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Chiesa della Immacolata-Palazzolo Acreide
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa della Immacolata-Palazzolo Acreide

Chiesa della Immacolata-Palazzolo Acreide




L’antica chiesa dell’Assunta e l’attiguo Convento di Santa Maria di Gesù dei Minori Osservanti, esistenti sull’Acremonte, furono del tutto distrutti dal terremoto del 1693. I frati, allora, ricostruirono il Convento e la Chiesa in luogo più accessibile e vicino al centro abitato. Sorse così l’attuale Convento e questa piccola quanto importante e preziosa Chiesa dedicata all’Assunta. Per visitarla bisogna rivolgersi al personale che abita ancora il Convento, adibito da più di un secolo ad orfanotrofio ed anche a pensionato per educande.
La Chiesa presenta una elegante e singolare facciata convessa che rimane unico esempio architettonico tra le chiese palazzolesi. L’interno, raccolto e semplice, è ad una sola navata con sei piccoli altari caratterizzati da artistici ricami lapidei: ora colonne di vario stile finemente rabescate, ora colonne tortili con preziosi capitelli, splendidi frontoni talvolta a timpano spezzato. Entrando dalla porta maggiore vi è l’altare dell’Immacolata con un bel quadro ottocentesco che nasconde la statua in cartapesta dell’Immacolata, l’altare di Santa Luisa di Marillac, fondatrice delle Figlie della Carità, e quello di S. Giuseppe; l’altare maggiore in marmi policromi e, dietro, una enorme e monumentale scena barocca dall’insieme armonico.
In sagrestia si può ammirare un quadro di Paolo Tanasi, dipinto nel 1818, che rappresenta Gesù Crocifisso e le anime del purgatorio.Dall’altra parte della navata l’altare del Sacro Cuore, quello di S. Vincenzo de’Paoli ed infine quello di Santa Caterina Labourè, delle Figlie della Carità.Ma il capolavoro della chiesa è la statua in marmo bianco di Carrara della Madonna della Grazia, posta nella nicchia fra il primo e il secondo altare di destra, scolpita da Francesco Laurana tra il 1471 e il 1472. La statua è alta cm 190 e poggia su una base di cm 35; in questa base vi è l’iscrizione “Sancta Maria de la Gratia de Palaczu” ed un leggendario bassorilievo della Dormitio Virginis; in un lato vi è scolpito lo scudo con sei palle che è l’arme degli Alagona e nell’altro uno scudo con leone rampante coronato.



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