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Museo Civico P. Rizzo - Corleone
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Museo Civico P. Rizzo - Corleone

Museo Civico P. Rizzo - Corleone




Nella stretta via Orfanotrofio, di fronte l'ingresso del complesso di San Ludovico si erge Palazzo Provenzano, elegante manufatto ottocentesco ospitante i locali del museo Civico Comprensoriale “Pippo Rizzo”.
Il Museo Civico è intitolato al pittore corleonese (1897 -1964) che, affascinato dal movimento Futurista, fondò a Corleone il circolo culturale “Rinnovamento”. Ottenne il suo primo grande successo esponendo alla Biennale di Venezia nel 1926 il suo quadro intitolato I Lampi. Ha diretto l'Accademia di Belle Arti di Palermo prima e di Roma poi, e tra i suoi allievi si annovera Renato Guttuso.
Il Museo è di recentissima costituzione e sito. Nel 1991 il Comune di Corleone acquistava dalla famiglia Provenzano, L'edificio, risalente alla meta del XIX secolo, presenta le caratteristiche architettoniche dell'edilizia alto borghese sette-ottocentesca tipica di quell'epoca; gli ambienti interni presentano tutti una copertura a volta a cuscino, i decori sono realizzati con stucchi e dipinti e la pavimentazione è in maiolica. Lo spazio tra la strada e i locali interni è schermato da un cortile dove sono collocate una fontana a parete in marmo di Billiemi e alcune piante ornamentali che rendono questo luogo una piccola oasi all'interno dello spazio urbano.Gli ambienti interni sono tutti con volta a cuscino decorati con stucchi e dipinti e pavimenti in maiolica.

