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:: Valle dei Mulini a Contessa Entellina » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



 Valle dei Mulini

Valle dei Mulini




I contadini contessioti oltre a dedicarsi alla coltivazione della vite e all'allevamento si sono dedicati da sempre alla produzione di enormi quantità di grano duro che oggi viene venduto ad "ammassi" specializzati nella trasformazione e commercializzazione mentre fino a pochi decenni fa veniva trasformato in loco utilizzando dei mulini ad acqua.
Questi mulini sono ormai in disuso e si trovano ai piedi della collina sulla cui vetta si trova il castello di Calatamauro a circa 5 chilometri da Contessa Entellina in località "scirotta", sono ricoperti da una folta vegetazione e si raggiungono attraverso sentieri, la loro visita può essere quindi associata a quella del castello di Calatamauro.
Ancora oggi, comunque, è possibile capire il loro funzionamento e rappresentano una testimonianza di un passato strettamente legato ad una vita agricola molto viva e fiorente.
I mulini ad acqua (Gorgo e Alvano) hanno funzionato fino oltre la prima metà del XX, quando anche a Contessa furono costruiti i primi mulini funzionanti a corrente elettrica nel centro abitato. Molti contadini continuarono ancora a macinare il grano duro di loro produzione fino alla fine del secolo XX. Anche oggi qualche contadino va nei paesi vicini a macinare il suo grano per fare saltuariamente il pane nel forno a legna domestico, per preparare focacce, pizze o altri prodotti alimentari in particolari occasione. Poche però sono le donne che sono ancora capaci di preparae il pane e la pasta (tagltatelle, lasagne, gnocchi, ecc.) da fare in casa.
I mulini sono stati sempre un elemento importante di particolare interesse sociale ed economico, perché consentiva di poter avere in loco la farina, elemento base dell'alimentazione fino a quasi tutto il XX secolo, quando é stato avviato ed ampliato il consumo di altri alimenti e la pasta ed il pane non sono più la base dell'alimentazione; anche nelle località agricole con alta produzione di grano duro. Si diffonde il consumo di tanti altri prodotti alimentari finiti e la pasta ed il pane non sono più preparati in casa.
La Valle dei Mulini si estende lungo i due argini del torrente Senore, che, sorge sotto il Monte Genuardo e che, dopo aver attraversato alcuni feudi del territorio di Contessa e di S. Margherita di Belice, si versa nel tratto finale di questo fiume, di cui è il terzo affluente (dopo il Belice Destro ed il Belice Sinistro).
La Valle si estende ad Ovest del Centro abitato di Contessa, a circa tre chilometri, tra borgo Cozzo Finocchio, borgoPiano Cvaliere, Collina Castello, collina Costa del Conte, contrada Bufalo, feudi di Rivena, Serra, Bagnatele Soprane e Sottane, fino a lambire il feudo di Sommacco.
Fin dal Medioevo le numerose sorgenti, ricche di acque, rendevano fertili i terreni adiacenti al torrente Senore e facevano funzionare i due mulini, di cui si possono ammirare le strutture ancor oggi alle falde della collina Castello e nella contrada Passicava.
La Valle dei Mulini presenta notevoli potenzialità di valorizzazione turistica sia per le caratteristiche ambientali (clima, sorgenti, verde molto diffuso con uliveti, vigneti e frutteti) sia per le testimonianze storiche e archeologiche (Castello di Calatamauro, due antichi mulini ad acqua, vecchi casolari rurali, tracce di antichi insediamenti, una cappella rurale dedicata a S. Antonino) sia per le due recenti e moderne strutture turistiche (Ristoro Calatamauro e B&B Rocca dei Capperi).
Nella Vallata hanno sede inoltre due interessanti attività produttive nel settore zootecnico (Allevamento di maiali della macelleria Proietto-Borsellino e l'allevamento di galline per le uova D'Agostino). Sui prati della Valle dei Mulini pascolano ancora pecore e mucche assicurando un'ottima produzione di ricotta, formaggi e carni.
Per l'intera stagione estiva molti contadini si stabilivano nei casolari, che sorgevano in tanti campi, dalla mietitura alla vendemmia: gli uomini provvedevano ai lavori pesanti e le donne, oltre a provvedere alle faccende domestiche, li aiutavano nella raccolta, essiccazione e conservazione dei fichi, delle mandorle delle noci. Con la raccolta dei pomodori si preparavano per l'inverno la conserva e con la frutta varie marmellate.

(Fonte: Calogero Raviotta - Ass. Culturale "N. Chetta")



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