piramidale.
Chiuso il convento la proprietà venne trasferita al Comune e dopo il restauro degli anni Novanta il complesso conventuale è divenuto la sede del polo comunale Cultura d'eccellenza MUSeBArch, e oltre a custodire l'antica biblioteca dei Cappuccini, con rari e pregiati testi, ospita l'Archivio Storico Comunale e il ricco museo etno-antropologico delle Madonie.




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