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::Santa Maria di Gesu a Gratteri » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Santa Maria di Gesu

Santa Maria di Gesu




E' la fondazione religiosa più antica fra quelle ancora esistenti a Gratteri, comunemente chiamata "chiesa del convento" in quanto ad essa era annessa l'unica congregazione di monaci del paese. Fu fondata fuori dalle mura del centro abitato intorno al 1150 da Giberto di Manforte e consacrata nell'anno 1178. Fu forse inizialmente officiata dai benedettini, mentre a partire dal 1313 fu affidata ai francescani.
La chiesa primitiva fu successivamente ricostruita e ingrandita: se ne conservano forse alcuni resti di muri disposti perpendicolarmente rispetto all'attuale edificio e una parte del muro esterno della zona absidale che s’incastona in una delle quattro finestre della torre campanaria.
Prospetto e campanile dell'attuale edificio sono in stile normanno. L'interno è a navata unica, coperta da una volta a botte e cupola, con zona absidale rialzata per mezzo di alcuni gradini, inquadrata da pilastri sporgenti dalle pareti e illuminata da finestre rettangolari. Lungo la navata, illuminata da finestre semicircolari, delle semplici rientranze nelle pareti ospitano gli altari laterali e dei confessionali. Le tracce di un originario pavimento in terracotta sono visibili lungo le pareti laterali.
L'altare maggiore nella zona absidale è dedicato all'Immacolata Concezione e ospita in una nicchia scolpita una statua in alabastro. Sulla sinistra si trova il monumento sepolcrale in marmi policromi dei membri della famiglia baronale dei Ventimiglia appartenenti all'ordine francescano. Affreschi sono presenti sulla cupola, nel catino e sulle pareti della zona absidale. Agli altari laterali una "Passione di Cristo", opera di padre Felice da Collesano, e un "San Francesco" e un "Sant'Antonio" di Tommaso Lo Monaco (1836 . Si conserva inoltre una "Madonna degli Angeli con Santa Elisabetta" del Borremans figlio (XVII secolo)e un "Sant'Alfonso de Liguori di Salvatore Ferro (1701). Alla chiesa era annesso il monastero che ebbe il momento di massimo splendore nel XVI secolo e rimase intatto fino all'anno 1921. In seguito, la quasi totalità dei locali del convento è stata ceduta al Comune ed in essi allo stato attuale ha sede il municipio.
Gli spazi conventuali si articolavano intorno ad un cortile centrale, che ha subto nel tempo diversi rimaneggiamenti.




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