SEZIONE ARCHEOLOGICA
La sezione archeologica raccoglie nei suoi locali tutti i reperti archeologici portati alla luce nel corso degli scavi condotti nel sito archeologico sulla Montagna Vecchia dove sono state effettuati due "Campi di Ricerca Archeologica" nel 1992 e nel 1994, guidati dall'Archeoclub in collaborazione con il Comune di Corleone, e sotto la vigilanza della sezione archeologica della Soprintendenza di Palermo. I risultati sono stati eccezionali. Evidenziate le cinte murarie interne ed esterne dell'insediamento; perimetrato l'enorme Castello Medievale; individuati e ripuliti alcuni edifici pubblici e privati, nonchè sono stati rimossi i detriti di una tomba del periodo Greco, all'interno della necropoli.
Il Museo Civico al suo interno ha:
- il " Centro Siciliano di Preistoria e Protostoria";
- il "Centro Siciliano di Archeologia e Topografia Medievale" ;
- il "Laboratorio di Archeologia Preistorica".
Ha organizzato il "I° Congresso Internazionale di Preistoria e Protostoria Siciliane" nel 1997, a Corleone (PA), di cui sta curando gli atti.
Il pezzo più pregiato, e storicamente unico in Sicilia è sicuramente il "Miliarium", riportante l'epigrafe di Aurelio Cotta Console ed il LVII distanza in miglia da Agrigento, in quanto era posto lungo la strada consolare romana Palermo-Agrigento. Tale reperto è stato recuperato nel 1954 da Giovanni Valenti e nel 1991, dietro interessamento, è stato annesso alla collezione civica, costituendo il primo reperto della stessa. reperti fossili (alcuni unici al mondo) provengono da Pizzo Nicolosi, Madonna del Malpasso e Giammaria Sono costituiti da denti, vertebre e placche di squalo (Madonna del Malpasso), ammoniti (Pizzo Nicolosi) e fossili di vario tipo di acqua dolce. Molto importanti i reperti paleontologici costituiti da denti di jena e ossa di cervo da grotta Favarotte in territorio di Giuliana, denti di bue (contrada Castro) e corna di cervo (Spolentino).
Tra i reperti del PALEOLITICO SUPERIORE E MESOLITICO, molti strumenti si identificano nella tipologia Epigravettiana ritrovati lungo le sponde del Belice Sinistro, in contrada Muranna. Cospicua la manifattura di microliti tra cui spicca il trapezio o armatura a tranchant trasversale ottenuta con la tecnica del microbulino.
Tra i reperti del NEOLITICO, i pezzi più importanti sono quelli provenienti dalla Grotta Cutrupia presso Pizzo Nicolosi, costituiti da frammenti di ceramica stentinelliana e da un punteruolo in osso di ovino. Nonchè da Grotta Favarotte,dove è stata ritrovata la ceramica di colore rosso lucido con ansa a rocchetto attribuibile alla cultura di Diana (Neolitico superiore 3500-2500 a. C.) e frammenti vari pertinenti alle culture della stessa epoca, nonché interessanti frammenti ceramici provenienti dal villaggio preistorico di Contrada Giacomobello alle pendici di Montagna Vecchia.
L'era dell' ENEOLITICO è presente nei siti di Pizzo Pietralunga, Giacomobello, Parodi, Grotta Favarotte, Cozzo Pernice e Spina, con vari frammenti ceramici in prevalenza della Cultura di Serraferlicchio, (2300-2150 a C), con il pendente litico proveniente da contrada Spina e le varie lame e punte in selce e ossidiana Ceramica dell'eneolitico finale attribuibili alla cultura del Malpasso, proviene da Fiume Pietralunga, Pizzo Pietralunga, Grotta Cutrupia, Grotta Salerno, e Montagna Vecchia. Discorso a parte merita la cultura del Campaniforme, fortemente presente nel Corleonese e nello Jato, con la tipica decorazione a bande orizzontali con la tecnica del pointillè. Di rilievo un peso premonetale in bronzo proveniente da Grotta Favarotte
Tra i reperti dell' ETA' DEL BRONZO del bronzo il più importante è sicuramente la ciotola carenata, attribuibile alla cultura di Rodì - Tindari - Vallelunga (1900-1400 a. C.) proveniente dal sito di Montagna Vecchia, mentre sono molto importanti i frammenti ceramici provenienti da vari siti "orbitanti" attorno agli insediamenti egemoni di Montagna Vecchia, Monte Arcivocalotto e Contrada Muranna, tra cui spicca l'insediamento Castellucciano di Contrada Caputo, poco distante dall'abitato corleonese.
All 'ETA' DEL FERRO appartiene la ceramica "Elima", a cerchi concentrici tremolanti provenienti da Montagna Vecchia, nonchè la ceramica protostorica di contrada Poira, Pizzo Spolentino e Pizzo Nicolosi risalenti al X-VIII secolo a. C.. Bellissimo il flauto in osso inciso proveniente dalla zona dello Jato.
Tra i reperti di PERIODO GRECO CLASSICO ,di particolare rilievo la Kylix ed il Lekhythos, a figure rosse, provenienti dalla necropoli di Montagna Vecchia risalenti al V-IV secolo a. C.. Molto importanti i vaghi in ambra e pasta vitrea, il guttus ed alcuni piattini a vernice nera, oltre ad una serie monetale bronzea, di Agrigento, Entella e Gela, provenienti da Montagna Vecchia.
Tra i reperti di PERIODO ELLENISTICO-ROMANO, importantissime le statuette fittili (III-I secolo a. C.) tra cui spiccano il dio Bes ed una Venere al bagno nonchè le tracce di policromia presenti ancora in un paio di esse. Unico nel suo genere il manufatto in osso raffigurante, probabilmente, una barchetta, proveniente da Pizzo Nicolosi. Molto rilevante la ceramica di tipo sigillata Italica ed Africana, tra cui spicca quella proveniente da Contrada Strasatto; il piatto a vernice nera con occhione centrale e palmette impresse, proveniente da Pizzo Nicolosi; le bottiglie in vetro provenienti, probabilmente, da Contrada Carrubba; le lucerne di Contrada Bisagna; il Grande Mosaico di Contrada Muranna; le Monete puniche bronzee provenienti da Pizzo Nicolosi, S. Elena, Ciccotta, Strasatto e Muranna.
Appartengono al PERIODO MEDIEVALE il gettone in pasta vitrea, i frammenti ceramici invetriati di colore verde, con solcature incise e raffigurazioni zoomorfe stilizzate, le monete del periodo di Guglielmo Il, Enrico VI e Costanza nonchè di Federico II, ed alcuni denari Aragonesi (XI-XV secolo d. C.)

Del periodo risorgimentale esiste una sciabola, dell'esercito piemontese del 1848, "riciclata" dall'esercito garibaldino per la famosa spedizione dei Mille del 1860. Bellissima l'uniforme garibaldina, con relative armi, del Soldato Cetrano.

SEZIONE ETNO-ANTROPOLOGICA
La civiltà contadina occupa un posto di rilievo all'interno del Museo Civico. E' costituita dal ciclo del grano, della pastorizia e della tessitura, nonchè da molto materiale di uso domestico. Gli aratri, le selle e i tridenti, oltre alla "Ruota" dell'ex Orfanotrofio ed ai vecchi estintori a polvere ed ai "Criva" con corde in budello, rappresentano i pezzi più pregiati di un'epoca ormai scomparsa, ma sempre nei nostri ricordi più belli e commoventi.

Orario di apertura:
tutti i giorni ore 9.30 - 13.00 e 15.30 - 19.30, escluso la domenica pomeriggio
Infoline: tel. 091.8464907




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