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Stazione e Ferrovia Noto-Pachino
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Stazione e Ferrovia Noto-Pachino

Stazione e Ferrovia Noto-Pachino




La linea ferroviaria Noto - Pachino, detta anche "Ferrovia del Vino" poichè da qui avvenivano i trasporti del vino prodotto dai palmenti nei territori a sud della città netina costeggiando così gran parte dei suoi territori costieri, aveva la particolarità di essere la stazione ferroviaria più meridionale d'Italia e deteneva anche tale primato in Europa. Prevista sin dalla fine del XIX secolo ma terminata solo nel 1934, vennecostruita in prossimità dell'abitato e inaugurata nel 1935 dal regime fascista. Questa tratta ferroviaria nacque con l'intento di collegare la zona meridionale della Provincia di Siracusa alla cintura ferroviaria siciliana e nazionale che passava (e passa tuttora) nella città di Noto. Il traffico viaggiatori, abbastanza limitato, prevedeva cinque treni giornalieri in partenza e cinque in arrivo, effettuati con automotrici di cui solo uno direttamente per la Stazione di Siracusa mentre i restanti avevano origine e termine a Noto. Dopo un periodo in cui questa ferrovia era intensamente trafficata, con l'arrivo della II guerra mondiale, essa venne utilizzata per il trasporto di truppe militari, di armi e di viveri. La stazione aveva un buon traffico merci di prodotti agricoli e, soprattutto, di carri cisterna con vino, di cui la zona aveva una buona e apprezzata produzione. Nel periodo più florido, le partite di vino arrivavano fino in Francia, dove veniva utilizzato per migliorarne il prodotto locale.
Dopo la guerra, la ferrovia diminuì il suo volume di traffico fino a quando non venne chiusa nel 1° gennaio1986. Le stazioni ferroviarie di questa importantissima ferrovia che ha contribuito a far crescere l'economia della zona meridionale della Provincia di Siracusa e di cominciare a far conoscere i prodotti tipici del territorio sono ancora intatte nonostante esse siano state abbandonate o utilizzate a scopo abitativo. Esse, comprendenti ancora i magazzini e parte delle infrastrutture di servizio (scambi, segnaletica luminosa e no, lampioni e torri faro) sono (nel percorso che va da Noto a Pachino) le stazioni di Falconara di Noto o "Falconara Iblea" (abbandonata), di "Noto Marina" (parzialmente abbandonata), di Lido di Noto o "Noto Bagni" (ormai casa privata), di Roveto - Bimmisca nota come "Stazione di Vendicari" (abbandonata in cattivo stato di conservazione), di San Lorenzo Lo Vecchio (abbandonata e anch'essa in pessimo stato di conservazione), di Marzamemi (in funzione fino al 1986 ora adibita ad abitazione privata) e di Pachino (anch'essa funzionante fino al 1986 e tuttora abbandonata), che era la terza stazione ferroviaria più a sud d'Italia (dopo quelle di Sampieri e Pozzallo, in Provincia di Ragusa) comprendente anche i serbatoi di acqua per le locomotive a vapore e la casina in cui i macchinisti si riposavano all'arrivo o prima di ripartire. Alla fine del 2002 la stazione venne definitivamente dismessa, insieme a tutta la linea tra Noto e Pachino, con decreto di autorizzazione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi emesso ai sensi dell'articolo 2 del DM 138T del 31 ottobre 2000 e in seguito ad istanza di rinuncia alla concessione all'esercizio della linea presentata dall'amministratore delegato di RFI S.p.A.
La Ferrovia è tuttora intatta ma versa in grave stato di abbandono e, malgrado i tanti progetti di riqualificazione o di riconversione in pista ciclabile e le tante voci di un possibile restauro e riapertura al traffico ferroviario, questa ferrovia oggigiorno svolge per buona parte del suo tracciato da confine della Riserva di Vendicari venendo utilizzata come sentiero naturalistico tra le campagne che circondano i pantani vista la vegetazione spontanea che ricopre le rotaie.
La stazione di Pachino consisteva di un fabbricato in classico stile ferroviario italiano, senza pensilina. L'edificio di stazione, posto a ovest dei binari, è del tipo a corpo centrale unico, a due elevazioni e cinque luci; un piano terra per servizi e un primo piano per alloggi. Possiede una piattaforma girevole di 9,5 metri, una torre dell'acqua con colonna idraulica per rifornimento di locomotive a vapore, una sagoma limite per il controllo del carico dei carri merci e alcune costruzioni accessorie di servizio.
Il fascio binari era costituito da un primo binario di arrivo e partenza e due binari per servizio viaggiatori e merci. Vari binari di ricovero e per servizio merci si trovavano sul lato est della stazione e annessa ad essi anche una pesa carri a bilico della portata di 40 tonnellate.



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