Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
San Francesco di Paola - Caltagirone
La Chiesa di S. Francesco di Paola viene edificata nel 1593 come completamento dell’opera di rifacimento della chiesetta di Sant’Antonio abate e del convento annesso abitato per alcuni anni dai Padri Domenicani. Il terremoto del 1693 non causò gravissimi danni alla struttura, rimasero in piedi il prospetto gaginesco insieme a quello laterale sinistro dove si può ancora ammirare sopra un portale, ora cornice di un pannello di maiolica raffigurante la traversata miracolosa dello stretto di Messina da parte del Santo di Paola, una nicchia con una figura in pietra del santo che reca la data del 1625. La Chiesa, eretta parrocchia solo nel 1926, ha subito diverse modifiche, anche strutturali, che ne hanno ormai compromesso l’armonia originale, ed ha accolto al suo interno quadri e arredi sacri provenienti da altre chiese nel frattempo chiuse al culto o addirittura demolite. La Chiesa parrocchiale vive una realtà pastorale legata fortemente al culto devozionale che il popolo calatino riserva al Santo eremita calabrese, chiamato affettuosamente dai devoti “U Santu Patri”, devozione che si esprime dalla quotidiana visita di fedeli che attraverso la preghiera e laccensione di un cero si raccomandano alla sua intercessione, alla tradizionale processione de “i virgineddi”, corteo costituito da tredici bambini con in mano una candela, che entrando in chiesa al grido corale di “Viva Diu e Santu Patri”, tributano al Santo l’omaggio della loro fede sciogliendo così un voto fatto dai genitori o da altri adulti che li accompagnano. Molto forte è anche la devozione della cosiddetta grazia, una preghiera e l’accensione di un piccolo cero che accompagnano il travaglio delle partorienti. Il popolo di Caltagirone è fortemente legato a quello che, stando al numero dei devoti, può essere considerato un vero Patrono spirituale del popolo calatino, e il giorno della festa fissato dalle autorità ecclesiastiche il 25 aprile, sa dimostrare tutto il suo affetto e la sua devozione gremendo la Chiesa non solo durante le funzioni religiose, ma per tutta la durata dei festeggiamenti, che da qualche anno sono accompagnati anche dalla Sagra delle fave novelle, in onore alla predilezione che San Francesco aveva per questi legumi.