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Chiesa e convento del Carmine - Marsala
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa e convento del Carmine - Marsala

Chiesa e convento del Carmine - Marsala




Nella suggestiva piazza allungata fanno parte del complesso monumentale l'adiacente chiesa dedicata all'Annunziata, la torre campanaria e il convento, di cui rimane solo la facciata, appartenuto ai Carmelitani, il primo ordine monastico insediatosi a Marsala già alla fine del XII secolo. La chiesa, sorta nel XVI secolo, fu rinnovata nel XVII.
Sebbene le prime notizie documentali facciano risalire la costruzione del Convento del Carmine di Marsala al 1155, è più verosimile che la struttura sia stata eretta nel 1255 dai frati provenienti dal Monte Carmelo di Palestina, che erano soliti scegliere per i loro insediamenti le zone periferiche, dove potevano trovare terreni a prezzi più contenuti.
L'importanza del complesso monumentale, che allora occupava l'angolo occidentale della città, era tale da dare il nome dell'Annunziata ad uno dei quattro quartieri che costituivano Marsala.
La struttura è il frutto di molte trasformazioni che dal XVII secolo ne hanno cambiato le dimensioni originarie.
Nel 1490, poiché l'originaria chiesetta dei Carmelitani venne adattata a sagrestia, l'illustre carmelitano Ludovico Petrulla fece costruire un nuovo edificio di culto e ristrutturare il convento che divenne uno dei più importanti conventi in Sicilia, dopo quelli di Palermo e di Messina. Nel 1650, secondo la data incisa sul portale d'ingresso, il convento fu rimodernato e ingrandito anche in elevazione, come si può constatare notando la somiglianza tra il portale che immette allo scalone del primo piano e lo stesso portale d'ingresso, entrambi di stile tardo manierista.
Dopo il rovinoso crollo del 1745 dell'attigua torre campanaria, nell'antichità considerata una delle meraviglie del mondo perché oscillava al suono delle campane, l'architetto regio trapanese Giovanni Biagio Amico la ricostruì nel 1748, distante dalla chiesa pochi centimetri, su tre ordini con una cupoletta ricoperta di mattonelle verdi e con una suggestiva scala a chiocciola in tufo giallo.
L'architetto Amico, mantenne l'antico basamento conservando così il movimento oscillatorio che aveva reso il campanile una delle meraviglie del mondo.
Il campanile è una torre ottagonale con marcapiano in terra tufacea di impostazione cinquecentesca, simile a quella di Santa Maria della Grotta, presumibilmente anch'essa opera dell'Amico.
L'attuale impianto è tardocinquecentesco, invece le decorazioni e gli ornamenti interni, eseguiti con stucchi e affreschi, sono di epoca barocca.
La facciata della chiesa è caratterizzata da un porticato sostenuto ai lati da quattro piloni e al centro da due colonne in calcarenite. Il prospetto si conclude con un cornicione aggettante. L'interno è a pianta rettangolare ad una sola navata con abside semicircolare; le cappelle laterali, progettate dall'architetto Giovanni Biagio Amico, accolgono gli altari.
Bellissimo è il chiostro interno al convento con le esili colonne in stile rococò, del XVIII secolo, poi in gran parte sostituite da robusti pilastri dopo il crollo subito in seguito al terremoto del 1827.
Dopo un periodo di abbandono e degrado iniziato nel 1866 con la soppressione degli ordini religiosi, il convento è stato completamente restaurato e destinato a sede dell'Ente Mostra di Pittura Contemporanea "Città di Marsala" accogliendo opere di grandi maestri contemporanei. La chiesa, sconsacrata, dal 1988 è invece sede della Biblioteca Comunale.




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