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Basilica di S.Maria Maggiore e loggiata-Ispica
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Basilica di S.Maria Maggiore e loggiata-Ispica

Basilica di S.Maria Maggiore e loggiata-Ispica

Via XX settembre



La chiesa di Santa Maria Maggiore venne eretta dopo che il terribile sisma devastò il Val di Noto nel 1693, probabilmente l'idea iniziale era quella di avere un luogo apposito dove conservare il sacro simulacro del "Santissimo Cristo alla colonna", miracolosamente scampato alla distruzione della vecchia chiesetta che si trovava alla cava di Ispica, infatti nei 3 anni successivi erano già stati completati l'altare del Santissimo Cristo alla colonna, la cappella fu realizzata con le pietre della vecchia chiesa, l'altare Maggiore dedicato a Santa Maria Maggiore e quelli di Sant'Anna e San Corrado. Nelle prima metà del settecento i lavori guidati dal netino Rosario Gagliardi, uno dei principali artefici del Barocco Siciliano, vengono portati a termine nel 1725. La consacrazione avvenne l'11 marzo 1725. La Basilica è realizzata nello stile tardo Barocco ed è per questo inserita con le chiese di Noto Ragusa e Modica nella lista del Patrimonio dell'UNESCO,soltanto la facciata sarà realizzata nella seconda metà dell'800 secondo un impostazione classicistico-accademica. La facciata della chiesa è semplice e si sviluppa in due ordini, mentre nella torre campanaria eretta nei primi del settecento vi fu collocata una grande campana ricavata dalla fusione degli ori dei fedeli.
Nel 1727 un'altro sisma creò seri danni in cui crollarono la navata destra, tutto il tetto e parte della cupola, fu quindi necessario riprendere i lavori che andarono avanti per altri trent'anni. Durante questo periodo un'altro grande artefice Siciliano, il netino Vincenzo Sinatra oltre che a curare alcuni dettagli all'interno realizzava all'esterno frontalmente alla chiesa il loggiato che fu portato a termine nel 1749, di forma semiellittica il loggiato fu realizzato seguendo il modello del colonnato del Bernini a San Pietro.
Considerando l'intero organico architettonico, il loggiato risulta essere unico in tutto il Val di Noto. Nel frattempo all'interno il Palermitano Giuseppe Gianforma fra il 1750 ed il 1761 completava gli stucchi.
Infine il Marchese di Ispica Francesco Saverio Statella decise di dare l'incarico di dipingere l'intera chiesa con immagini del nuovo e dell'antico testamento ad uno dei pittori di spicco del settecento in Sicilia, il pittore Olivio Sozzi che, purtroppo, non terminò l'opera in quanto morì nel 1765 cadendo da un'impalcatura allestita nella cappella dell'Assunta.
Il 19 giugno del 1763 comunque la chiesa veniva consacrata quale unica Basilica del Comune. Nel 1768 il Pittore Palermitano Vito D'Anna dipinse il quadro inserito nell'altare maggiore.
La facciata della chiesa è semplice e lineare con capitelli ionici e corinzi. Al centro troviamo un finestrone architravato dove è rappresentato su vetro il Santissimo Cristo alla Colonna, mentre ai lati svettano due statue, ormai erose dal tempo, raffiguranti San Gregorio e Santa Rosalia. Al di sopra del portone centrale è presente un grande stemma con la dicitura in latino "De Basilicis haec una est" (questa è una delle basiliche). La torre campanaria fu eretta nei primi del settecento e vi fu collocata una grande campana ricavata dalla fusione degli ori dei fedeli. L'interno è a croce latina a tre navate divise da pilastri, comprendenti quattro cappelle. In quella di destra è custodita l'immagine del Cristo alla Colonna, il simulacro più venerato di Ispica e oggetto di grande devozione durante la settimana santa. La statua, così come la festa del giovedì santo, risale a tempi sconosciuti precedenti al terremoto del 1693. In quella di sinistra è custodita l'immagine della Santissima Assunta in Cielo, anch'essa risalente a quel periodo e ritrovata intatta dopo il terribile terremoto. Entrambe queste cappelle sono separate dal resto della chiesa da una mirabile cancellata in ferro. Nelle altre due cappelle di fondo, quella di sinistra custodisce la statua lignea di Santa Maria Maggiore o Madonna del Melograno, a cui è dedicata la chiesa, e il fonte battesimale realizzato da Salvo Monica, mentre quella di destra custodisce la Madonna Addolorata e una bacheca dove sono presenti reliquie di martiri e santi donate dai fedeli nel corso dei secoli. La Basilica di Santa Maria Maggiore contiene al suo interno alcuni tra i più grandi capolavori tra pitture e affreschi del diciottesimo secolo, considerati per questo importanti per la pittura in Sicilia, grazie alla quale il 24 febbraio 1908 la Basilica fu eretta a Monumento Nazionale, una bozza del quadro centrale raffigurante il vecchio e il nuovo testamento è presente al Museo Louvre di Parigi.




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